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“Deep see blue surrounding you/Vois ce bleu profond te fondre”, è il titolo del progetto di Laure Prouvost, l’artista che rappresenterà la Francia alla prossima Biennale d’Arte di Venezia. Svelato al Palais de Tokyo di Parigi, in presenza dell’artista e della curatrice Martha Kirszenbaum, il progetto trasformerà il padiglione francese per farne un luogo aperto e di scambio, per un confronto tra identità e generazioni, e avrà come perno un film. Si tratta di un road trip girato da Parigi a Venezia, passando per Nanterre, Marsiglia, Murano e via dicendo, in compagnia di musicisti, ballerini e gente di passaggio. Il lavoro guarda alla piovra come metafora dell’origine del nostro pianeta, per la sua capacità tentacolare di esplorare i luoghi e di far presa su un mondo fluido e globalizzato, clin d’œil alla modernità fluida formulata dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, nel definire un mondo retto dall’immediatezza.
Insomma, la presentazione, preceduta dagli interventi del Ministro della Cultura, Franck Riester, e del presidente dell’Institut français, Pierre Buhler, ha svelato un progetto ancora in fase embrionale che, tuttavia, mostra interessanti spunti creativi e rischierà sicuramente di sorprendere parecchio il pubblico. Seguiranno aggiornamenti sugli sviluppi.
Ma chi è Laure Prouvost? Vincitrice del premio Turner, è la terza donna a rappresentare la Francia alla Biennale d’Arte di Venezia, dopo Annette Messager e Sophie Calle. Classe 1978, vive tra Anversa e Londra, il suo lavoro va dalla scultura, al disegno passando per la video, l’abbiamo già vista l’anno scorso al Palais de Tokyo con una personale dal titolo “Ring, Sing and Drink for Trespassing”, e durante la collettiva al femminile Mademoiselle al CRAC-Centre régional d’art contemporain di Sète. (Livia De Leoni)