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Evelien la Sud, artista di origini olandesi, ma italiana d’adozione, è deceduta nei giorni scorsi all’età di cinquantasei anni. Giunta in Italia alla fine degli anni ’60, si fermò a studiare all’Accademia di Brera, iniziando ad esporre alla galleria Angolare e in seguito a Varese, Modena e Bologna. Successivamente giunse in Toscana, dove si stabilì continuando la sua attività artistica a cui affiancò un’intenso impegno di promozione culturale. Artista instancabile, si è identificata con il territorio toscano, con opere – dove praticava un recupero e riuso di materiali della realtà del luogo – che sono segni solidali con il territorio, elementi che diventano quasi coltivazione dei luoghi. Negli anni ’90 organizzò più volte giornate di Open Studio con personaggi come Pier Luigi Tazzi, Bruno Corà, Laura Vecere, Giuliana Videtta, oltre ad eventi culturali per il Comune di Barberino Val d’Elsa, con Lara Vinca Masini. “L’arte non è un semplice strumento o prodotto – aveva scritto in una dichiarazione che riassume la sua poetica -, “ma un accordo dell’anima con se stessa… Le mie opere sono interdipendenti, sono immagini sovrapponibili, tanta è la condensazione di realtà che cerco di racchiudervi”.
[exibart]










Il mio sincero saluto ad un’artista—CIAO EVELIEN!!!
Una vita d’arte dedicata all’arte.
Spero di conocere persone così prima di leggere un seppur delicato articolo sulla loro morte.
io sono stata meravigliosamente fortunata
meravigliosa è stata la mente di Evelien
il suo respiro è quello che ho respirato nel
mio grande amore
attraverso il suo dono
che mi rende parte di me stessa fino ad oggi
eventi di fronte ai quali ho solo cominciato
ad inchinarmi.