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Andranno in asta il prossimo 13 dicembre, nella sede parigina di Artcurial, le centosessanta immagini di Willy Ronis, fotografo nato nel 1910 e scomparso a quasi 100 anni nel 2009, rappresentazioni della vita “on the street”, o sarebbe meglio dire “Dans la rue”, della Capitale francese. Un vero e proprio tesoro, messo insieme dal nipote Stéphane Kovalsky, una cui selezione è in scena da ieri sera a Milano, nello spazio della casa d’aste di Corso Venezia 22.
A prezzi decisamente abbordabili (la maggior parte dei pezzi è all’incanto sui 2-3mila euro), oltre alle stampe però Artcurial mette in scena anche la collezione di Ley Marie (il 5 dicembre), che in realtà un vero e proprio collezionista non ero, ma docente universitario e uno dei vecchi direttori del Museo di Grenoble, incarico che ricevette nel 1950 a soli 31 anni.
Ed è stato facile, per lui, accumulare “regali” da una serie di artisti grandiosi, da Calder a Giacometti, da Mirò a Poliakoff. Così, al muro, disegni, bozzetti, stampe, piccoli olii su tela molti dei quali con dedica, che per vari passaggi di successione sono finiti qui, e i cui highlights sono, a loro volta, esposti per altri due giorni a Milano prima di riprendere il volo. “L’amitié, la seule patrie”, ovvero “L’amicizia, la sola patria”, costa di un Sans Titre del 1954 di Alexander Calder, piccola scultura stimata tra i 250 e i 350mila euro, così come Bouquet di Giacometti, all’incanto per la stessa cifra, che Marie volle tra le sale di Grenoble, esponendolo per la prima volta al pubblico francese. E poi l’informale di Zao Wou-ki, in esemplari che vanno dai 50mila ai 70mila euro, la matita su carta La bayette di Antonin Artaud, 80-120mila euro o una Composizione del 1950 di Nicholas De Stael, tra i 200 e i 300mila euro.
Eterogenea, senza fili conduttori, ma emblematica di un bel pezzo di ‘900: una collezione quasi sentimentale. (MB)