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Il Turista Immaginifico: a Venezia, l’arte dell’ospitalità diventa un progetto espositivo
Mostre
di redazione
Nata da un’idea di Gioele e Heiby Romanelli, la mostra Il Turista Immaginario esplora l’anima più autentica di Venezia, restituendo, attraverso tutta una serie di immagini e testimonianze, la memoria di una città che sa ancora accogliere. La famiglia Romanelli, albergatori da tre generazioni, ha costruito negli anni un modello di ospitalità narrativo e sensibile, capace di andare oltre la dimensione della “bella camera” per offrire uno sguardo vero sulla città. Con l’Hotel Flora (1965) e il Novecento (2002), fino alla dimora-design Casa Flora (2017), i Romanelli hanno fatto dell’accoglienza una forma d’arte, un gesto di apertura che intreccia cura, cultura e relazione.

La figura del Turista Immaginifico nasce proprio dai loro guestbook, veri e propri archivi sentimentali popolati di disegni, racconti e dediche lasciate dagli ospiti. Questo personaggio è infatti colui che viaggia con curiosità e rispetto: l’abitante temporaneo di un luogo che esplora senza consumarlo. A partire da questo materiale intimo e prezioso, ARCHIVIO.COM ha ricomposto un racconto di memoria e visione, restituendo le connessioni che si creano tra chi ospita e chi è ospitato.
A reinterpretare le pagine più evocative di questa storia è l’illustratrice Sarah Mazzetti, artista bolognese di fama internazionale, che ha tradotto alcune dediche in dieci opere inedite, oniriche e dal gusto vagamente rétro. Le illustrazioni, disseminate nelle stanze di Casa Flora, costruiscono un percorso espositivo che si muove tra intimità e immaginazione, accompagnato da guestbook originali, fotografie d’epoca e materiali d’archivio. Le opere di Sarah Mazzetti saranno successivamente distribuite come cartoline illustrate nel circuito By Romanelli Family e in diversi spazi della città.

Il Turista Immaginifico si propone così come un invito a ripensare il nostro rapporto con il viaggio. «Ospitare è un linguaggio universale, che unisce culture, ricuce legami, riduce distanze», affermano i Romanelli, sottolineando l’idea di un turismo empatico e non estrattivo, fondato sull’incontro e sulla reciprocità. In un momento in cui la retorica del turismo di massa rischia di soffocare il senso stesso del viaggiare, Il Turista Immaginifico propone un’altra prospettiva: quella del turista gentile, del viaggiatore che ascolta.
Per un giorno, Casa Flora diventa dunque la scena di un viaggio nel tempo e nello spazio dell’accoglienza. Tra archivi, illustrazioni e memorie, Il Turista Immaginifico restituisce un gesto antico e insieme rivoluzionario: aprire una porta, accogliere uno sguardo, condividere un luogo.















