06 ottobre 2004

Roma, è morto l’artista Giacinto Cerone

 

di

Giacinto CeroneIl suo linguaggio parlava con l’alfabeto elegante e lucido della ceramica. Ma oltre che mediante la scultura, si esprimeva con intensità anche attraverso i disegni, i gioielli e altro…
Aveva iniziato ad esporre alla fine degli anni Ottanta con mostre in spazi pubblici (Centro d’arte contemporanea di Tor Bella Monaca, Museo d’arte contemporanea di San Sepolcro, Palazzo delle Esposizioni, Yokoama Museum, Accademia di San Luca) e privati (galleria Bonomo, galleria Oddi Baglioni, galleria Corraini). Due anni fa l’ultima mostra, curata da Raffaele Gavarro, presso la galleria Autori Cambi di Matteo Boetti, a Roma.
Giacinto Cerone (Melfi, 1957; viveva a Roma) è scomparso il 4 ottobre scorso. I funerali giovedì 7 ottobre, alle ore 11, nella romana chiesa degli artisti di Piazza del Popolo.

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9 Commenti

  1. Non ho avuto il piacere di conoscere personalmente Giacinto Cerone, ma come sempre quando scompare un artista, esprimo sincero rispetto e dispiacere.

  2. E stato emozionante vedere il popolo artistico romano salutare commoso e compatto un artista come Giacinto Cerone; sono state emozionanti le parole, di questa mattina, di Daniela Lancioni “le tue sculture erano belle. Ci mancherai!”, è stato commovente vedere bacciare la bara da un Matteo Boetti visibilmente emozionato, vedere le faccie degli artisti della sua generazione, di Fabio Sargentini, degli artisti di San Lorenzo, tutti presenti, dei galleristi, dei giovani artisti che con lui hanno compartito a Roma, è stato emozionante anche per me che ho solo ammirato la sua personale ricerca.

  3. Ho conosciuto Giacinto Cerone durante un soggiorno romano qualche anno fa e ho sempre ammirato il suo lavoro.
    Conservo il ricordo di una persona tenera ed esplosiva e mi rattrista molto la sua scomparsa.
    Ci mancherà.

  4. Caro Matteo mi dispiace.
    Non ho mai conosciuto Cerone personalmente, conoscevo poco il suo lavoro, ma amici, gente che stimo ed a cui voglio bene, mi hanno sempre detto di lui cose positive. Ilaria Ventriglia, che credo collaborasse con te quando gli hai fatto l’ultima mostra, in particolar modo. Credo, sono certo, se ne sia andata una bella persona.

  5. il ricordo del mio maestro è vivo e mi attraversa inconsapevolmente nei momenti più intensi e incontrollati della creatività.Ho vissuto momenti indescrivibili insieme a Lui e ad un tratto la sua invincibile Potenza Dinamica ha creato un vuoto dentro tutte le persone che hanno avuto modo di conoscerlo,anche se non direttamente, attraverso il suo linguaggio inconfondibile.”Com’era divertente!”aveva sempre una battuta in più e gli piaceva avere vicino persone intelligenti e spontanee,poeti e artisti come Silvio Pasualini lo possono confermare.Mi sentivo un prescelto insieme a lui.Rivedo spesso le sue parole nelle inquietudini delle pietre,nella metamorfosi che qualsiasi forma di vita assume, e nella moltitudine dei nostri pensieri.Per la mia piccola vita é stato come se avessi scalato una montagna volando e al momento di atterrare la montagna è crollata sotto i miei piedi,portandosi via l’anima del vulcano e con se tutte meravigliose e rocambolesche storie di un uomo nato per superare tutti i limiti del suo tempo ed esplodere nella sua stessa inquietudine.A GIACINTO:”Le tue parole sono scolpite nel mio animo,perchè fu lì che arrivasti fino a stravolgere completamente la mia semplicità.Cerco in me stesso la sola parola che non troverà mai fine per ricordarti sempre che sei presente, in ogni cosa che faccio, per imparare ancora da te quello tu ora mi stai di nuovo insegnando.”

  6. per me non sei mai morto solo oggi ho saputo della tua scomparsa da una telefonata di una vecchia amica comune ,di te mi restano i ricordi di quando tu studente e io sindacalista venivi a SAn Camillo a ” Studiare ” i comportamenti assembleari ti avevo lasciato nel 2000 con due figli e latua Elena Cavallo vivo questa dipartita con grande senso di vuoto .
    Troppe cose ci univano molte se ne vanno con te
    Ciao Giacinto

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