17 luglio 2023

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 17 al 23 luglio

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 17 al 23 luglio, in scena nei teatri di tutta Italia

UMBRIA DANZA FESTIVAL Lead image, photo Alicia Clarke

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal dal 17 al 23 luglio.

Danza e teatro

UMBRIA DANZA FESTIVAL
Danza, arti performative e linguaggi del corpo. Sette giorni di eventi e performance, dal 17 al 23 luglio, in alcuni luoghi suggestivi di Perugia: dal Complesso S. Anna alla Galleria Nazionale dell’Umbria, fino all’Orto Medievale e alla Torre sul Tevere. Il festival diretto da Valentina Romito, presenta un programma innovativo e transgenerazionale con un’attenzione particolare dedicata all’immaginario delle donne: alle loro paure e ai loro desideri, ai loro corpi, alla loro forza.

Prevista la presenza di Carolyn Carlson che dialoga con Francesca Pedroni e ci coinvolge nel suo mondo poetico ed espressivo. A rappresentare il carattere internazionale la coreografa Ambra Senatore, direttrice del CNN di Nantes e la presenza degli artisti vietnamiti Nguyen Tan Loc e Lim SunYoung con i danzatori dell’Arabesque Dance Company.

Nell’ottica dell’impegno verso le giovani generazioni, che contraddistingue il lavoro di Dance Gallery, sono state attivate coproduzioni tra il festival e alcune compagnie italiane come Pindoc per l’artista Ilenia Romano e Nina per Lorenzo De Simone che debutterà con un suo lavoro. In prima nazionale anche le performance di Laura Gazzani, prodotta da Zerogrammi e Anghiari Dance Hub, ed Elia Pangaro, artista perugino sostenuto e prodotto dal festival. Inoltre Adriano Bolognino con Come neve, Marco D’Agostin con un assolo con e per Marta Ciappina, e Chiara Frigo che porta in scena Marigia Maggipinto corpo e parola sulle corde della memoria di lunga esperienza di vita e di lavoro come interprete della storica compagnia del Tanztheater di Pina Bausch. dancegallery.it

UMBRIA DANZA FESTIVAL, Carolyn Carlson

GRAN GALA DI DANZA A CARACALLA
Data unica, il 23 luglio, per il Gran Gala di Danza che chiude la programmazione del Caracalla Festival 2023. Un evento molto speciale che vede impegnate le stelle ospiti, Maia Makhateli e Jacopo Tissi, e quelle del Teatro dell’Opera di Roma, le étoiles Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza, i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano, i solisti e il Corpo di Ballo. Makhateli e Tissi apriranno la serata danzando il “Grand Pas” dal secondo atto di Paquita, per la coreografia di Petipa ripresa da Eleonora Abbagnato e Gillian Whittingham.

Il programma, diviso in due parti, si compone poi di passi a due da Il Corsaro firmato da José Carlos Martínez (interpreti Susanna Salvi e Alessio Rezza) e Il lago dei cigni di Petipa (interpreti Makhateli e Tissi), dal pas de deux tutto al maschile da Proust ou les intermittences du coeur di Petit, ripreso da Luigi Bonino (interpreti Michele Satriano e Giacomo Castellana) e dall’assolo di Alessandra Amato che danza La morte del cigno di Michel Fokine, ripresa da Eleonora Abbagnato. Il gran finale è affidato alle note e al ritmo incalzante del Bolero di Ravel con la coreografia creata da Krzysztof Pastor nel 2012.

Il Bolero occupa un posto speciale nella storia della musica e della danza, e la versione ballettistica che ha segnato la storia e ancora oggi si pone come un’icona è quella leggendaria di Maurice Béjart. Da sempre il Bolero è stato concepito “in cerchio” generalmente con un tavolo rotondo al centro del palcoscenico su cui danza un solista, donna o uomo, e gli altri ballerini tutti intorno. Pastor sceglie di usare un ampio spazio rettangolare e di affidare l’esecuzione del suo Bolero a un uomo e a una donna, una coppia principale che in questo caso è formata da Bianchi e Cocino, con un corpo di ballo che li ingloba e li rilascia.

Il Corsaro, Susanna Salvi e Alessio Rezza, ph. Fabrizio Sansoni

MICHAEL KEEGAN-DOLAN E BOTIS SEVA ALLA BIENNALE DANZA
Musica e danza, MÁM del coreografo e regista Michael Keegan-Dolan è tutto quello che si può trovare al di là della montagna incantata, un luogo in cui antico e moderno, locale e universale si incontrano. MÁM (candidato a un Olivier Award come migliore spettacolo nel 2020) in gaelico “passo di montagna”, ricerca il suo immaginario alle pendici del Cnoc Bréanainn, il monte sacro del Kerry Gaeltacht che Keegan-Dolan immagina come una porta d’ingresso sull’ignoto, il magico, il meraviglioso. Sul palco rivive l’atmosfera dell’antico villaggio gaelico di Kerry Gaeltacht e della sua tradizione.

I danzatori sono sempre in scena nel duplice ruolo di performer e spettatori insieme a Cormac Begley con la sua concertina e all’ensemble berlinese Stargaze, che fonde le sue sonorità jazz con i colori e i ritmi del folklore irlandese. Botis Seva, figura di spicco della nuova generazione di street dancer e hip hopper, sempre teso a reinventare questa disciplina insieme alla comunità di artisti – Far from the Norm – che ha fondato a 19 anni, arriva per la prima volta in Italia con Blkdog. Cresciuto attorno a un originario nucleo di 25 minuti, già premiato con un Olivier Award nel 2019, Blkdog raggiunge la sua versione definitiva nel corso di un lungo lavoro che attraversa varie fasi, in cui gli eventi tragici di quegli anni – l’assassinio di Ahmaud Arbery, quello di George Floyd, il movimento Black Lives Matter, ma anche l’incendio di Grenfell Tower e lo stesso Covid – incidono sulla rivisitazione dell’opera.

Blkdog di Botis Seva

DRAMMA INDUSTRIALE A SAN MINIATO
Per la LXXVII Festa del Teatro di San Miniato, dal 22 al 26 luglio va in scena in prima nazionale il nuovo spettacolo firmato da Giovanni Ortoleva per la drammaturgia di Riccardo Favaro. Dramma industriale (Firenze, 1953) è incentrato sulla figura di Giorgio La Pira.

Politico di spicco della Democrazia Cristiana, eletto per tre volte come sindaco di Firenze (1951-56, 1956-57, 1960-1964) La Pira viene ricordato soprattutto per le sue politiche di giustizia sociale, per il suo alto senso morale e per le sue battaglie a fianco dei più deboli. Nell’autunno 1953 più di 2mila operai, tutti assunti presso lo stabilimento fiorentino del Pignone, rischiano il licenziamento per la chiusura della fabbrica. Il sindaco della città prende pubblicamente le parti degli operai, asserragliati nei locali dell’officina. Nelle drammatiche giornate di quell’occupazione, tra scioperi generali e rapporti con industriali, prefetti e ministri, La Pira compatta un fronte politico e civile che punta a salvare prima di ogni altra cosa i posti di lavoro. Sarà l’ENI di Enrico Mattei a tendere la mano al sindaco, rilevando lo stabilimento.

Traendo spunto da questa vicenda, senza riproporre una scansione documentaristica o cronachistica dei fatti, lo spettacolo ritrae i turbamenti privati del Professor La Pira, diviso tra l’impegno politico e spirituale per la vertenza della Fabbrica e l’eco delle accuse di socialismo che ambienti democristiani e liberali gli recapitano. Attraverso una sequenza di interviste, dialoghi, sogni e telefonate con il Presidente Mattei, viene attraversata la simbolica crisi di duemila operai per culminare con l’amaro confronto tra due personalità decisive per la rinascita etica e politica del Paese.

Dramma industriale

“Dramma industriale (Firenze, 1953)” di Riccardo Favaro, regia Giovanni Ortoleva, con Stefano Braschi, Marco Cacciola, Christian La Rosa, Stefania Medri, Edoardo Sorgente, scene Federico Biancalani, costumi Graziella Pepe, musiche Pietro Guarracino. Produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato. A San Miniato (Pi), dal 22 al 26 luglio.

DUELLO TRA DUE REGINE
Due regine, due donne, due diverse religioni, due temperamenti opposti, due visioni della politica, della vita, dell’amore, due destini: sono le Due Regine, Elizabeth Tudor e Mary Stuart, incatenate l’una all’altra in un eterno storico duello, che si sfidano per Ravenna Festival, nell’interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti. Sulla scena essenziale come l’evocativa nuda abside che costituisce il fondale naturale del Teatro Rasi, che fu chiesa monastica di Santa Chiara, le due attrici si immergono in un’epoca ricca di scrittori e artisti, da Shakespeare a Marlowe, ma dove «la vita è breve». Un’epoca in cui i destini delle donne, anche se ai vertici della scala sociale, sembravano segnati in modo implacabile.

Da una parte, Bucci si fonde con l’ambigua ed elegante Elizabeth, fragile e forte al tempo stesso, forse illegittima, comunque la sovrana più potente d’Inghilterra; dall’altra Muti si cala nel ruolo della cattolica Mary Stuart, regina di Scozia, bella e altissima eppure debole e passionale, che si rifugia in Inghilterra affidandosi alla protezione della cugina che, invece, la terrà prigioniera per vent’anni fino a condannarla al patibolo, l’8 febbraio 1587.

Due Regine con Elena Bucci e Chiara Muti
Due Regine con Elena Bucci e Chiara Muti

“Due regine”, da un’idea e dal testo omonimo di Elena Bucci, elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione Elena Bucci e Chiara Muti, luci Vincent Longuemare, drammaturgia del suono Raffaele Bassetti, costumi Marta Benini, Manuela Monti. Produzione Le belle bandiere, in collaborazione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. A Ravenna, Teatro Rasi, il 18 e 19 luglio.

FU ME FESTIVAL A CESENA
FU ME è acronimo di FUture MEmorie: creare memorie per costruire futuri. Un programma multidisciplinare e contemporaneo, con un focus sulla diffusione e la produzione di drammaturgia, con compagnie, artisti del teatro, della danza, della musica e della performance. Tema di questa quarta edizione dal 19 al 23 luglio, con la direzione artistica di Michele di Giacomo, è UMANA NATURA, per indagare il rapporto tra esseri umani e natura, riflettere insieme sui temi legati alla crisi climatica, all’impatto dell’uomo sulla natura, nella convinzione che il teatro possa avere un ruolo attivo nella costruzione della società del presente e del futuro.

Il festival si aprirà con Il mondo altrove: una storia notturna, concept, coreografia e danza di Nicola Galli; il poeta, scrittore, regista e paesologo Franco Arminio che proporrà un reading su poesia e provincia, un viaggio nell’Italia dei piccoli paesi; Botanica Queer. Percorso nel lato drag della Natura delle Nina’s Drag Queens, performance itinerante nel centro storico di Cesena; Una riga nera al piano di sopra di e con Matilde Vigna, un monologo sullo sradicamento volontario e involontario, sui grandi e piccoli eventi che cambiano le nostre vite; Babilonia Teatri con Mulinobianco. Back to the green future di Enrico Castellani e Valeria Raimondi; Inside me | dialoghi fallimentari con la natura, una performance in cuffia wireless della compagnia bolognese (S)blocco 5; L’estinzione della razza umana testo e regia di Emanuele Aldrovandi, una tragicommedia nell’androne di un palazzo con l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini obbliga due coppie a ritrovarsi lì rinchiuse e assalite da domande, frustrazioni e paure.

Babilonia Teatri

IL GRANDE RACCONTO DEL LABIRINTO
L’eroe Teseo discende nel Labirinto. Affronta il Minotauro, il mostro mezzo uomo e mezzo toro, e poi risale alla luce, aiutato dal gomitolo filo che la principessa Arianna gli ha offerto. È una delle saghe più famose della mitologia greca. Ha come epicentro il luogo enigmatico del Labirinto, spazio di morte ma anche cammino di iniziazione, misterioso percorso nei segreti della vita e del cosmo. E, intorno al Labirinto, ruotano alcune figure chiave del nostro immaginario. Ogni personaggio del mito ha vissuto la grande avventura a modo suo. Ciascuno può raccontarne un frammento, illuminarne un episodio.

C’è anche il punto di vista del mostro: il Minotauro stesso racconta i suoi pensieri e la lunga attesa dell’uomo che doveva ucciderlo, o forse salvarlo, da una solitudine arcana. E poi ci sono le voci degli altri personaggi del mito: la principessa Europa, Pasifae, Fedra. Attingendo ai grandi testi della letteratura antica e moderna, da Euripide a Ovidio, da Seneca ad André Gide e Jorge Luis Borges, il testo di Giorgio Ieranò interpretato da Arianna Scommegna, compone un mosaico di storie che ci trasporta in un Mediterraneo antichissimo e leggendario. E ci spinge a interrogarci di nuovo sul significato che uno dei simboli e dei miti più affascinanti della cultura greca ha per la nostra vita.

Arianna Scommegna

Il grande racconto del labirinto. Arianna, il Minotauro, Teseo, Pasifae, Fedra ed Europa”, drammaturgia di Giorgio Ieranò, con Arianna Scommegna, regia Sergio Maifredi, musiche scritte ed eseguite dal vivo da Edmondo Romano. Produzione Teatro Pubblico Ligure. A Finale Ligure (SV), Forte San Giovanni, il 17 luglio; Teatro romano di Ventimiglia – Area Archeologica di Nervia (IM) il 19 luglio; Porto Venere (SP), Villa Romana del Varignano Vecchio, il 22.

A TRASPARENZE IL TEATRO DEI VENTI
L’undicesima edizione di Trasparenze (dal 18 al 30 luglio) torna ad abitare il borgo di Gombola nell’Appennino modenese, e si trasforma in una programmazione distesa di teatro, danza, cinema e musica. Trasparenze anche quest’anno crea una connessione tra Città e Appennino e invita a diventare Spettatori Residenti, per vivere tutte le giornate di eventi a contatto con il territorio.

Dal 18 al 22 luglio va in scena Le opere e i giorni, il nuovo lavoro del Teatro dei Venti con gli abitanti del territorio. il progetto nasce dal recupero della tradizione dell’Ander a Vagg, andare a veglia, ovvero incontrarsi e trascorrere le sere d’inverno in compagnia, nella stalla, o nei luoghi più riscaldati. Quello diventava il luogo dell’incontro, delle storie e dei racconti. Il titolo “Le opere e i giorni” prende spunto dall’opera di Esiodo, che mescola la lingua della poesia omerica a consigli pratici per l’agricoltura. La creazione dello spettacolo ha previsto un ciclo di prove settimanali con i partecipanti al laboratorio, incontri di studio e avvicinamento, scrittura di poesie, improvvisazioni, momenti di lavoro comune sul testo, e una sessione di prove intensive quotidiane prima del debutto.

Le parole sono frutto del lavoro dei partecipanti e della poetessa Azzurra d’Agostino, che le ha cucite con alcuni versi di poeti della scena mondiale.

Ph. Chiara Ferrin

LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
Con l’amore contrastato dei giovani, gli equivoci, i travestimenti, le beffe, e le donne, libere di pensare a agire, è una delle commedie più amate e rappresentate del Bardo. L’opera e i personaggi di William Shakespeare vengono evocati dal regista Andrea Chiodi, in un country club dal sapore inglese, fatto di tartan e kilt, in un vivace gioco di farse, danze e violenze.  Dietro l’insistenza della divertita regina Elisabetta I, conquistata dal personaggio di Falstaff, tra il 1599 e il 1601, Shakespeare scrive in quattordici giorni Le allegre comari di Windsor. Al centro della narrazione le burle di due signore che, ricevendo attenzioni e lettere d’amore proprio da quell’uomo buffo e squattrinato, ricambiano facendosi beffa del malcapitato.

Nell’adattamento curato da Angela Demattè, che gioca sulla fedeltà del linguaggio, Andrea Chiodi conferma il suo talento registico, creando un mondo immaginario abitato da un cast d’eccezione. L’iconica Eva Robin’s vestirà i panni di Miss Quickly, sempre pronta a tessere quel filo che unisce tutti gli inganni. Assieme a lei, sul palcoscenico, Angelo Di Genio, Francesca Porrini, Nicola Ciaffoni, Davide Falbo, Riccardo Gamba, Sofia Pauly, Ottavia Sanfilippo e Pierdomenico Simone. Scene di Guido Buganza, costumi di Ilaria Ariemme, cura dei movimenti di scena di Marta Ciappina, musiche di Daniele D’angelo.

Lo spettacolo, prodotto da Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, dopo il debutto all’Estate Teatrale Veronese, prosegue al Teatro Verdi di Padova, dal 17 al 29 luglio, nell’ambito della rassegna estiva “Aperitivo con Shakespeare”.

Le allegre comari di Windsor, regia Andrea Chiodi

TEMPI MODERNI A CAPANNORI
La IV edizione di Tempi Moderni, la rassegna ideata da Roberto Castello che la compagnia ALDES|SPAM! ha creato per il territorio di Capannori (Lucca) e la sua particolare conformazione  urbanistica, ha in programma dal 19 al 28 luglio, 18 appuntamenti, in cinque corti e aie del Capannorese (l’Aia Saponati a Matraia, la Cortaccia di Badia di Cantignano, All’Erta a Lappato, il ‘giardino di comunità’ a San Giusto di Compito e Corte Cristo a Lammari) e, per la prima volta, anche in uno spazio pubblico, il Bio Parco di Capannori.

Ogni sera spazio al teatro per spettatori di ogni età e condizione con L’Atlante delle danze immaginarie, nuova produzione di ALDES, Babele di Fabio Saccomani, giovane promessa della stand-up-comedy, e lo spettacolo di teatro canzone La cantautrice fantasma di Ivan Talarico. In L’atlante delle danze immaginarie, con le musiche originali di Stefano Giannotti, Castello ‘inventa’ 12 brevi danze rituali o di festa e un personaggio immaginario, una bellissima e ardita esploratrice che nel tredicesimo secolo, molto prima degli esploratori che la storia ci ha tramandato, ha girato in lungo e in largo il globo terracqueo. Sulla scena tre danzatori della compagnia ALDES: Martina Auddino, Erica Bravini e Riccardo De Simone. Babele si ispira alla storia biblica della perdita del linguaggio universale. Ne La cantautrice fantasma Talarico porta il pubblico in un viaggio alla scoperta di una cantautrice che nessuno conosce, ma che ha scritto canzoni conosciute da tutti.  

Tempi moderni

COMPAGNIA CANTIERE DANZA A MONTEPULCIANO
La nuova formazione Compagnia Cantiere Danza, un progetto che per la prima volta in Italia raccoglie i talenti provenienti da diverse scuole di danza – otto giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni scelti per la creazione di questa giovane compagnia – debutta il 22 luglio, nello scenario rinascimentale della Piazza Grande di Montepulciano, grazie alla coproduzione tra 48° Cantiere Internazionale d’Arte e Festival Bolzano Danza (dove sarà in scena il 25 luglio).

La coreografia dal titolo Reflections of the mind sarà interpretata dalle stelle del Balletto di Amburgo Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko ed è firmata dalla slovacca Kristina Paulin che, dopo una decennale esperienza al fianco di John Neumeier, è al suo debutto italiano per un lavoro a serata intera. I giovani danzatori della compagnia sono affiancati dai Solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento con i violini di Marco Mandolini ed Elisabetta Fornaresio, la viola di Roberto Mendolicchio e il violoncello Elisabetta Branca.

Il coordinamento artistico di Azzurra Di Meco, ideatrice del progetto, incoraggia quindi un progetto davvero cantieristico che favorisce il confronto tra professionisti affermati e nuove generazioni.

Compagnia Cantiere Danza

KILOWATT A CORTONA
Il festival multidisciplinare di teatro, danza, circo, musica promosso dall’associazione CapoTrave/Kilowatt diretta da Lucia Franchi Luca Ricci, prosegue, dopo San Sepolcro, a Cortona (Ar) dal 19 al 25 luglio. Fra le peculiarità del programma la danza urbana, il circo contemporaneo e i due progetti di teatro/danza digitale.

Progetto Speciale che accompagnerà il festival coinvolgendo lo spettatore, Opium clippers di Glej Theatre / Neja Tomšič, artista visiva slovena, narratrice, performer e creatrice di rituali che lavora con il disegno, gli oggetti e il suono. Una cerimonia del tè per 10 spettatori, dove narrare le storie coloniali e i conflitti internazionali, tra la seconda metà del XVIII e il XIX secolo.

Tra le presenze del teatro Lorenzo Marangoni e Niccolò Fettarappa in Solo quando lavoro sono felice, ironica conversazione su soldi, capitalismo, tempi di vita e di lavoro; la prima nazionale de La faglia, di Adèle Gascuel della compagnia Malorni Amendola, e Di ridere di piangere di paura, scritto, diretto e interpretato da Gioia Salvatori; Cubo Teatro; madalena reversaPier Pier Pier, di Filippo Capparella e Omar Giorgio Makhloufi; le anteprime della Compagnia Berardi Casolari LidOdissea, e del nuovo lavoro di Psicopompo Teatro in Lei non sa cosa vuole, ironico affresco del rapporto di Freud con le sue donne. Per la danza: Igor X Moreno X Collettivo, Michele Ifigenia Colturi / Tyche, Claudia Castellucci, e la prima nazionale di Vertigine della lista, di Sosta Palmizi e Qui e Ora, performance nata dall’incontro con l’omonimo saggio di Umberto Eco.

Tra le novità gli spettacoli di breve durata di DANZA URBANA con Parini Secondo X Bienoise, EM+ | Emanuele Rosa & Maria Focaraccio, Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia coreografia di Adriano Bolognino. Tra le ospitalità internazionali, il coreografo svizzero americano Joshua Monten, la coreografa e danzatrice ucraina Yana ReutovaEvangelos Biskas, coreografo e performer di origine greca. Inoltre due lavori di teatro/danza digitalecon Teatrino Giullare e gruppo nanou.

Come neve, di Adriano Bolognino

ARMONIE D’ARTE IN CALABRIA
“Marcatore identitario” del festival Armonie d’Arte (dal 6 luglio al 30 settembre) diretto da Chiara Giordano e dedicato all’intersezione tra le arti e alla valorizzazione del Patrimonio, è lo spazio di pietre millenarie e ulivi secolari del Parco Archeologico Nazionale di Scolacium a Borgia (CZ).

Perseguendo la sua identità tracciata già dalla scorsa edizione, il festival continua nel solco del tema che ha scelto come permanente “Nuove Rotte Mediterranee”. Dal macro-tema discende quest’anno la declinazione “Approdi”, con grandi nomi internazionali della musica, del teatro, della danza, e talk, incontri, workshop, progetti speciali.

La sezione danza inaugurata con la “Notte della Danza” al Parco Archeologico di Scolacium all’alba del 15 con l’anteprima assoluta di Cultus, il nuovo spettacolo del coreografo catanese Roberto Zappalà con la Compagnia Zappalà Danza, e preceduto il 14 dai giovanissimi Giovanni Calabrò di Arte Danza, e Filippo Stabile con la Compagnia Create Danza, ha in programma Aterballetto, con Storie, firmato da Diego Tortelli e Philippe Kratz (21 luglio), il Gàla Rudolf Nureyev (17 agosto), la compagnia Equilibrio Dinamico di Roberta Ferrara con la coreografia Confini disumani (6 agosto), e altri spettacoli.

Tra le presenze del teatro: Giancarlo Cauteruccio, Elisabetta Pozzi, i Motus, Lina Sastri, Lucrezia Lante della Rovere, Cesare Bocci, Stefano Massini. Il programma completo al sito armoniedarte.com.

Studio per Anemoi Manfredi @ Sara Meliti

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