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Era a capo della Soprintendenza speciale per l’Arte Contemporanea da quasi dieci anni, dieci anni di poche gioie e di molti dolori per la GNAM – Galleria nazionale d’arte moderna che di quella Soprintendenza doveva essere punta di diamante e che invece è attualmente ridimensionata sotto ogni punto di vista. Alessandra Pinto si è dimessa ed il prossimo 30 giugno -seguendo qanto soprintendente della Galleria di Valle Giulia.
Le polemiche che hanno accelerato la scelta (la Pinto aveva il mandato in scadenza, ma sarebbe potuta rimanere in carica almeno per altri 18 mesi) sono quelle seguite alle decisioni riguardo all’allargamento del museo. Il progetto degli architetti svizzeri Diener&Diener -risultato vincitore di un concorso indetto dalla Pinto nel ’99 e incentrato sulla totale demolizione dell’Ala Cosenza inaugurata negli anni Ottanta- aveva fatto gridare allo scandalo tutto il bel mondo dell’architettura capitolina e non solo. La Pinto era tuttavia andata avanti per la sua strada sicura di un appoggio istituzionale al nuovo progetto che invece, nelle ultime settimane, è parso venir meno. Ecco dunque la decisione di dimettersi.
[exibart]
Chi fa informazione dovrebbe essere informato.
Sandra Pinto non è il direttore della GNAM ma la soprintendente. Che non si dimette ma semplicemente ha terminato il mandato.
Il direttore era la compianta Gianna Piantoni che ci ha lasciato poco più di un mese fa. Eccellente storico dell’arte e curatore.
Ieri ne è stata data la commemorazione ufficiale alla GNAM mentre nella adiancente British School si teneva l’inaugurazione del decennale dalla morte di Derek Jarman.
Medidate, è meglio.
be’, ma allora non sono l’unica disgrazia nazionale che si leva dai piedi…
Finalmente!!!! Era ora che la sovraintendente se ne andasse..Come dice l’atrticolo “i molti dolori della Gnam”: un museo meraviglioso diventato una specie d’ospizio per i quadri.
non diciamo stupidaggini! ci sono anch’io!
E’ vera la notizia, falsa la spiegazione. Sandra Pinto l’aveva annunciato da molto tempo, tutto era noto e risaputo. E’ come al solito scorretto attribuire le dimissioni all’ampliamento, quanto al bel mondo dell’architettura, leggetevi l’elenco delle firme a sostegno del progetto. Il successore, infine, è già stato scelto con soddisfazione di Sandra Pinto medesima.