23 febbraio 2017

Un “Masterpiece” di Mauro Staccioli al Baglioni di Firenze, nella seconda puntata del progetto congiunto con l’Associazione delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea italiane

 

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Si intitola con il nome della sua forma: Anello. Anno di realizzazione 1996. Materiale: acciaio corten. Già questi sono indizi più che validi per pensare a un grande dell’arte italiana: Mauro Staccioli.
Nato a Volterra, classe 1936, l’artista è da oggi ospite del Relais Santa Croce di Firenze, hotel del gruppo Baglioni, in una nuova iniziativa intitolata “Masterpieces” che la struttura alberghiera ha ideato con l’A.N.G.A.M.C. che, attraverso le gallerie affilliate, porterà a turno, qui, una delle loro opere. 
E così la fiorentina Il Ponte, stavolta, è stata galeotta per la messa in scena di quest’opera che segue la genesi delle opere che hanno l’anello come tema, nate nel 1991 sui Pirenei: «In un certo momento del mio percorso di artista ho cominciato a sentire la barriera come una forma eccessiva, quasi pregiudicante la possibilità di vedere e sentire il mondo dietro essa. Ho cominciato a considerare che il piacere del vedere, del toccare e del pensare, non deve essere, almeno in questa fase del mio lavoro, limitato. L’intervento in Andorra nasce per superare l’immagine dei tondi che ancora ostruiscono il paesaggio. L’intervento è stato motivato dalla bellezza trasudante acqua, ferro, vita, di questo spazio». E dunque per lasciare libero lo sguardo di attraversare, un frame per sottolineare; una lancia per puntare, come sarebbe quel triangolo isoscele tanto caro all’artista e di cui l’anello riassume la sezione conica. In un masterpiece monumentale. 

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