20 ottobre 2021

Vive la Revolution dell’Arte Urbana: ecco i vincitori di GemellArte 2021

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All’insegna del tema “Vive la Revolution”, l’italiano Aris e il francese Sto hanno vinto GemellArte 2021, la call che rilancia il gemellaggio tra Terni e Saint’Ouen, attraverso la street art

Aris

L’italiano Aris e il francese Sto sono i vincitori di GemellArte 2021, bando giunto alla terza edizione e dedicato alla street art e all’arte urbana, che rilancia il gemellaggio tra le città di Terni, sede di Gn Media, organizzatrice del progetto, e Saint’Ouen, gemellata con la città umbra dal 1961. In palio, infatti, uno scambio di doppie residenze, con gli artisti che potranno vivere in prima persona le suggestioni e le tradizioni del luogo, entrando in contatto anche con le storie e le esperienze degli abitanti, al fine di realizzare un’opera di street art che rimarrà nella collezione a cielo aperto della città. Vincitori dell’edizione 2020 furono Ozmo, per l’Italia, e Caroline Dervaux, per la Francia, mentre per il 2019 Andrea Abbatangelo e Camille Beauplan.

Questa volta, a seguito dalla call intitolata “Vive la Revolution”, la giuria ha scelto Aris e Sto, che trascorreranno il periodo di residenza tra il 25 ottobre e il 6 novembre 2021, nelle due location protagoniste del festival. Per l’Italia, i finalisti selezionati dalle due commissioni esaminatrici sono Erika Godino e  Alice Lotti; per la Francia, gli artisti sono Olivia Paroldi e – ex æquo – Primal e Craps (Alexandre Lelarge).

Diretto da Chiara Ronchini, GemellArte conferma la sua presenza nella stagione artistica di La Francia in Scena, una delle principali manifestazioni culturali del nostro Paese, a cura dell’Institut Français Italia, su iniziativa dell’Ambasciata di Francia, enti patrocinatori del progetto.

GemellArte 2021: gli artisti vincitori

Rivoluzione ecologica,  potere femminile e  sublimazione dello spazio pubblico “compresso” dai lockdown per il Covid sono i temi al centro dei murales e quello italiano avrà un valore aggiunto. Per la sua realizzazione verranno impiegati i colori forniti da AirLite, azienda leader nella produzione di vernici sostenibili per l’ambiente e in grado di ridurre l’inquinamento dell’aria, trasformando la superficie dipinta in un purificatore naturale.

Figura di spicco nel panorama europeo dell’arte urbana, Aris ha avuto modo di lavorare in tanti Paesi diversi, dalla Spagna alla Russia, dalla Germania alla Polonia, mettendo sempre al centro della sua ricerca le peculiarità dello spazio e del tipo di supporto, che sia muro, lamiera o altro. Tra i suoi medium preferiti, la tempera, con la quale ha interpretato principalmente luoghi abbandonati e periferici, facendone risaltare le peculiari atmosfere attraverso segni tanto iconici quanto surreali, ambigui. Ambientazioni lunari e mondi dimenticati sono i temi preferiti delle sue opere.

L’ultimo periodo di lockdown e le restrizioni sui viaggi e gli spostamenti hanno influito direttamente nella sua metodologia di approccio alla creazione artistica. «Durante questi due anni di pandemia, la mia quotidianità nel fare arte è cambiata, non potendo lavorare spesso negli spazi aperti, ho sviluppato più tipi di ricerca che potessero essere portati avanti in studio o a casa», ha spiegato Aris. «La mia storia e la mia abitudine di lavoro all’aria aperta mi hanno portato verso la sperimentazione con la luce naturale, quindi ho lavorato molto con la cianotipia ad esposizione solare. L’uso della luce come strumento disponibile a tutti è stata la sublimazione dello spazio pubblico mancante. Per questo l’opera che presento parte da quelle sperimentazioni e da quei colori.

Oltre all’ispirazione cromatica derivante da questi materiali che catturando la luce liberando il colore, dal punto di vista formale il disegno che penso di sviluppare rappresenta un sovrapporsi di livelli e di figure, un’umanità altra che nel mio immaginario si stratifica», ha continuato l’artista, che iniziò il suo percorso nel writing nel 1993, dipingendo sui vagoni dei treni, e quindi evolvendo e modificando il suo stile nel corso degli anni.

Nato a Nantes nel 1993, Sto è un artista audoniano specializzato in arte urbana e dalla personalità particolarmente eclettica, che lo porta a esprimersi con stili diversi, dal realismo all’arte naïf. L’opera che realizzerà a Terni, Revolution, è carica di simbolismo e  richiama la tradizione attraverso la rappresentazione di antiche statue nel futuro con una vegetazione traboccante chiamata a impossessarsi dei nostri spazi. Un vero e proprio affresco che mette in risalto due figure emblematiche della mitologia romana: Minerva, dea dell’arte e della vittoria guerriero, e Diana, dea della natura, simboli della tradizione italiana e del potere femminile immersi in un universo lussureggiante, riflettendo la speranza di una rivoluzione ecologica e di un ambiente migliore. E lanciando un messaggio di speranza per le lotte femministe.

Sto

Il ritorno di GemellArteOff

GemellArte 2021 sarà accompagnato ancora una volta dal progetto cinematografico di GemellArte Off, che, nel mese di novembre, oltre alla ormai consueta rassegna di cinema di produzione francese, in lingua originale, organizzata insieme all’Institut Français Italia, a Terni, offrirà una selezione di film italiani ai “cugini” francesi, arricchiti da una serie di incontri e dibattiti con registri, autori, produttori ed attori.

L’edizione 2021 si aprirà il 4 novembre con una giornata di lavori Italia – Francia – Europa dedicata al recupero del cinema come mestiere e alla tutele delle libere professioni e delle professioni intellettuali nel settore dello spettacolo e della produzione artistica. Il progetto è curato dalla giornalista Sara Michelucci e da Fabrizio Borelli, regista, fotografo e presidente di X-Frame Aps.

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