22 settembre 2023

Street Art demolita a Messina, per far posto a un polo di innovazione

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Le opere di street art realizzate nell’ambito di un progetto promosso dal Comune di Messina, vengono distrutte dalla stessa amministrazione comunale, per far spazio a un polo di innovazione tecnologica

A Messina, in attesa di aggiornamenti sullo stato dei lavori per il MAXXI Med, la sede museale distaccata del MAXX di Roma dedicata alle culture del Mediterraneo, le ruspe continuano a lavorare. È infatti iniziata in questi giorni la demolizione degli ex Magazzini Generali, in previsione della realizzazione dell’I-Hub, un centro per l’innovazione e la tecnologia, con spazi verdi e aree studio e coworking. Solo che, proprio sulle pareti degli ex Magazzini Generali e su quelle degli edifici circostanti, che subiranno la stessa sorte, si trovano diverse opere notevoli di street art, realizzate a partire dal 2015 nell’ambito del festival Distrart. In particolare, proprio sul prospetto degli ex Magazzini Generali, si trova Lillo, opera realizzata dallo street artist SeaCreative e che ritrae un marinaio che volge le spalle al mare dopo una giornata di lavoro. Diventata iconica per Messina, l’opera è destinata a scomparire. Destino condiviso da molte opere di street art ma, in questo caso, bisogna considerare anche altri elementi.

Promosso dal Comune di Messina e curato da Enrica Carnazza, proseguendo idealmente un intervento nella stessa zona dello street artist Blu, Distrart perseguiva l’idea «Di riavvicinare e recuperare il genius loci di Messina, quello del suo secolare rapporto con il mare». Intento nobilissimo, in considerazione di una linea di paesaggio tra la terra e l’acqua sempre più cementificata. Forse, a distanza di meno di dieci anni, non si avverte più la necessità di attivare questo rapporto?

Tra le altre opere, sempre nell’ambito di Distrart, la Metamorfosi degli artisti Anc & Poki sulla facciata dei silos ex granai, dove Messina viene rappresentata come un enorme paguro con la lanterna cinquecentesca del Montorsoli in sommità. C’è poi Mediterranea, della spagnola Julieta.Xlf, con una sirenetta azzurra che piange sangue, su uno sfondo di maioliche policrome. Alla mitologia si rifà anche Luca Zamoc, che raffigurava Giasone e il dragone, ricordando il mito degli Argonauti che passarono lo Stretto. Infine, NemO’S proponeva il tema drammatico – e ancora più che urgente – delle morti dei migranti in mare, con quattro corpi nudi appesi come panni stesi ad asciugare.

Contrariamente alle iniziative private o addirittura individuali, spontanee e non autorizzate di arte urbana, in questo caso immaginiamo un investimento di risorse pubbliche, sia economiche che umane, in previsione della creazione di un patrimonio artistico e culturale presumibilmente da preservare, per non rendere l’investimento iniziale un buco nell’acqua. Ma evidentemente, le considerazioni sul valore sono destinate a cambiare, ad avvicendarsi. Dunque, o prima si dava troppo peso alla street art, oppure se ne dà troppa poca ora. Secondo quanto riportato da fonti locali, l’assessora alle politiche giovanili Liana Cannata ha riferito l’intenzione dell’Amministrazione comunale di riaffidare un incarico allo street artist SeaCreative perché possa realizzare un’altra opera, in qualche altro luogo ancora da individuare.

Finanziato dal Pon Metro, il nuovo I-Hub si inquadra in una «Più ampia prospettiva di riqualificazione di un’area di interesse strategico per la Città di Messina e per tutta l’Area Metropolitana», si legge sul sito del Comune di Messina. Il progetto venne promosso ai tempi dell’amministrazione guidata da Cateno De Luca, sindaco di Messina dal 2018 al 2022, ripreso poi dall’attuale giunta, Federico Basile, eletto nel partito Sicilia Vera dello stesso De Luca.

Il piano prevede la demolizione e la successiva ristrutturazione dei tre stabili del Mercato Ittico, dei Magazzini Generali e dei Silos/Granai, e la messa a verde, urbanizzazione e predisposizione dei sottoservizi per l’intera Area oggetto di intervento. L’intervento prevede inoltre la realizzazione di uno stabile di servizio, denominato Service Building, che ospiterà le centrali elettriche, idrauliche, di filtraggio acqua, di conversione fotovoltaica, eoliche, idrogeno, batterie e altre infrastrutture energetiche, necessarie alla gestione dell’intera Area. La messa a verde dell’area prevede inoltre interventi di “forestazione urban sostenibile” per la realizzazione di un parco urbano composto da più specie arboree e arbustive e dotato di panchine e sentieri.

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