10 dicembre 2007

fino al 13.I.2008 Omaggio a Luigi Tito Rovereto (tn), Mart

 
Sessanta tele ricordano un pittore ombroso. Del pubblico amava solo la lontananza. Della vecchiaia, la trasparenza. Della pittura, la verità. Una personale di piccole dimensioni che comunque brilla. Di luce propria...

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Nel centenario della nascita del solitario artista veneziano, il Mart gli dedica una breve retrospettiva di sessanta composizioni, realizzate in piccole e medie dimensioni. Opere che ripercorrono in nuce la vita pittorica di Luigi Tito (Venezia, 1907-1991). Figlio di uno dei maggiori pittori veneziani di fine Ottocento, è introdotto dal padre Ettore alla dimensione dell’osservazione e della riproduzione artistica, attività che sin da prima della guerra lo vede impegnato nel rifacimento della volta affrescata da Tiepolo nella Chiesa degli Scalzi. La svolta avviene nel 1932: terminato l’incarico da restauratore, intraprende il proprio percorso artistico, scivolando al di là delle mire paterne. Entra così in contatto con le avanguardie del periodo, conosce Vedova e Martini, mantenendo però sempre l’impianto pittorico ottocentesco. Nonostante ciò, nel frattempo modula il proprio tratto stilistico sull’impronta di Rembrandt. Invitato alle biennali del 1935, del ’38 e del ’40, allo scoppiare della Seconda guerra mondiale si arruola nelle file partigiane e si allontana quasi definitivamente da quel movimento artistico che stava rinnovando la pittura in Italia. Luigi Tito - Vescovo giallo - 1982 - olio su carta su tela - cm 123x108 - coll. privataChiamato in cattedra nel ‘62 dall’Accademia di Venezia, per vent’anni tiene in parallelo l’attività pittorica e l’insegnamento. Solamente a metà degli anni ‘60, quasi in silenzio, tornano a essere esposti al pubblico disegni, dipinti e tempere di un maestro schivo, che continua a dipingere solo per la pittura.
La selezione di tele, ritratti e bozzetti esposta al Mart si trova in una piccola sala del secondo piano. Il pregio di quest’antro seminascosto è la conformazione dello spazio, raccolto e perfettamente illuminato, adatto a restituire la pastosità vibratile delle pennellate di Tito. I ritratti esposti fanno trapelare una brutalità che gonfia la verosimiglianza distorta dei dettagli e delle pose, per mettere a nudo un’abilità tecnica che fa diretto riferimento al panorama pittorico ottocentesco. Lo sguardo dei soggetti, dagli autoritratti alle nature morte, è un occhio che arriva diretto a chi guarda, sfidando il potere agente dello spettatore attraverso il taglio. Dunque, dalla nobildonna al religioso con la carica più alta, l’atto pittorico scende sui volti e li appiattisce, scarnificandoli, come negli ovali della Contessa Lia Soranzo, di cui realizzò numerose versioni tra il 1980 e il 1990, o nel Vescovo Giallo del 1982. Di natura opposta si svelano le scene domestiche, come nel ritratto Lucia che legge (1966) e in Ritratto del figlio Pietro Giuseppe, dove il pennello rilascia colori e contorni che stemperano il tratto in un delicato, incredibile, sentire estetico.
Luigi Tito - Nudo di donna distesa -1984 - olio su tavola - cm 10,5x16,2 - coll. privata
Dicono che vado controcorrente. Non è vero. Con gran fatica ho eliminato in me la mentalità anti. Faccio quello che so fare. Non ho mai dipinto un quadro astratto non perché non mi piacciano i quadri astratti (non c’è arte senza astrazione), ma perché seguo la corrente a me congeniale”.

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dal 9 novembre 2007 al 13 gennaio 2008
Omaggio a Luigi Tito
a cura di Margherita de Pilati e Federica Luser
MART – Museo di Arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento
Corso Bettini, 43 – 38068 Rovereto
Orario: da martedì a domenica ore 10-18; venerdì ore 10-21
Ingresso: intero € 8; ridotto € 5
Catalogo Skira, € 49
Info: tel. 800397760 / +39 0464438887; fax +39 0464430827; info@mart.trento.it; www.mart.trento.it

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