04 febbraio 2004

Roma, Enzo Siciliano a capo delle Scuderie del Quirinale. E in un’intervista dichiara…

 

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Enzo Siciliano - by Evan SchneiderWalter Veltroni, d’intesa con Raffaele Ranucci presidente del Palazzo delle Esposizioni, ha nominato Enzo Siciliano (già presidente della Rai nato a Roma nel 1934) presidente della commissione scientifica dello spazio espositivo delle Scuderie del Quirinale.

Ma in un’intervista a Il Messaggero il neopresidente si lancia in disamine strampalate sul panorama contemporaneo della Capitale affermando “Oggi le gallerie si contano sulla dita di una mano. Per fortuna che ci sono i musei“. Considerando che a Roma nell’ultimo anno e mezzo hanno aperto tra le 25 e le 30 gallerie d’arte contemporanea (alcune di medio e alto livello) occorre chiedersi dove sia stato in tutto questo periodo lo scrittore/filosofo… L’unica certezza, purtroppo, è che le Scuderie del Quirinale hanno un capo che non ha la minima idea di come si stia muovendo la città dal punto di vista artistico-espositivo. Staremo a vedere.

nel bookshop i cataloghi delle mostre svoltesi alle Scuderie Papali al Quirinale dalla loro inaugurazione nel 2000

[exibart]

11 Commenti

  1. La solita poltrona data al solito noto che è tutt’altro che un’esperto in materia….tanto a loro interessa che chi si occupa delle mostre sia un’esperto in marketing e per il resto chi se ne frega!

  2. Molto divertente, Bellobono… però forse sarebbe più sensato aspettare di vedere cosa farà un intellettuale (studiatevi un po’ di storia italiana, ragazzi… parlare di “manager” per Siciliano vuol dire non conoscere l’abc della nostra storia culturale!) in un posto come le Scuderie. O preferivate anche lì un bel Bernabé, o perché no un Bonami che le riempisse di ritardi, rivoluzioni e cazzeggi installativi vari?

  3. nella polemica riva-bellobono non voglio entrare, tuttavia volevo risponderti, alessandro, spiegandoti la posizione del giornale. non mi sono posto in posizione critica verso siciliano solo perché non è l’ennesimo chic sinistrorso alla bonami o alla bernabé, figurati. ho solo sottolineato l’assoluta gravità, a mio avviso, di aver nominato un personaggio che non solo non ha idea di cosa abbia realizzato la sua città negli ultimi due anni, ma che si permette anche di esternare e palesare la sua colpevole ignoranza sul principale organo d’informazione della città stessa.
    caro alessandro, forse da milano non si vede, forse non tutte le cose saranno di qualità, forse non tutto sarà di livello internazionale, ma il fermento che serpeggia per roma dall’inizio del 2002 è realmente clamoroso (e non parlo solo di arte contemporanea, ne è solo una piccola parte). io avrei preferito che il direttore del principale spazio espositivo della capitale avesse avuto un minimo non dico di conoscenza, ma di percezione di quanto è stato fatto. invece, purtroppo, ha preferito far pubblicare una di quelle affermazioni da qualunquismo da bar (“come si stava bene negli anni Sessanta”) che sono quanto di più distruttivo si possa dire; e che sono l’ultima cosa che ci aspettiamo da un amministratore pubblico.

  4. Forse ha le mani come i polipi, oppure è un marziano….
    25-30 dita in una sola mano sarebbero tante, dite che ne ha 15 per mano?
    mah speriamo le usi per scopi culturali…..e che ognitanto si legga questo portale…….
    che paura queste persone!
    saranno state brave nel passato ma il passato è bello perchè passato 😀 ehehe come si dice? così no?
    concludiamo con una speranza:
    che il vento soffi sempre dietro da dietro!

    ciao ciao

  5. Non intendo polemizzare con nessuno. Ho solo scritto, per evidenziare l’eccessiva importanza conferita a Bernardo Siciliano. La mostra di italianfactory a Torino era molto bella,ma artisti come Siciliano,Durini e Bergamasco erano inadeguati al contesto e al livello della mostra stessa.Spero solo che tali occasioni, non servano ad ultriori consacrazioni.
    Buona Arte a tutti.

  6. due cose. La prima, a Tonelli: caro Massimiliano, non sono qui a fare il difensore d’ufficio di Siciliano (Enzo), che ha una certa età ed esperienza, e risponde da sé delle proprie affermazioni. Non sarò certo io a fare le lamentele su quant’è triste Roma: come ben sai, la situazione romana la conosco bene, dal momento che sono lì spesso, inauguro mostre, lavoro con artisti, e mi diverto anche parecchio… indubbiamente c’è fermento, e saranno anche nate molte nuove gallerie… Ma la situazione del mercato privato, mi dicono, è alquanto stagnante, soprattutto se la si confronta con Milano o Torino. O vogliamo far finta che sia tutto rose e fiori?
    La seconda: a Bellobono non piacciono Siciliano (Bernardo), Durini e Bergamasco? E chi se ne frega. Senza alcun astio: ognuno è libero di amare i pittori che preferisce. Non concordano con lui le centinaia di collezionisti americani che ogni anno comprano i quadri di Bernardo alla Forum Gallery, i direttori dei principali musei italiani che hanno fatto vincere a Bergamasco il Premio Cairo, e i tanti collezionisti in giro per il mondo che da sempre amano follemente (e pagano a caro prezzo) i quadri di Durini… oltre a me, che amo e seguo il lavoro di tutti e tre. Mi piace meno, però, caro Bellobono, il sospetto (immotivato e un po’ vigliacchetto, da tipico pollaio italiano) che Siciliano (Enzo) appena insediato non abbia niente di meglio da fare che promuovere suo figlio… in questo senso invitavo a un maggior rispetto verso la storia personale di ognuno: forse il neopresidente delle Scuderie avrà ben altro a cui pensare, e stai certo che “il bel Bernardo” saprà difendere (e promuovere) il proprio lavoro da solo, o con l’aiuto dei critici (non solo io) che da sempre lo seguono, senza bisogno dell’aiuto di papà… o in Italia pensiamo sempre che tutti debbano per forza andare avanti a spinte e raccomandazioni?

  7. Caro Alessandro,che non ti freghi nulla è ovvio, ed è giusto così.Sospettare è lecito, anche se poi in fondo non me ne frega niente neanche a me.Sul vigliacchetto e pollaio italiano non sono d’accordo.Vivo in Italia da 5 anni e credimi,tu sei molto più italiano di me e conosci meglio la storia di questo splendido paese,ma un po’ di cose le conosco pure io,anche se non sembra.
    con affetto

  8. sono d’accordo con tonelli su due cose:enzo siciliano rappresenta la vecchia nomenclatura culturale che ha ancora molto potere ma che non è assolutamente aggiornata su ciò che accade realmente nel panorama contemporaneo (parlo non solo di arte ma anche di musica, cinema, televisione,tutti campi di cui Siciliano si occupa o si è occupato).Insomma un’altra nomina polverosa. Inoltre è evidente che Roma sta vivendo un momento di grande fermento ed anche il mercato mi pare che si stia muovendo (e se ne ho segnali io che ho la galleria a Firenze immagino che a maggior ragione lo percepiscano i romani).
    La polemica tra Riva e Bellobono è una di quelle che servono solo a farsi del male ma mi pare che sia diventato una specie di sport nazionale prendersela con Riva e le sue scelte.Saranno pure criticabili ma Alessandro non ha paura di esporsi e di prendersi le sue responsabilità.Altri non lo fanno.
    Sergio Tossi

  9. Vorrei solo far notare, con modestia, a Bellobono e a chi critica Bernardo Siciliano, che quest’ ultimo ha scelto di sottrarsi proprio a questo tipo di attacchi gratuiti trasferendosi con la sua famiglia a New York; posso garantire personalmente che la sua vita, sia dal punto di vista personale che da quello artistico è tutt’ altro che agevolata da suo padre, il quale non mi risulta abbia mai influito sulle scelte di Riva o di altri curatori italiani.

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