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Sarà dedicata al Bosco di Sant’Antonio, luogo incantato sulle montagne d’Abruzzo, nei dintorni del paese di Pescocostanzo il XXIII Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, ideato dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche di Treviso.
Seguendo gli insegnamenti del grande architetto veneziano, già progettista di Cà Foscari e amico di personaggi come Giuseppe Ungaretti, Carlo Carrà, Lionello Venturi e Felice Casorati l’attenzione, quest’anno va a un luogo che contiene in sé un patrimonio inestimabile di storia, cultura popolare e un immenso valore naturale e paesaggistico.
Il Bosco di Sant’Antonio, si legge nelle dichiarazioni della Fondazione Benetton, «è una forma di paesaggio che aiuta a capire come le forze della natura siano state affrontate nella storia delle civiltà pastorali, come conoscenze e tecniche, arti, norme gestionali e pratiche manutentive, di lunga tradizione abbiano saputo governarle in alleanza». Un luogo sacro che è stato anche insediamento in periodi sia di pace che di guerra, esposto alle abitudini degli uomini che l’hanno abitato e utilizzato nei secoli.
Appartenente al Comune di Pescocostanzo, è un monumento-simbolo per la cittadinanza, che ha chiesto una tutela serrata anche alle più alte cariche dello stato e a istituzioni locali e nazionali. Un bosco tutelato perché sacro, sacro perché – e solo se – tutelato.
Con questa edizione, il Premio entra nella dimensione di un paesaggio che in Italia subisce un costante mutamento dovuto a idee contrapposte sulla natura: da un lato valore da tutelare, spesso con accenti radicali che escludono i soggetti della stessa natura, cioè le persone, facendone quindi un bene inaccessibile, e dall’altro l’abbandono, la cura o l’abuso.
La campagna culturale ha inizio oggi con la conferenza di Roma che, come ha ribadito Domenico Lucani, curatore del Premio Carlo Scarpa per il Giardino, punta a una “tutela attiva”. Domani ci si sposta proprio a Pescocostanzo, anche se sarà a Treviso, il prossimo 11 e 12 maggio, in un incontro con la delegazione abruzzese, che verrà presentata la pubblicazione del dossier dedicato al Bosco designato, e aperta l’esposizione di materiali documentari, con un seminario di riflessioni e la cerimonia di consegna del sigillo scarpiano.












