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Metti che vuoi andare in Africa, e fare un tour. Di quelli non proprio mainstream, che assomigliano poco all’idea di “On the road” americano, anche perché cerchi un treno. Una linea ferroviaria che per decenni ha collegato Gibuti con Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, nel Corno d’Africa. Antiche colonie italiane, grande fascino in una zona che non è ancora così battuta da turismo di massa, né tanto meno dai circuiti dell’arte. Metti che però, una volta arrivati a destinazione si scopre che la ferrovia è in disuso da qualche tempo. È l’inizio della storia, vera, che ha visto coinvolti Armin Linke, il grande fotografo e video-artista tedesco, classe 1966, e Vincenzo Latronico, il giovane “prodigio” della letteratura italiana, autore di Ginnastica e rivoluzione (2008) e La cospirazione delle colombe (2010). I due, superato il momento del misunderstanding, hanno intrapreso un altro itinerario rispetto all’idea prefissata, dal quale è uscito il libro Narciso nelle colonie. Un altro viaggio in Etiopia, edito da Humboldt con la collaborazione di Quodlibet. Tra le pagine del volume, che avrebbe dovuto narrare l’esperienza di una parte di mondo vista dalla sua strada ferrata, prendono corpo invece altre storie, affascinanti tanto quanto l’antico progetto: si vede la casa di Rimbaud ad Harar, le imprese cinesi che costruiscono imponenti autostrade, nonché una linea aerea privata in mano ad una misteriosa signora che esporta il chat, l’oppiaceo diffuso nel Corno d’Africa. Le contraddizioni della globalizzazione, viste da una prospettiva insolita, a sud. Un intenso diario di viaggio, dove fotografie e testi si completano, dove il mondo che raccontano non appartiene più alla dimensione esotica ma nemmeno a quella occidentale, svelando contraddizioni e problematiche destinate ad un non breve risolvimento. Le presentazioni del risultato stasera al MACRO, alle 18.30.












