11 maggio 2017

Venezia/6. A Palazzo Grimani, il colore e l’astrazione di Beverly Barkat

 

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Palazzo Grimani apre le porte al pubblico della 57.ma Biennale con “Evocative Surface”, una mostra interamente dedicata all’artista Beverly Barkat, sudafricana di nascita e israeliana d’adozione. La personale, a cura di Sally Haften Naveh, propone una selezione di opere per lo più realizzate per gli spazi del palazzo veneziano tardo-rinascimentale. «Qualunque cosa sia successa al secondo pianto di Palazzo Grimani, é stata possibile solo grazie alle energie che questa città dona», ha dichiarato l’artista durante la presentazione. 
L’installazione ambientale composta da 12 pannelli in PVC dipinti, che apre la mostra, viene sezionata in ogni sua parte nelle sale successive. Il percorso espositivo presenta un’analisi puntuale delle possibilità della pittura, dai dipinti realizzati in bianco e nero, a quelli astratti e dai colori vibranti che restituiscono lo straniante senso di profonditá, morbidezza e opacità dell’installazione principale. L’astrattismo carico di colori perfettamente bilanciati e accordati, in alcuni casi cede il posto a elementi più riconoscibili, come il muso di un cavallo, raro frammento fugurativo, che si intravede in una delle opere.
A compendio, un ambiente è interamente dedicato alla metodologia di lavoro della Barkat, rivelando sia l’attento studio dell’accostamento dei colori e della composizione, che le tecniche utilizzate, dal rullo al pennello. (Luciana Berti)

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