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Che Roma stia vivendo un recupero di attenzione verso i temi dell’arte di oggi è un fatto assodato, ma che questo comportasse anche una virata verso il contemporaneo per quanto riguarda i palazzi del potere è una nuova e -a tratti- piacevole novità.
E se il ministero con la collezione più cospicua rimane quello degli esteri, c’è un palazzo outsider che sta facendosi sotto. Si tratta dell’austero, vetusto e serioso Palazzo Madama. Si, insomma, il Senato della Repubblica.
Grazie all’interessamento del Presidente Marcello Pera e con l’aiuto di una commissione bipartisan che -a quanto anticipa il Corriere della Sera– è composta tanto dall’ulivista Ottaviano del Turco (che si diletta a dipingere) quanto dal polista Antonio d’Alì (che si diletta a collezionare), il Senato sta acquisendo opere d’arte contemporanea a tutto spiano.
Giuliano Vangi e Luciano Ventrone ci sono già, Piero Guccione e Mimmo Paladino sono in arrivo. A Sandro Chia sarà proprio dedicata una stanza (la Sala Chia).
I senatori? Quasi tutti contenti. Da dove arrivano le uniche polemiche? Indovinato, dalla Lega! Ma il presidente Pera difende la scelta culturale: “le polemiche sono mediocri e strumentali“.
[exibart]
Diciamo che vanno sul sicuro, ma è comunque un passo avanti.
Non sono mai abbastanza soddisfatto per dare credibilità e fiducia a tali iniziative fino a quando non vedrò, oltre ai soliti palloni gonfiati, qualche artista, che se anche sconosciuto ai più risulta altamente valido e all’altezza di reggere la scelta ed il confronto. Basta cercare seriamente, e vedrete che, oltre a rendere giustizia a questi Artisti solitari e umili, si rendererà un buon servizio alla vera cultura senza spendere grosse cifre.
P.S. Non sperperate il denaro pubblico.
….ma io dico ….certo che investono in arte contemporanea, sono tutti nomi famosi: chia e gli altri artisti strafamosi inclusi nella lista dell’articolo, investissero sui giovani !!!!