16 novembre 2001

VIDEOARTE: nuova rubrica del portale

 
Exibart si arricchisce di una nuova sezione tematica dedicata all'arte in video e al mondo delle immagini in movimento. Di fatto l'unico strumento d'informazione ed attualità sull'universo video. La rubrica è ideata e curata da Lavinia Garulli...

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Si intensifica l’impegno di Exibart nei confronti delle arti elettroniche. Dopo ExiWebArt e Random, rubrica e notiziario di net.art ideati da Valentina Tanni, nasce una nuova sezione monotematica dedicata alla videoarte e al mondo delle immagini in movimento. Lo scopo è quello di fornire un’informazione più aggiornata e di costituire un luogo di approfondimento e di elaborazione di un linguaggio critico. La rubrica costituisce un unicum nel panorama d’informazione sull’arte in rete. La videoarte ha un’intrinseca tendenza a sfuggire dal circuito di mostre e musei per trovare forme diverse di presentazione. Si organizza in festival, alcuni di lunga tradizione, oppure in eventi spesso anche estemporanei.conte5
Viaggia sulle onde televisive, via satellite, nelle fibre ottiche. E’movimento, ritmo, musica, danza. Si mescola con altri generi artistici, abbatte i confini delle nazioni. E’ hometheatre sotto forma di vhs o dvd. Viaggia nella rete. E’ in continuo fermento. Nella sua ansia di sfuggire dai limiti imposti dei monitor, si installa, diventa interattiva e sinestetica. Diventa realtà virtuale. Le immagini di sintesi hanno aperto nuove frontiere e infinite potenzialità, per cui il video d’animazione sta vivendo un’autentica rivoluzione. La nuova tecnologia, leggera, nel duplice senso di a basso costo e di malleabilità, apre confini inauditi e dà una nuova vita alle immagini.steinavasulka
Il vjing, lo scratch delle immagini in performance live accanto ai dj set, è ormai un fenomeno diffuso anche in Italia. La riduzione a un unico codice digitale dà nuove potenzialità alle contaminazioni intermediali, in particolare quella tra suono e immagine.
Sembra quindi profilarsi l’esigenza da una parte di seguire questo fermento di cambiamenti come un’espansione della videoarte e delle sue istanze sorgenti. E d’altra di approfondire e intensificare l’attenzione sullo specifico del linguaggio video, del linguaggio delle immagini in movimento.paik La chance epocale che l’informazione in internet dà, è quella di potere affiancare alle parole i video stessi. Internet è una meta-televisione, flusso di immagini e di scrittura, rete interattiva. La caratteristica di Videoarte sarà quella di segnalare i link ai video accessibili on-line e di pubblicare video inediti.

Videoarte, la rubrica di Exibart di informazione e approfondimento sull’arte video e sul mondo delle immagini in movimento: video d’arte, videodanza, animazione, videoclip, vjing art, sound art, televisione sperimentale, advertising creativo.
A cura di Lavinia Garulli



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Lavinia Garulli


Videoarte,la rubrica di Exibart di informazione e approfondimento sull’arte video e sul mondo delle immagini in movimento.
Editor: Lavinia Garulli
Per segnalazioni, comunicati stampa, contatti,suggerimenti e critiche scrivere a videoarte@exibart.com


[exibart]

39 Commenti

  1. Lavinia Garulli? Mai sentita! Ma perchè non affidate le rubriche a gente veramente competente e non al primo studentello universitario che vi invia il curriculum?

  2. non mi sembra che questa rubrica costituisca un unicum nrel panorama della rete..evidentemente l’editor è poco aggiornata ..mi sembra che la supponenza, a volte, in questo sito, superi le pur buone intenzioni

  3. solo un idiota ed un incompetente in termini di arte video non conosce lavinia garulli data la sua amplissima produzione di articoli su Exibart e la sua collaborzione con ARTEeCritica…

  4. un lettore ha dubbi sul curatore della nuova rubrica, un altro lettore ha dubbi sulla qualità e l’unicità della rubrica stessa. Ne l’uno ne l’altro lettore propongono alternative alcune (perché, ovviamente non le conoscono); si commenta da solo…
    Buon finesettimana, ci vediamo tutti ad ARTissima

  5. Signora Procaccini il suo cognome è famoso, ma il suo concetto trito, provinciale e pure un po’ supponente.
    Cosa impedisce ad uno studente di avere competenza?
    Secondo lei poi i nomi della critica una volta “nomi” smettono di studiare?
    Ci sono alcuni che lo fanno delegando lo studio a dei giovani ,impossessandosi delle loro idee, perchè le ritengono valide.
    E gli autori? Non è forse lo stesso?
    Quanti autori lei non ha mai sentito nominare prima che diventassero nomi e per molti pure numeri? Quali sono i suoi autori e i suoi competenti critici?
    Penso che basti farli questi nomi sentiti, almeno ci si fa un’idea di quel che vuol dire.
    E’ una mania tutta italiana quella della firma importante o del cursus honoris, lo sapeva? una mania che ha a che fare con le tombe e gli epitaffi della cultura ( i nomi si devono conoscere, ma non bisogna avere pregiudizi verso chi non ce l’ha ancora).
    Intervento Firmato
    scelga lei un nome, se proprio ne ha bisogno.

  6. la rubrica avrà sicuramente successo,visti i commenti che suscita……..speriamo che sia all’altezza di tutto questo clamore!
    per la redazione: non sono certo io, a dover suggerire alla vostra editor altri luoghi dove si parla di videoarte: vi pare? visto che “lo scopo è quello di fornire un’informazione più aggiornata e di costituire un luogo di approfondimento e di elaborazione di un linguaggio critico” attendo indicazioni da chi, a quanto pare, è così competente in materia. buon lavoro.

  7. Per la contentezza delle signore Paola Gatti ed Elisa Procaccini, chiedo alla gentilissima signorina Lavinia (non sarà un nome, ma che bel nome! un vivo ringraziamento ai suoi genitori) se in programma potrà esserci un’intervista a Vittorio Fagone, così oltre che avere sul portale un nome che corrisponde ad un valevole e importante critico si potrà conocere una persona con una grande cultura e umanità.

  8. Mi permetto di esprimere il mio punto di vista, e parlo adesso dal mio ruolo “autentico” di studioso della materia.
    Sicuramente Lavinia Garulli è la più esperta studiosa di Videoarte in Italia, a pari merito con Sandra Lischi, docente presso l’Università di Pisa, anche lei specializzata sull’argomento. In Italia le possibilità dei mezzi Video sono state fino ad ora studiate (e comunque molto poco) solo da un punto di vista storico, e non artistico. L’unico studio abbastanza esauriente, in questo senso, è “Segnali Video”, di Alessandro Amaducci, un mio collega del DAMS di Torino (io faccio parte del DAMS di Firenze). Questo libro è però discutibile in alcuni punti: Amaducci, ad esempio, non affronta la materia ricorrendo a quei modelli filosofico-strutturalistici che invece la dottoressa Garulli mostra di saper applicare con spregiudicatezza, puntualità e grande competenza, e il cui utilizzo è fondamentale per iniziare uno studio approfondito e serio di questa disciplina.
    La Videoarte è uno straordinario ambito espressivo che attende di essere studiato e sistematizzato: Lavinia Garulli è una studiosa di grandissima cultura artistica e filosofica, e inoltre, credo, è una persona di eccezionale valore umano che lascerà la sua firma e la forza del suo pensiero nel nascente studio della Videoarte.
    Lavora con sicurezza, Lavinia… i tuoi articoli splenderanno come perle solitarie nel Mare Magnum spesso superficiale della critica delle immagini astratte in movimento.

  9. Cara Lavinia,
    complimenti per la tua rubrica che ci fornisce notizie interessanti e da te ben curate.
    Tu hai sempre sentito il tema dell’informazione e dell’attualità sull’universo video e quando un lavoro parte da dentro è sempre di valore.
    Ancora complimenti e auguri.
    Ti abbraccio.
    Maria

  10. questa sequenza di commenti agiografici su questa dottoressa Garulli mi sembra fracamente un pò ridicola e superflua….è una rubrtica di videarte oppure un’operazione pubblicitaria? Parliamo di video, invece di perdere tempo e se scopriremo che l’editor non è competente, andremo a farlo da un’altra parte.

  11. Dai commenti che ho letto mi pare di capire che molte persone sono schiave di uno dei più diffusi peccati mortali: l’invidia! Ah se l’aveste proposto voi questo tema!! Comunque le critiche sono ben accette se intelligenti. Perchè non aspettate di vedere cosa ci propone la dottoressa Garulli? E poi i criticoni che alludono all’incompetenza di alcuni collaboratori di exibart perchè perdono tempo a navigare nel sito? evidentemente ci trovano qualcosa d’interessante. Buon lavoro!

  12. Si, è vero. Dal punto di vista sociologico la lettura del guestbook di Exibart da parecchi spunti. Si capisce qualcosa in più sulla psiche della gente che usa le community. I soliti noti criticano dei poveracci che per la prima volta si sono dati la briga di scrivere due righe di commento. Per quanto riguarda le informazioni d’arte? Tralascio qualsiasi commento.

  13. più che una rubrica di videoarte pare un forum di discussione su questa Garulli, cosa che non interessa a nessuno- almeno non a me.. .
    evidentemente ho sbagliato sito…….

  14. Allora cerchiamo di sedare questa polemica. Io ho la mia proposta. Lavinia Garulli non sembra essere in grado di rispondere alle critiche dei lettori. E nella sua presentazione della nuova rubrica ha scritto un mucchio di banalità trite e ritrite. In suo aiuto è corso Costantino che in molti sanno essere un appassionato e un valido studioso di cinema e di arte. Quindi io propongo il Maiani come editor della sezione. Che ne dite? W IL MAIANI E LA FIORENTINA!!!

  15. Commento alla frase dell’ articolo “nella sua ansia di sfuggire dai limiti imposti dai monitor”. Credo che sara’ in ansia sempre, perche’ la video arte ha bisogno del video.Per definizione.A parte questa frase infelice,approvo.

  16. Certo che scherzo, era un modo per farmi dare i veri links sulla videoarte (io non conosco e visto che mi han messo la pulce nell’orecchio, volevo un po’ fare un confronto).
    La proposta qui sotto non è male, anche se Costantino sarà imbarazzato, e Lavinia un po’ risentita: perchè non insieme?
    Insomma è un articolo di presentazione, ci siamo scatenati perchè qualcuno ha cominciato a criticare senza aspettare almeno due o tre articoli in più.
    Se non fosse un ritornello di cui s’è appropriato il torbido cavalier Mipermetta, direi:
    Lasciateli lavorare!

    Un appunto dal CONAT : Arte Arte Videoarte Arte!

  17. Grazie a Lorenzo Ronzinelli: i complimenti fanno sempre piacere.
    Le mie competenze riguardo la Videoarte, però, equivalgono a circa un venticinquesimo rispetto a quelle di Lavinia Garulli; quindi l’Editor non può che essere Lavinia: io sono davvero molto felice per lei, e so che questa rubrica crescerà e darà un bellissimo contributo allo studio della Videoarte.

  18. la presentazione di questa rubrica è banale, ho anche letto qualche articolo e non mi sembra che apporti alla discussione sull’argomento niente di nuovo…e la supponenza dell’editor è tanto fastiosa quanto fuori luogo. …per non parlare poi di questa assurda polemica…….mi domando se lo scopo di questo sito quello di fare informazione o chiacchere inutili………

  19. a me invece questo dibattito/discussione piace molto. Ma scusi cara signorina senzasesso ma se non le piace fare chiacchiere perché inserisce i commenti? vada a ciacolar in qualche altro sito noooooo? good domenica!

  20. Cara Annamaria S., ma a noi poveri marziani lo vuoi dare un indirizzo (a parte quelli che si sentono ripetere spesso sul vostro pianeta verso non meglio specificate zone della fantasia o del corpo umano) per dirigere la nostra curiosità in materia fuori da banalità e supponenze o fai anche tu chiacchiere inutili? Per esempio, visto che non tutti sono profondi conoscitori della videoarte, che ne pensi tu del Festival di Locarno o del sito Videoparty? C’entrano qualcosa con la videoarte? Come avresti presentato l’argomento?
    Cavoli sembra che chi ha curiosità, stia qui a fare polemiche: io vorrei solo sapere qualcosa e visto che tu dai simili giudizi ho pensato che tu potessi fornire aiuto. Poi basta vi saluto, perchè devo partire.

  21. Per me Lavinia è una collega in Exibart, e dato che ha iniziato questa attività complessa e impegnativa ritengo sia giusto e corretto sostenerla e, se ha bisogno, aiutarla.

  22. Che dire? Annamaria è stata tagliente, ma ha detto la verità. Contento Eta Beta? La rubrica esiste già da dieci giorni. Ma che sito guardi di solito?
    Voglio però fare i complimenti al sito, davvero non si trova niente del genere nella rete in Italia (ma sicuramente anche all’estero). Bravi!!!

  23. Vorrei aggiungere, dal mio piccolo, un’ultima cosa per contribuire, senza supponenza, a fare chiarezza.
    Definiamo “Videoarte” l’attività di coloro che utilizzano in modo creativo i mezzi televisivi. L’iniziatore è stato sicuramente Paik, il quale agiva in un preciso ambito culturale, legato alle sperimentazioni cinematografiche (Warhol, Morissey, Kramer, Jost, Cassavetes…) e musicali (Cage). In conseguenza esistono dei testi che potremmo definire “ontologici”, ossia volti alla definizione di statuto e possibilità dell’immagine elettronica (Fagone, Costa, Bettetini – Colombo, e studi collettanei o cataloghi/elenchi di festival). In parallelo sono nati alcuni siti che si rivolgono principalmente ai Videomaker nei quali la disciplina è affrontata da un punto di vista esclusivamente tecnico: ad esempio, in questi siti parlare di “hometheatre” significa solo indicare ai lettori i migliori videoproiettori in commercio; oppure, ad esempio, nel sito di Macromedia, nel link del programma Flash è spiegato in cosa consista questo sofisticato programma di montaggio che permette di assemblare immagini “reali” con animazioni: ovviamente questi siti sono molto esaurienti, ma ciò che propone Exibart è un’altra cosa.
    Ad un secondo livello, infatti, esistono pochi testi nei quali sia stata tentata una sistematizzazione estetica della materia (almeno in Italia): il già citato Amaducci e “Cine ma Video” di Sandra Lischi, oltre a pubblicazioni monografiche (su Cahen) della medesima. Esisteranno sicuramente luoghi nel Web nei quali ci sono abbozzi di analisi critico/estetiche, ma credo che nessun sito si ponga il problema di iniziare uno studio critico sul linguaggio Video, come Lavinia afferma di voler fare in questa sede… e per questo io la ammiro, e molto, anche…

  24. questo improvviso interesse nazional-popolare per la videoarte mi stupisce e mi entusiasma!!! 😉 una polemica così non l’ho vista manco sotto un articolo su van gogh o su magritte…
    improvvisamente tutti così esperti di video da giudicare il lavoro di Lavinia Garulli “banale”, “che non aggiunge nulla all’argomento”…???
    COMPLIMENTI DAVVERO! w la videoarte….

  25. Troppo difficile gioire per una persona che ha appena ottenuto un riconoscimento, vero?
    Troppo difficile accettare i raggi di luce di chi, adesso, è in stato di grazia…
    Ma tu porta il tuo Sapere tra noi con tranquillità: chi ti vuol bene è felice per te.
    Un carissimo abbraccio

  26. Caro Eta Beta, giustamente, ti chiedi che cos’è…
    è semplice…
    Siamo noi, i nostri sentimenti, le nostre emozioni, “those we love”, i momenti in cui siamo felici o quelli in cui, al contrario, siamo tristi… i nostri sogni, le angosce e le speranze, i momenti esaltanti e le umiliazioni, i luoghi che hanno smesso di appartenerci e il ricordo di chi non è più tra noi… l’immagine di chi ci accompagna e a volte ci fa arrabbiare… il frastuono e il silenzio, la bellezza del mondo e l’implacabilità del progresso… i nostri fratelli e le nostre sorelle che ci guardano nel giardino di Hyoshiwara, gli occhiali scurissimi di Anna dei Miracoli, i miei compagni della malavita su cui scrivo il tuo nome, libertà…
    Il tutto, però, e qui sta il bello (e la differenza con la realtà), accarezzato da un fascio di luce, a volte intensa, in altri istanti tenue. Luce che comunque “impressiona”… luce splendida e indimenticabile, luce che fa riflettere ed emoziona, luce che è lo specchio del nostro tempo, luce imperfetta come la natura umana, che viene verso di noi in gradazioni di varia intensità, e il nostro occhio si compiace di questi strani cromatismi, oppure sorride e sogna se l’abbozzo di narrazione tocca il nostro animo… musica, poesia, pittura, “paura e desiderio”… Luce che nel Cinema dà forma alle cose e nella Videoarte le occulta e le trasforma in arredi di una dimensione parallela che il nostro occhio ancora deve imparare a guardare.

    “Scritto con la luce”… caro Eta Beta, amico, so che tu mi puoi capire: il mistero è tutto qui, in questa breve frase; e tutto questo puoi amarlo, amarlo fino a piangere, amarlo fino a maledirti, fino ad accettare di essere solo, pur di restare fedele a te stesso.

  27. Costantino, grazie infinite.
    Un mio caro amico diceva che a volte è l’ombra, l’oscurità che narra la materia, ne segna la luce, costruisce i volumi, fa nascere la visione delle cose. Non si potrebbe leggere anche così? Partire dall’ombra?
    Adoro il velluto, i fruscii, i baratri che nascondono o svelano certi sguardi, l’umido degli occhi, (in una bella lettura critica dei sonetti siciliani fatta da Edoardo Sanguitneti, “oglio” è occhio, e rende perfettamente quella morbida materia, o quel tutto non ancora materiale, che assorbe e restituisce la visione, le dà una vita a volta a volta differente, ma sempre vera, fluente. Panta rei.
    Non c’entra nulla o forse sì.
    Chi mi consigli?
    Ancora grazie.

    Mi scuso con i lettori ma non son riuscito a trattenermi. A chi do fastidio guardi il muro per un po’, le ragnatele che penzolano negli angoli o la polvere che si sposta negli ambienti, insomma non mi legga, prometto che poi cercherò di essere più silenzioso.

  28. Caro Eta Beta,
    sento che pensi di restare silenzioso, non lo fare , i tuoi commenti sono molto interessanti, non certamente i commenti dove si parlava di me in modo poco elegante che tu avrai certamente letto, non capisco quale sia la vera ragione, resterà un mistero.
    Sono una persona dignitosa e sincera questo tengo a dirtelo , forse un po’ per un piccolo sfogo. Con i veri amici si parla sempre volentieri.
    Cari saluti.
    Maria Pezzica

  29. hai appena sollevato un problema spinosissimo: infatti è molto difficile consigliarti qualcosa, per il motivo che le opere di Videoarte non sono presenti nei circuiti tradizionali; io penso che potrebbero conoscere diffusione nei Cineclub… per quel che ne so ci sono due luoghi in Italia nei quali sono conservate opere Video: l’archivio dell’Università di Pisa e Invideo (se qualcuno ne conosce altri lo faccia presente, magari senza mangiarmi vivo). Per comprendere quanto sia difficile classificare ciò che è (e ciò che non è) Videoarte, è sufficiente dare un’occhiata all’Archivio di Invideo. Ci troverai, ad esempio, alcuni lavori di Bill Viola, altri di Gianni Canova e uno di Carlo Isola: nell’ordine, un affermato artista visivo, un grande studioso delle possibilità del digitale (è direttore di “Duel”, oltreché professore allo IULM) e un signore fiorentino – Carlo Isola – che è lo zio del mio amico Michele (davvero, non scherzo…); tre realtà molto diverse. Bisogna quindi stare attenti a non confondere la Videoarte con la sterminata ed eterogenea produzione di tantissime persone che hanno realizzato dei Video per semplice passione nei confrionti di un mezzo accattivante e oggi economicamente abbordabile. In conseguenza di ciò, quindi, troviamo in uno stesso archivio Bill Viola e lo zio di Michele. Ho visto, tempo fa, “Juste le temps”, di R. Cahen, ma credo sia quasi impossibile rivederlo.
    A risentirci!!
    p.s.: chiedo scusa per il tono un po’ ironico, ma io credo che ogni tanto non guasti un po’ di ironia nella vita…

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