03 luglio 2023

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 3 al 9 luglio

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 3 al 9 luglio, in scena nei teatri di tutta Italia

Compagnie Marie Chouinard in M 1

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 3 al 9 luglio.

Danza e teatro

GOECKE E CHOUINARD A SPOLETO
Marco Goecke e Marie Chouinard sono i prossimi grandi nomi della danza in arrivo al Festival di Spoleto. Il tedesco Goecke, il 7 e 8 luglio, con Dark Matter mostra in tre diverse coreografie quello stile ipnotico dalle atmosfere dark che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Racconta: «Il motore del mio lavoro è l’angoscia, può diventare una fonte di speranza. Quello che cerco di fare con i movimenti veloci del mio vocabolario è rendere visibile e palpabile l’ansia per trasformarla in bellezza. Fuggire dal corpo, scappare dai propri limiti».

Il solo Tué attinge alla musica della cantautrice francese Barbara, la cui voce malinconica e volitiva, al contempo calda ed espressiva, contrasta con i movimenti veloci e nervosi di Maude Sabourin, danzatrice del Les Grands Ballets Canadiens de Montréal, che in scena incarna la chansonnière in una crescente tensione fra nervosismo e riserbo, fragilità e forza. In Midnight Raga la musica di Ravi Shankar è il punto di partenza per i danzatori Rosario Guerra e Louis Steinmetz. Ispirato da una citazione tratta da Le visage de la Paix del poeta francese Paul Eluard, infine, Whiteout è un soffio di leggerezza estiva in cui la gioia spensierata dei danzatori del Ballett Saarbrücken si percepisce in ogni fibra.

A più di 30 anni da Les trous du ciel, primo lavoro corale e pietra miliare di una straordinaria carriera, la danzatrice e coreografa del Quebec Marie Chouinard torna a un’esplorazione coreografica radicalmente centrata sul respiro. Il suo nuovo lavoro M (l’8 e 9 luglio) parte dai micromovimenti – da un impulso che agita i polmoni e le ossa – per mettere in moto il risveglio delle emozioni e la meccanica delirante dell’essere “uomini e donne viventi”. Senza mai smettere di ascoltare il battito vitale del corpo, Chouinard porta sul palcoscenico un’ode alla vita, con una colonna sonora la cui materia prima è il respiro dei dodici danzatori.

Marco Goecke »Whiteout«: Saúl Vega Mendoza, Hope Dougherty, Micaela Serrano Romano, Nicola Strada | Foto: Bettina Stöß

SOIRÉE RACHMANINOFF
Dopo il successo di Stravinsky’s Love due anni fa, Daniele Cipriani con la consulenza musicale di Gastón Fournier-Facio, riprende il filo rosso tra danza, musica e testi recitati per un omaggio a Sergej Vasilievic Rachmaninoff nel doppio anniversario a 150 anni dalla nascita e 80 dalla morte con la pianista Beatrice Rana, il pianista Massimo Spada e la violoncellista Ludovica Rana, inaugurando il Festival Internazionale del Balletto e della Musica di Nervi il 2 luglio, e il 6 al Ravenna Festival. Sulla musica delle Danza Sinfoniche i coreografi/danzatori Sasha Riva e Simone Repele hanno creato la coreografia “Alla fine del mondo”.

Accanto ad altri ballerini, Riva e Repele saranno interpreti della loro creazione che prende spunto da alcuni aneddoti riguardanti la vita di Rachmaninoff. Verranno eseguiti altri momenti di danza: “Sonata” (sull’Andante dalla Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte) e “Trio” (sull’Andantino dalla Suite n. 2 per 2 pianoforti), lavori astratti entrambi, ma che esprimono le tinte e sfumature, ora forti, ora tenere, dei rapporti d’amore. Il cast conta altri 11 ballerini, tra questi l’ucraino Oleksii Potiomkin (già Teatro dell’Opera di Kyiv) il quale, a seguito dell’inizio della guerra nel suo paese, alterna periodi in cui è chiamato alle armi e a proteggere la capitale, ad altri in cui si esibisce in palcoscenico. Con lui anche le danzatrici Parvaneh Scharafali e Yumi Aizawa, originarie rispettivamente dell’Iran e del Giappone.

SOIRÉE RACHMANINOFF, Riva Repele Ph Wagner Mela

NARÃNJI DANCE FESTIVAL
Seconda edizione del festival di Lentini (Sr), dal 3 al 9 luglio, diretto dal Salvatore Romania e Laura Odierna della compagnia Petranura, che accoglie coreografi e compagnie italiane nel suggestivo spazio di Palazzo Beneventano. I due coreografi debutteranno con la prima nazionale di Sciara.2.

Nei quadri surreali che si susseguono, troviamo miti, personaggi fantastici, simboli, leggende, mostri ed eroi, che risultano essere, oggi più che mai, necessari, per ritrovare quella via dell’“essenza dell’essere”, che solo le storie semplici e piene di simboli sanno indicare. Tra gli artisti ospiti la coreografa Claudia Bertuccelli con la performance site-specific Empy; Sharing di Simona Fichera; La danza della realtà della Compagnia Atacama di Patrizia Cavola e Ivan Truol; Without color, Gruppo e-Motion, coreografia di Francesca La Cava; Litania, di Matteo Bittante presente anche con un altro lavoro 24,42, sempre di DANCEHAUSpiù Centro Nazionale di Produzione della Danza di Milano; Riti di passaggio, Compagnia Mandala Dance Company, coreografie Paola Sorressa; A_way Compagnia EgriBiancoDanza, ideazione e coreografia di Raphael Bianco; Il Secondo Passo, da Puzzle, Compagnia ResExtensa di Elisa Barucchieri, un lavoro ispirato e mosso dal “Maestro della Modernità”, nel centenario della nascita di Italo Calvino; Cenabis Bene della Compagnia Interno5, coreografia Antonello Tudisco; Embriogenesi, danzato da Salvatore La Ferla, con musiche di Giovanni Cultrera Accura Beat e video di Zu Massimo: un suono, una luce, un corpo. La fusione di tre elementi che portano allo sviluppo di un nuovo ambiente. Oltre a laboratori e workshop una mostra fotografica a cura dell’Associazione Culturale Megakles Ballet, con foto tratte da opere coreografiche delle compagnie ospiti sul tema del Festival Terra.

NARÃNJI DANCE FESTIVAL Petranuradanza Sciara

DANZARE A MONTE
Camminate, spettacoli, dibattiti e laboratori in quota, con l’obiettivo di mettere in relazione danza e territorio montano. Quarta edizione del festival “Danzare A Monte _ visioni di danza e natura” dell’Associazione Pluraldanza con sede a Trento, diffuso in tutta la Val di Fiemme dal 30 giugno al 9 luglio, con eventi accessibili, inclusivi e attenti alla sostenibilità. L’edizione 2023 parte dairuderi in quanto concetto e luogo materiale, con l’intento di riabitare luoghi abbandonati e meno frequentati della valle, cercando e promuovendo uno sviluppo alternativo della montagna. Dopo “Serenate” del coreografo Riccardo Buscarini, e la camminata collettiva “Dancing Strides” in compagnia di BASE9, collettivo di artiste/i di Bassano del Grappa, e di Damiano Iellici, il 6 luglio si va a Cavalese con una passeggiata serale guidata da Alice Zottele lungo il rio Gambis, seguita dalla video performance “Voices of the river” del gruppo friulano Treeorganico, proiettata sulle mura del Teatro Comunale; il 7 si scende in Valfloriana in una camminata con Sergio Genetin tra Casatta e il paese fantasma Ischiazza con “Ruderi” di Andrea Baldassarri, artista marchigiano associato alla Compagnia Abbondanza/Bertoni, dove i paesaggi di Ischiazza dialogano e si sovrappongono a quelli di René, ragazzo di 19 anni dell’entroterra marchigiano che nel 2016 vede la sua casa rasa al suolo dal terremoto e si ritrova sfollato.

L’8 si sale nella frazione di Medil in compagnia di Alice Zottele, dove la campana della chiesetta di Sant’Anna si trasformerà in strumento musicale per “Simpatia”, un concerto per campanile e corpo di e con Valentina Sansone e Filippo Lilli. Si chiude il 9 luglio con un simposio itinerante a Bellamonte dal titolo RIPENSARE LA VALLE – riflessioni partecipate per relazionarsi al rudere.

Danzare a Monte

SOSTA PALMIZI E SANPAPIÉ A TERRE D’ARTE
Nella cornice del borgo storico di Castellarano si conclude, l’8 luglio, la II edizione di Terre d’Arte, festival multidisciplinare di danza, teatro e musica promosso dal Comune di Castellarano con la direzione artistica di Lara GuidettiLa danza è il filo rosso per scoprire la bellezza del borgo e i suoi spazi più nascosti. Protagoniste due compagnie italiane: in Piazza San Prospero Sosta Palmizi propone Meru con Francesco Manenti, ispirata dall’omonimo monte – sacro per il pensiero induista e buddhista – e dall’esperienza intima che l’interprete ha avuto con la montagna, e Animula di e con Daria Menichetti, liberamente ispirato a Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, che apre un dialogo tra l’anima e il corpo. Dall’Aia del Mandorlo prende invece il via la performance itinerante Amigdala di Sanpapié che si immerge nelle vie del borgo invitando gli spettatori a condividere gli stessi spazi dei danzatori, accompagnati da musica, parole e suoni mediante cuffie silent-disco.

Sanpapié, Amigdala, ph. Donato Aquaro

DANCESCREEN IN THE LAND
L’ultima tappa della seconda edizione del Festival Dancescreen in The Land, ideato e organizzato dall’Associazione Canova22 per la direzione artistica di Fiorenza D’Alessandro, con Franz Prati e Laura Fusco, si svolge nel Ninfeo di Valle Giulia di Roma.

Il 3 luglio sarà in scena Orfeo e Euridice – Melancholia, una coproduzione Asmed Balletto di Sardegna, Associazione Culturale Cinqueminuti APS e S Dance Company, coreografia di Mario Coccetti, dal mito narrato da Virgilio e da Ovidio, ma ancor più dall’omonimo film di Lars Von Trier. Il 4, Le tre Marie del mare de La Luna Dance Theater diretta da Simona Ficosecco, con il Conero Dance Festival Wuppertanz. Lo spettacolo, prodotto da Canova 22, è il racconto delle tre donne venute dal mare su una zattera a Saintes Maries de la Mer nel 48 d.C.

Il 5 doppio spettacolo con Prometeo del Gruppo E-Motion, con la coreografia e la performance di Antonio Taurino, e “Il sogno del Fauno”, una coproduzione di Canova22 e Magica Company, coreografia di Gustavo Oliveira, anche interprete insieme a Sonia Schweiger. Il 6 luglio Una Maddalena, una sola moltitudine, con Maria Borgese, danzatrice e coreografa che fonde gesto, danza e parola. È la seconda messa in scena di una trilogia ideata e coprodotta da Canova22- Gruppo E-Motion con la regia di Fiorenza D’Alessandro e Laura Fusco.

Il 7 On Video, rassegna di videodanza e videoarte, con la premiazione del miglior video realizzato durante il workshop Corpo e Spazio tenuto da Gustavo Oliveira, e lo spettacolo Cross Over della Mandala Dance Company, regia e coreografia di Paola Sorressa.

Festival Dancescreen, in The Land Il sogno del Fauno

ORLANDO D’AMORE FURIOSO
Una nuova produzione di teatro immersivo a stazioni di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, su testo e regia di Emanuele Conte, che torna a dirigere la compagnia del Teatro della Tosse. Nell’anno di Genova Capitale del libro, uno spettacolo ispirato ad uno dei piu’ grandi capolavori della letteratura, in una lunga passeggiata notturna tra panorami e scorci del tutto inconsueti del parco, per riscoprire la modernità di Ariosto e dei suoi personaggi, smarriti in un vivere alla continua ricerca di qualcosa che, forse, non troveranno mai.

I codici più sicuri sono quelli della guerra o quelli dell’amore? E può la guerra impedire di riconoscere un sentimento? Alla ricerca della vera ragione della follia di Orlando, lo spettacolo condurrà il pubblico in piccoli gruppi in un intreccio di peripezie, trepidazioni e destini incrociati, inseguimenti amorosi e feroci confronti, atti di coraggio ed emozioni infantili. Storie di nobili cavalieri incapaci di amare, di acerrimi nemici che in fondo si somigliano, di coraggiose guerriere, di donne desiderate che forse non esistono, di amori tormentati quanto inconsistenti. Storie attualissime che parlano di amore ma soprattutto di guerra, di follia e di ritrovata saggezza.

EMANUELE CONTE

“Orlando d’amore furioso. Le belle parole spesso nascondono cattivi tranelli”, testo e regia Emanuele Conte, liberamente ispirato a Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, costumi Daniéle Sulewic, luci Matteo Selis e Andrea Torrazza, con Raffaele Barca, Alessandro Bergallo, Pietro Fabbri, Antonella Loliva, Matteo Palazzo, Alma Poli, Marco Rivolta, Graziano Sirressi. A Genova, dal 5 al 29 luglio, al Parco Storico Villa Duchessa di Galliera.

Il SOGNO NELLE NOTTI DELLE SEMENTERIE
Torna Le Notti delle Sementerie con un’edizione speciale, ambientata, come da tradizione, nello spazio agri-culturale Sementerie Artistiche nella campagna di Crevalcore (Bologna), con la direzione artistica di Manuela De Meo e Pietro Traldi dell’Associazione Sementerie Artistiche: sei repliche speciali (1-2-6-7-8-9 luglio) dello spettacolo corale “Sogno di una notte di mezza estate”, con la regia di Federico Grazzini. Un Sogno che fa volare Shakespeare fino alla bassa bolognese, trasportando la vicenda nelle aziende agricole della zona, rompendo la distanza tra passato e presente e trasforma in palcoscenico tre diversi spazi di Sementerie, tra cui non può mancare il Teatro di Paglia, teatro effimero che ogni anno viene progettato in base alle caratteristiche degli spettacoli che dovrà accogliere, con tanto di quinte, fondale, sedute, e poi alla fine del festival torna ad essere paglia, scomparendo dal campo.

Sementerie Artistiche – Sogno di una notte di mezza estate

INCHIOSTRO A BOLOGNA
In chiusura della rassegna InChiostro, due appuntamenti all’interno del Chiostro del Teatro Arena del Sole di Bologna. Il 4 luglio va in scena Gli Altri. Indagine sui nuovissimi mostri di Kepler-452, un reportage teatrale sulla figura degli hater, che prende spunto dalla realtà, come la compagnia è solita fare.

«Chi sono gli Altri?…In un reportage teatrale che è anche l’attraversamento di una parte di società periferica e abbandonata racconteremo questa impresa e i suoi esiti, per spingerci oltre il giusto sgomento: là dove anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, col coraggio del confronto e senza rinunciare alle proprie idee». Il 6 luglio Fioritura, una performance di danza di Elisa Spina ideata e interpretata insieme a Valeria Alvarado Mejia e Olimpia Fortuni, nell’ambito di Carne – focus di drammaturgia fisica. Il lavoro s’ispira al saggio Donne che corrono coi lupi, in cui C.P. Estés parla del “Rio abajo Rio”: i movimenti delle danzatrici richiamano l’inevitabile scorrere del fiume, conducendo lo spettatore in un atto rituale, con la volontà di risvegliare una pulsione a una nuova e più antica forma di equilibrio, personale e collettivo.

Le tre performer lavorano a una canalizzazione fisica della propria specifica potenzialità umana, in questo caso deliberatamente femminile. La ricerca consiste nel mettere in relazione queste individualità al fine di formare un quarto organismo indipendente capace di un’azione danzata condivisa.

InChiostro Fioritura con Elisa Spina, Olimpia Fortuni, Valeria Alvarado Mejia

FILOTTETE DI SOFOCLE
Filottete è la tragedia degli inganni e della speranza. Difficile comprendere dove finisce l’uno e dove inizia l’altra, perché l’ambiguità fa parte della vita degli uomini. Ogni successo ha un lato oscuro e ogni sconfitta conserva la sua purezza. Dopo “Aiace”, con “Filottete” Sergio Maifredi dirige la seconda delle “tragedie odissiache”, trilogia che si concluderà nel 2024 con “Fedra” di Euripide. Teatro Pubblico Ligure porta nei luoghi della classicità le storie che ruotano intorno a Odisseo, dopo avere lavorato per oltre dieci anni sul poema omerico. In questa nuova produzione Filottete sarà interpretato da Gianluigi Fogacci, in scena con Corrado d’Elia nei ruoli di Odisseo, il mercante, Eracle, e Alessio Zirulia in quello di Neottolemo, nella nuova traduzione di Giorgio Ieranò. Le musiche sono di Michele Sganga, un artista che ricostruisce con un suono originale la vertigine di una storia dall’enigma di passioni.

Dopo le due anteprime del 3 e 4 luglio all’Abbazia di San Nicolò del Boschetto a Genova, all’interno della seconda edizione di “Pellegrinaggi metropolitani”, “Filottete” debutta il 5 al terzo Albintimilium Theatrum fEst di Ventimiglia, e proseguire il tour l’8 luglio all’8° Portus Lunae Art Festival di Luni (La Spezia); il 16 luglio alla 76ma Estate Fiesolana di Fiesole, e il 23 luglio a Carsulae, Terni. Quattro appuntamenti in quattro aree archeologiche.

FILOTTETE con Gian Luigi Fogacci, Corrado d’Elia, Alessio Zirulia

QUESTO NON È UN CANTIERE
Il cantiere come corpo poetico, come contenitore di immagini, suoni, racconti, lamentele e speranze, come dispositivo installativo, drammaturgico e coreografico. Il progetto, inserito nel quartiere di Lambrate (Ortica), area di Milano che permette di entrare in contatto con le sue realtà sia storiche che moderne, nasce da un’idea di Claudio Larena, autore-performer-artigiano. Uno dei punti cardine della sua ricerca è il dialogo tra artigianato e arti performative, l’oggetto e l’installazione, la pratica artigianale e la scrittura drammaturgica e coreografica. Nel suo percorso autoriale, la pratica artigianale, la costruzione dell’oggetto e l’oggetto, sono spesso proposti come elemento principale di indagine, come fatti scenici, come strumenti di scrittura.

Nel caso specifico di “Questo non è un cantiere” (a Piazza delle Rimembranze di Lambrate, dal 3 al 7 luglio), nel desiderio di fare del “Progetto Cantieri” un dispositivo di ricerca e di immersione nel territorio, incontra ed entra in collaborazione con Margherita Kay Budillon, curatrice nell’ambito delle arti performative, che si occupa di progetti legati al territorio attraverso pratiche relazionali, spaziali e partecipative legate in particolare alla dimensione urbana. In questo cantiere inconsueto si alterneranno azioni performative e installative, le azioni interrogheranno l’attenzione di passanti, abitanti e del pubblico creando cortocircuiti immaginativi che spostino le abitudini di osservazione e percorrenza dello spazio pubblico.

Questo non è un cantiere, progetto di Claudio Larena

HOPE DI ARIELLA VIDACH
Dopo 35 anni di attività dedicati alla sperimentazione dei nuovi media in relazione al corpo, che la compagnia AiEP celebra proprio nel 2023, in “Hope la coreografa Ariella Vidach abbandona le tecnologie per porre al centro della riflessione il processo di ricerca. Prendendo spunto dalla carica innovatrice e dissacratoria degli anni ‘60 e dalle sperimentazioni di artisti che hanno rivoluzionato i principi della danza, “Hope osserva il presente attraverso la lente di quel periodo storico, per recuperare la lucidità di osservazione e lo spirito critico che lo ha contraddistinto e rileggere il pensiero e la metodologia sulle pratiche del corpo.

Ne scaturisce un lavoro che guarda al processo, condiviso con i quattro giovani perfomer selezionati ad hoc, piuttosto che al prodotto. In scena il 7, 8 e 9 luglio alla Fabbrica del Vapore di Milano. La data del 7 luglio rientra negli appuntamenti dance circle, organizzati dalla rete dance card.

Hope, ph. Claudio Prati

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