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L’argomento è dei più attuali, inaugurato dalla Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Roma sta diventando brutta? Secondo Tommaso Pincio si. «Mi dispiace, ma non mi va di scrivere questa cosa. Non solo perché ho poco tempo, ma perché non vorrei dire quello che purtroppo penso: Roma sta riuscendo in un’impresa che sembrava impossibile, sta diventando brutta». Questo ci aveva risposto lo scrittore, alla nostra richiesta di scrivere un pezzo sullo Speciale Roma (Exibart 87) che abbiamo pubblicato all’inizio dell’estate.
E ora, su questa dichiarazione perentoria e quasi definitiva, qualcuno ha deciso di muoversi. A partire da Il Giornale dell’Arte, che dall’editoriale di Exibart (in questi casi fanno fede le date) ha fatto partire un’inchiesta rivolta a nove figure romane, tra critici, giornalisti, politici e direttori d’Accademia per fornire “nuove idee” per la capitale alle neo Assessore alla Cultura Giovanna Marinelli. Ma a riprendere il Giornale dell’Arte, ma soprattutto Exibart e la dichiarazione di Pincio, in un articolo firmato da Michael Day e intitolato “Novelist condemns the “decline and fall” of the Roman skyline” è stato il londinese Independent, che ha riportato i suggerimenti di Adriana Polveroni, Laura Cherubini, Raffaele Gavarro e dell’artista Vincenzo Del Pizzo.
Tutti uniti per riportare la Grande Bellezza a Roma, anche dalle pagine inglesi, grazie a un editoriale galeotto, e chissà perché poco citato.
Certo Roma ha i suoi grossissimi problemi, ma i londinesi non possono criticare lo skyline romano quando è una vera oscenità la vista di una tower bridge o di una una torre di londra con dietro sullo sfondo la “supposta” o altri brutti edifici che neutralizzano le poche antichità della città.