21 gennaio 2024

Luca De Fusco è il nuovo direttore del Teatro di Roma. Ma il Comune accusa: “la nomina non è valida”

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Il regista napoletano Luigi De Fusco, classe 1957, è stato nominato direttore del Teatro di Roma in mezzo alle polemiche. L'accusa è che i membri del Consiglio si siano riuniti senza l'approvazione del Presidente della Fondazione ottenendo una nomina politica pendente a destra

Luca De Fusco Di Valerio.derensis - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18401724

Il nome è stato scelto da una commissione composta da Mariano Grimaldi, Isabella Maria Stoppani e Berta Zezza, che ha vagliato 32 curricula pervenuti in seguito alla pubblicazione del bando per la posizione. La short list, qualche settimana, fa vedeva in lizza oltre a Luca De Fusco, già alla guida dello stabile di Catania, e che in passato ha diretto il Napoli Teatro Festival, lo Stabile del Veneto e quello di Napoli, anche Marco Giorgetti (1960), attore, regista, attualmente direttore della Pergola di Firenze, e Onofrio Cutaia (1959), direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, già direttore dello Stabile di Napoli e direttore generale dell’Ente Teatrale Italiano. A fare l’annuncio il vicepresidente della Fondazione Teatro di Roma, l’avvocato Danilo Del Gaizo, al termine di un consiglio a cui hanno partecipato anche i membri del CdA della Fondazione Daniela Traldi, presidente di ConfLirica (nominati entrambi dalla Regione) e in collegamento telematico l’attore e regista Marco Prosperini (nominato dal ministro Sangiuliano). Assenti invece sia il presidente della Fondazione Francesco Siciliano (eletto lo scorso novembre e in carica per il triennio 23-26) sia Natalia Di Iorio, consigliera del Comune di Roma.

La nomina di Luca De Fusco e le polemiche dal Comune di Roma

Ma è già polemica, secondo il presidente Siciliano è una nomina invalida: «Hanno eletto il direttore generale del teatro di Roma senza il Comune di Roma. E la considero una grave forzatura» infatti prosegue «La riunione del CdA prevista alle 11 era stata da me formalmente sconvocata, ma vedo che i consiglieri espressi dalla Regione e dal Ministero si sono riuniti ugualmente procedendo a una nomina del nuovo direttore senza la presenza del presidente e di Natalia Di Iorio. Ritengo che questa riunione sia invalida come recita lo statuto della Fondazione». Secondo invece il vicepresidente De Gaizo, al consiglio erano presente anche il collegio dei revisori, cosa che garantirebbe la legittimità della seduta.

Teatro dell’Opera di Roma. Ph Yasuko Kageyama Teatro dell’Opera di Roma 2018

Nomina De Fusco, le parole dell’assessore Gotor

Anche il Comune di Roma prende posizione contro la nomina di De Fusco. Queste le parole di Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale. «Questa mattina è avvenuto un fatto molto grave che riguarda il Teatro di Roma. I consiglieri di amministrazione nominati dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio hanno deciso di svolgere una riunione che ha come oggetto la nomina del nuovo direttore generale della Fondazione Teatro di Roma e hanno proceduto alla sua nomina senza che fossero presenti il presidente del CdA della Fondazione Francesco Siciliano e la consigliera designata dal Comune Natalia Di Iorio. Questo incontro è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del CdA già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze. La libertà e l’autonomia della cultura sono valori non negoziabili. Spero che nelle prossime ore prevalgano la ragionevolezza e il buon senso» Dopo tre anni di stallo in cui il Teatro di Roma è andato avanti senza una direzione, si sperava di poter finalmente vedere conclusa una vicenda che imbarazza l’intero sistema teatrale italiano. Ma sembra proprio che non sia ancora finita qui.

Compenso spropositato: il commento del Presidente della Fondazione del Teatro di Roma di Francesco Siciliano

Risale a poche ore fa la dichiarazione di Francesco Siciliano, Presidente della Fondazione del Teatro di Roma, che pone in esame non solo la liceità delle procedure, ma anche l’esborso spropositato in relazione allo stipendio che ipoteticamente verrebbe contrattualizzato a beneficio del nuovo direttore. «Oggi ho dovuto rappresentare al Consiglio di Amministrazione e al Collegio dei Sindaci del Teatro di Roma la mia contrarietà agli atti che – da quanto mi è stato riferito – si stanno compiendo in riferimento a Luca De Fusco», esordisce. «Non entro nel merito delle qualità di De Fusco. Ma devo entrare nel merito dell’atteggiamento tenuto a proposito della relativa contrattualizzazione. Mi è stato infatti riferito che il Consiglio di Amministrazione, con un atto oggettivamente senza precedenti, avrebbe deciso di assegnare il potere di sottoscrivere il contratto con Luca De Fusco (quale nuovo Direttore Generale del Teatro) ad un componente del Consiglio di Amministrazione diverso dal sottoscritto. E ciò, benché le mie prerogative statutarie come Presidente della Fondazione impongano al Consiglio di Amministrazione di rispettare la mia funzione – non sostituibile – di legale rappresentante della Fondazione stessa e, più in generale, di soggetto deputato alla esecuzione delle decisioni del Consiglio di Amministrazione. Ma non è solo questo», continua Siciliano. «Da quanto mi è stato riferito sembrerebbe che il Consiglio di Amministrazione, pur non avendo deliberato né la durata di incarico di Luca De Fusco, né ancora il compenso per esso ipotizzato, abbia affidato ad uno dei componenti del Consiglio di Amministrazione una delega in bianco con il compito di individuare simili fondamentali parametri. Quel che è ancora più grave», aggiunge Siciliano, «è che sembrerebbe si stia ipotizzando un contratto di cinque anni con 150 mila euro di compenso (oltre ai compensi per le regie). Una simile scelta implicherebbe una decisione oggettivamente esorbitante rispetto ad una normale progettualità triennale di qualunque teatro e, per di più, risulterebbe sproporzionata rispetto a qualunque limite di ragionevolezza. Luca De Fusco è un regista e non un manager, E proveniente da un Teatro, quello di Catania, assolutamente comparabile al Teatro di Roma in termini di volume d’affari e dal quale percepisce circa 68 mila euro di compenso. La quasi triplicazione del compenso rispetto al valore di riferimento di Luca De Fusco (da questi accettato per il suo precedente incarico) resta dunque priva di qualunque giustificazione e potenzialmente rappresentativa di un danno per il Teatro di Roma per le sue risorse che, lo ricordiamo provengono per 6 milioni e mezzo dal Comune di Roma e per poco più di un milione dalla Regione Lazio. Ho quindi invitato», conclude Siciliano, «tutti i consiglieri e i sindaci ad intervenire e a desistere dal proposito sopra descritto, altrimenti saranno valutate tutte le azioni conseguenti».

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