21 luglio 2023

The Golden Age: una mostra per celebrare la storia dell’Hip Hop a Napoli

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Negli spazi della Hard2Buff Warehouse Gallery di Napoli, una mostra per ripercorrere la strada partenopea dell’Hip Hop e del Writing delle origini, attraverso la figura mitica di Paolo Romano, in arte ShaOne

Copertina, foto di Archivio (c) ShaOne, 1981

Si respira aria di Hip Hop alla Hard2Buff Warehouse Gallery. In occasione dell’evento di presentazione del libro d’artista dedicato al b-boy ShaOne è stata inaugurata la mostra “The Golden Age” curata da Michele Pesce e Hard2Buff. Un evento completo che ha visto protagonisti alcuni tra i principali esponenti della scena Hip Hop napoletana degli anni Novanta, riuniti per l’occasione in una dimostrazione d’affetto per quello che si è rivelato essere uno dei pionieri del Movimento in Italia.

Paolo Romano – in arte ShaOne – infatti è risultato essere uno dei primi writer italiani, iniziando a sketchare quando il fenomeno in Italia non era ancora diffuso. Nel 1981 i suoi primi pezzi in strada (il primo in assoluto fatto su una saracinesca) diventeranno meta di pellegrinaggio per molti artisti e writer napoletani, protagonisti negli anni successivi, quando nel 1983-84 la cultura Hip Hop inizierà a contaminare le strade di tutta Italia. Le arti, le quattro discipline poetiche – come le definisce ShaOne – si potevano solo imparare lì, in strada, osservando lo stile di chi aveva iniziato a praticare. Writing, breaking, MCing and DJing, se volevi accrescere il tuo sapere dovevi esplorare e riscoprire le strade della tua città alla ricerca di tracce da seguire, muri da scovare, b-boy fieri da conoscere.

Foto di archivio, (c) ShaOne

All’epoca non c’era internet e tutto si limitava alla pura e semplice condivisione di informazioni, di un bozzetto, di un’esperienza. La condivisione era lo strumento per entrare nel vivo della cultura Hip Hop e chi iniziava questo viaggio ne tramandava le conoscenze e i valori ai posteri, proprio come nelle botteghe d’artista. Unico maestro: la strada, intesa come complesso sistema di interazioni e relazioni, dove le regole nessuno le scrive ma tutti le conoscono e si è chiamati a decidere se farle proprie o meno, se seguirle o sovvertirle.

Di sicuro ShaOne è uno di quegli artisti che ha fatto della condivisione il suo valore fondante e proprio grazie a ciò è stata possibile la realizzazione di una mostra che, oltre a essere un viaggio evocativo nelle discipline del Movimento, è anche un omaggio a uno dei periodi più floridi dell’Hip Hop italiano.

Foto di archivio, (c) ShaOne

L’allestimento si divide in due sezioni: la prima raccoglie i materiali originali di ShaOne e racconta l’evoluzione stilistica dell’artista alternando i primi sketch a tavole più complesse e iper-particolareggiate, passando per opere realizzate e utilizzate anche in ambito commerciale (il logo de “La Famiglia”, le grafiche Boom Bap, il disegno del medaglione in copertina all’album “Italian Hip Hop Story”, intere tavole della storica rivista Aelle). La seconda sezione si compone di due videoproiezioni con materiali inediti tratti dagli archivi personali dei protagonisti napoletani dell’epoca (Eno, Ozon, TCK Crew e altri).

The Golden Age Exhibit (c) Vincenzo Capasso
The Golden Age Exhibit (c) Vincenzo Capasso
The Golden Age Exhibit (c) Vincenzo Capasso
The Golden Age Exhibit (c) Vincenzo Capasso

Tutti i materiali di ShaOne sono raccolti in un libro edito da ShowDesk, curato da Michele Pesce e distribuito da Hard2Buff: “Remixed Media 1980–2020”. Il volume, disegnato da Nicola Nunziata e 17studio, in parte funge da catalogo della mostra e restituisce la biografia dell’artista attraverso le testimonianze e i racconti di alcuni amici storici oltre che protagonisti della Golden Age partenopea: Dj Simi, Eno, Kaf, Pope, Artizhan aka Franky B, Zeus40, Speaker Cenzou (assente eccellente insieme a Polo durante l’opening).

ShaOne, Remixed Media, 1980-2020
ShaOne, Remixed Media, 1980-2020

Ripercorrere la storia di ShaOne significa fare un viaggio nella storia dell’Hip Hop napoletano o quantomeno dare uno sguardo alle sue origini, ai materiali che hanno ispirato intere generazioni di writer e b-boy talentuosi che hanno evoluto e portato in alto l’immagine dell’Hip Hop napoletano nel mondo. Questo è ciò che si percepisce: un profondo senso di riconoscenza da parte di tutta la comunità, indipendentemente dall’età. Giovani e meno giovani manifestano affetto nei confronti di un artista che ha ispirato senza farsi maestro, che ha condiviso senza riserve il proprio sapere e le conoscenze acquisite con una pratica costante e viva ancora oggi.

The Golden Age Exhibit (c) Vincenzo Capasso

Un’occasione unica per vedere dal vivo quei materiali tenuti nel cassetto per oltre 40 anni. Una mostra underground, prorogata fino al 27 luglio e aperta dal lunedì al sabato, prenotando all’indirizzo email contact@hard2buff.it.

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