Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La notizia è fresca: il governo cubano ha restituito il passaporto a Tania Bruguera. Il documento le era stato confiscato 6 mesi prima, in seguito alla performance non gradita svoltasi a Plaza de la Revolucion a l’Havana, e da allora l’artista non ha potuto lasciare il Paese. Ma c’è un altro problemino: Bruguera ha dichiarato di non voler partire da Cuba prima di aver ottenuto un documento officiale che le garantisca legalmente la possibilità di tornare senza incorrere in problemi. «La questione non è mai stata poter lasciare Cuba; io mi batto per la libertà d’espressione e di protesta. Le persone dovrebbero sentirsi libere di dire quello che pensano senza la paura di perdere il lavoro o la propria reputazione accademica, venendo emarginate o imprigionate», ha dichiarato l’artista.
Le autorità cubane hanno assicurato il rilascio dei documenti entro due settimane, anche se in questi giorni l’irrefrenabile Tania ha avuto qualche altra grana con la giustizia, come l’arresto, sempre a l’Havana, insieme ad altri 40 attivisti durante una manifestazione pacifica con il gruppo di donne Damas de Blanco. Le manifestanti si riuniscono ogni domenica in difesa dei diritti civili e umani dei dissidenti imprigionati dal governo cubano. Fortunatamente l’artista è stata rilasciata dopo poche ore, ma vista la situazione a Cuba in tema di diritti e libertà, c’è da chiedersi come andrà a finire. Anche stavolta.
Conosco Cuba ed è il paese in cui mi sono sentito più libero e tranquillo. Se c’è gente che vuole far entrare l’isola nel novero dei paesi di m**** l****** degli USA è a mio parere giusto che venga resa inoffensiva.