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In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 28 aprile al 4 maggio.
Danza e teatro
Col festival FIC, la danza contemporanea invade Catania
Al via, il 29 aprile, in coincidenza con la Giornata internazionale della danza promossa dall’Unesco, la sesta edizione del Catania Contemporanea/FIC Festival promosso da Scenario Pubblico, Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza, curato dalla visionaria direzione artistica di Roberto Zappalà (dal 29 aprile all’11 maggio).
Il festival abbraccia anche altre forme artistiche, come la musica e le arti visive, trasformando la città etnea in un palcoscenico di arte e cultura. L’edizione 2025 sarà inoltre in dialogo con il tema della stagione di Scenario Pubblico appena conclusa, Hi!, incentrata sull’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla creatività.
Tra i protagonisti del festival: Cie.Essevesse, compagnia con sede a Marsiglia fondata dai siciliani Antonino Ceresia e Fabio Dolce, con L’Un contre l’Autre, un’opera ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco; la compagnia di Virgilio Sieni con Un amico, omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso; Roberto Tedesco con Decisione consapevole; la pluripremiata creazione della compagnia Dewey Dell Le Sacre du Printemps; Andrea Costanzo Martini e Francesca Foscarini con in anteprima una pièce dai toni surreali intitolata Pas de cheval; la compagnia berlinese Frantics Co con Ordinary People, una celebrazione dell’umanità e delle sue sfide quotidiane; la giovane artista Glenda Gheller; la compagnia PetranuraDanza; Yoy Performing Arts; Michael Incarbone; Amalia Borsellino / Collettivo SicilyMade; Nicola Simone Cisternino; Carlo Diego Massari, e molti altri. Inoltre al Teatro Massimo Bellini, partner del festival, dal 2 all’8 maggio è in scena il Ballett Kiel con Othello 2.0 firmato da Amilcar Moret Gonzalez, che esplora le passioni travolgenti che conducono alla perdita di controllo.
Il programma completo sul sito scenariopubblico.com.

La visione distopica del mondo contemporaneo di Michel Houellebecq
Con il romanzo, Sérotonine uscito nel 2019, il celebre autore francese Michel Houellebecq ha registrato un importante successo, vendendo 500mila copie, solo in Francia, durante la prima settimana dal suo lancio. Da anni, Houellebecq ha affascinato il pubblico con la sua critica radicale del vivere nelle società post-moderne, offrendo una visione distopica del mondo contemporaneo. La sua capacità di trasformare elementi autobiografici in finzione, particolarmente evidente in Serotonina, ha contribuito a consolidare il suo status di autore innovativo.
La serotonina è l’ormone della felicità. Il protagonista fa, a 46 anni, — un’età non facile, come lui stesso dice — il bilancio della propria vita. Un bilancio che prende la forma di ricerca della felicità, tra libido problematica e critica radicale alla società occidentale. A trasporre in scena questo romanzo è il regista Patrick Guinand, con interpreti Andrea Renzi nel ruolo del narratore solitario, affiancato da Rebecca Furfaro, una compagna che parteciperà al suo bilancio di vita.
«Il concetto dello spettacolo – dichiara il regista -, è molto simile a quella che ho utilizzato per mettere in scena Il Nipote di Wittgenstein di Thomas Bernhard con Umberto Orsini, dove Bernhard si metteva già lui stesso in scena con il pretesto della finzione. Houellebecq, demolitore di tutte le menzogne delle nostre società contemporanee, ha dichiarato in un discorso a Salisburgo la sua grande ammirazione per Bernhard. Le loro opere si rispondono. Con, in Houellebecq, in più, la crudezza del linguaggio di oggi. Ma sempre permeato di umorismo. L’umorismo della distopia?».

“Serotonina”, di Michel Houellebecq, regia e scenografia Patrick Guinand, con Andrea Renzi e Rebecca Furfaro, scene Claude Santerre, costumi Giuseppe Avallone, disegno luci Hervé Gary. Produzione Teatro di Napoli. A Napoli, Teatro Mercadante, dal 30 aprile all’11 maggio.
La Giovanna d’Arco di Federica Rosellini
Giovanna d’Arco ha avuto una vita brevissima ma straordinaria: ottiene le armi, comanda un esercito, vince battaglie, viene catturata, processata per eresia e arsa viva. Tutto questo tra i 17 ei 19 anni. Eppure, ancora oggi, viene usata come simbolo sia da posizioni di destra e conservatrici, sia dai movimenti LGBTQ+.
Ma chi è Giovanna? Una donna che non ha avuto paura di ribellarsi contro le norme del suo tempo, trovando nel combattere il modo di cambiare il suo mondo. Una mistica, una guerriera, che ha deciso di mettersi in gioco, prendere posizione e diventare una figura politica.
Paolo Costantini prosegue così il suo percorso di ricerca sulla radicalità di figure femminili rivoluzionarie. Lo spettacolo, con protagonista Federica Rosellini, nasce dall’immagine di un corpo in frantumi, mettendo in discussione l’immagine dell’eroina per restituirle il suo volto umano. Non la santa, non la martire ma una donna che ha scelto, ha disobbedito al dogma e ha agito.

“Giovanna d’Arco”, ideazione e regia Paolo Costantini, con Federica Rosellini, consulenza drammaturgica Federico Bellini, scenografia e costumi Alessandra Solimene, luci Marco Guarrera, suono Dario Felli. Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa. A Torino, Teatro Astra, dal 2 all’11 maggio. Prima nazionale.
Polis Teatro Festival a Ravenna
L’ottava edizione di POLIS Teatro Festival, con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic/ErosAntEros (dal 2 all’11 maggio, a Ravenna) è dedicata a un IBERIAN FOCUS, incentrato sul teatro contemporaneo della penisola iberica, portando i protagonisti della scena teatrale europea nei principali luoghi culturali di Ravenna (Teatro Rasi, MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, Artificerie Almagià, Teatro Socjale) e – per la prima volta – al Cimitero monumentale. Grande novità di questa edizione: POLIS NEON, la sezione dedicata alla scena under35 italiana.
Dittature, colonialismo, pensiero utopico, femminismo, queerness, multiculturalismo e scambi intergenerazionali, sono alcuni dei temi trattati in queste due settimane di programmazione, confermando e rafforzando la vocazione del festival alle tematiche della difesa dei diritti civili. Tra gli spettacoli evento di questa edizione Il Portogallo non è un paese piccolo di Hotel Europa, una performance che parla delle dittature europee e della presenza europea in Africa guardando al caso del Portogallo, il Paese che ha avuto la dittatura fascista più longeva e l’impero coloniale più duraturo.
Tutte le info su polisteatrofestival.org.

Le nuove Visioni del corpo
Torna in Fonderia, a Reggio Emilia, Visioni del corpo, il ciclo di appuntamenti del Centro Coreografico Nazionale, che dal 29 aprile al 4 novembre costruirà un nuovo connubio tra arte e danza contemporanee, in un percorso dove gli elementi comuni saranno l’immagine visiva e il corpo umano. Sei incontri sull’arte contemporanea tenuti da Nicolas Ballario, dove ad affiancare le parole ci sarà la danza, attraverso alcuni interventi performativi in connessione con le opere presentate. Sei opere d’arte legate ogni sera a una commissione danzata per importanti artisti italiani: Francesco Marilungo, Antonella Bertoni, Sofia Nappi e Manfredi Perego che dialogheranno con Ballario, coinvolgendo gli spettatori e favorendo l’incontro con altre comunità culturali.
Per l’incipit della nuova edizione, il 29 aprile, Ballario esplora il tema del sesso nell’arte contemporanea con un focus su Toscani, Duchamp, Serafini, Lucas, Bourgeois, Murakami. Un viaggio tra desiderio, provocazione e ironia, arricchito da interventi performativi tratti dalla coreografia Party Girl di Francesco Marilungo.

Tre atti unici di Anton Cechov
L’orso, I danni del tabacco, Domanda di matrimonio sono tre degli atti unici di Anton Cechov che il regista tedesco Peter Stein mette in scena sotto il titolo Crisi di nervi, con un gruppo di suoi attori di riferimento i quali si alterneranno nelle varie pièce, che lo stesso Cechov non ancora trentenne definiva “scherzi scenici”.
Scritti tra il 1884 e il 1891 e ispirati alla commedia francese e al genere del vaudeville, molto alla moda in Francia ai tempi di Cechov, gli atti unici sono stati fonte di ispirazione e di studio per gli attori e gli scrittori di teatro e divertimento per intere generazioni di spettatori di tutte le lingue. Dopo l’insuccesso delle sue prime due opere, il giovane Cechov giurò di non scrivere mai più per il teatro drammatico e decise di dedicarsi esclusivamente ai vaudeville.
Questa circostanza ci ha regalato una serie di pièce pieni di sarcasmo, di comicità paradossale, di stravagante assurdità e di folle crudeltà, e che a loro volta sono diventati il terreno fertile per l’esperienza e la preparazione delle grandi opere della maturità dell’autore.

“Crisi di nervi – Tre atti unici”, di Anton Čechov, adattamento Peter Stein e Carlo Bellamio, regia Peter Stein, con Maddalena Crippa, Gianluca Fogacci, Sergio Basile, Alessandro Sampaoli, Alessandro Averone, Emilia Scatigno, scene Ferdinand Woegerbauer, costumi Anna Maria Heinreich, luci Andrea Violato. Produzione Tieffe Teatro Milano, Teatro Biondo Palermo e Teatro Quirino. A Roma, Teatro Quirino, dal 29 aprile all’11 maggio.
Corpi come fenomeni musicali
Per In Levare, la stagione ideata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, il 29 aprile, al Teatro Palladium di Roma, debutta Fin che ci trema il cuore, dell’artista performer multidisciplinare i Michael Incarbone (produzione PinDoc) con le danzatrici Erica Bravini e Marina Bertoni, la drammaturgia di Valeria Vannucci, le musiche originali di Filippo Lilli, i costumi di Giulia Cauti e il disegno luci di Danila Blasi.
«L’intento di questo lavoro è di mettersi al cospetto di un fenomeno mutevole che sfugge di continuo, alla ricerca di una specifica frequenza dello stare dei corpi, una forma ardita quanto delicata di abbandono», spiega Incarbone. In questa inquadratura viene incontro l’immagine dell’orizzonte come metafora del passaggio tra il luogo finito e lo spazio indefinito. La performance si genera a partire da questa immagine cangiante che agisce come fenomeno musicale sui corpi, confine sfuggente che sempre si sposta. Figure diafane emergono come segno di una danza sospesa, fragile, che si lascia intravedere: realtà trasparente che invita a guardare oltre, realtà ardente che si rivela nel suo continuo divenire.

A Pesaro, per la Giornata Internazionale della Danza
Martedì 29 aprile, alla Maddalena Centro Arti Performative di Pesaro, organizzato da Hangartfest per la Giornata Internazionale della Danza istituita dal CID-UNESCO, con Young Up!, si svolgerà la piattaforma per aspiranti coreografi under 25 che ha per scopo quello di incentivare la creatività dei giovani del territorio marchigiano. La piattaforma offre loro la possibilità di portare in scena delle brevi coreografie originali in un contesto qualificato. L’evento è stato presentato all’interno La danza che verrà, presentazione delle attività 2025 di Hangartfest.
Inoltre, nell’occasione, sono stati annunciati i due giovani coreografi che Hangartfest produrrà per tre anni consecutivi, offrendo loro risorse, residenze creative ed ospitando ogni volta il debutto dei loro spettacoli nel contesto del Festival: Lucia Mauri, coreografa emergente che fonda la sua ricerca sulle nuove tecnologie e sulla poetica dello sguardo, e Michele Ifigenia Colturi, coreografo milanese che centra invece il suo lavoro sul tema del mito.

Nice Festival di Settimo Torinese
La quarta edizione del Nice Festival di Settimo Torinese, manifestazione, a cura del Centro nazionale di produzione blucinQue Nice, in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo, Fondazione Piemonte dal Vivo e UCI –presso il Parco Lama, prenderà il via il primo maggio (e fino all’11) con lo spettacolo in prima nazionale Interno notte di Compagnia Teatro nelle Foglie: uno spettacolo tra sogno e realtà, una narrazione senza parole, che vede il teatro di figura e il teatro fisico affiancarsi al circo e alla magie nouvelle. Un cuscino sarà messo a disposizione di ogni spettatore che potrà utilizzarlo come seduta, coperta, specchio, nemico, nuvola, sogno e anche arma, in una pillow battle tra spettatori e attori.
Il 4 maggio, all’esterno dello chapiteu allestito nel parco, Storia di un viaggiatore raccoglitore di pensieri, una nuova creazione di Teatro nelle Foglie con Chiara Pontiggia, un poetico invito a trovare l’equilibrio tra mente e corpo.
