05 agosto 2020

Addio a Sergio Zavoli, firma del giornalismo, autore di programmi storici per la tv

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Si è spento oggi, a 96 anni, Sergio Zavoli, direttore Rai, autore di programmi storici come La notte della Repubblica e Processo alla Tappa, voce autorevole del giornalismo d'inchiesta

Maestro della televisione, autore di programmi storici e di inchieste di primissimo piano, firma di punta del giornalismo italiano, Sergio Zavoli è morto oggi, 5 agosto, a 96 anni. Presidente della Rai dal 1980 al 1986, direttore del Mattino di Napoli dal 1993 al 1994, senatore dal 2001 al 2018, Zavoli è stato «un vero maestro del giornalismo», ha commentato Romano Prodi. «Rimarrà sempre nel mio cuore», ha scritto Raffaella Carrà. «Una perdita enorme per la cultura italiana, un fortissimo dolore personale. Zavoli è stato un riferimento e un maestro per intere generazioni di giornalisti», è il messaggio del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

Sergio Zavoli, una vita dedicata al giornalismo

Nato a Ravenna, il 21 settembre 1923, ma cresciuto a Rimini – era amico di Federico Fellini – Zavoli iniziò a scrivere nel 1943, sul periodico dei Gruppi universitari fascisti riminesi Testa di Ponte, chiuso lo stesso anno in seguito alla caduta del fascismo. Nel dopoguerra diventò giornalista professionista e, dal 1947, lavorò per Radio Rai. Nel 1962 una delle sue prime intuizioni vincenti per la televisione, con l’ideazione del Processo alla tappa, storico programma sportivo incentrato sui commenti al Giro d’Italia.

Vicino al Partito Socialista Italiano, dal 1980 al 1986 è stato presidente della RAI e nel 1981 pubblica il suo primo libro, Socialista di Dio, che gli valse il Premio Bancarella. Dimessosi dall’incarico di presidente continuò sia la sua carriera televisiva, presentando programmi come Viaggio intorno all’uomo, Viaggio nel Sud, che quella letteraria. Memorabile La notte della Repubblica, un reportage in 18 puntate, per una durata complessiva di 45 ore, realizzato nell’arco di due anni, incentrato sull’Italia delle eversioni, delle stragi, della contestazione e del terrorismo.

A metà anni ’90 si schierò con i Democratici di Sinistra e, nel 1998, vinse il Premio Cimitile con l’opera Ma quale giustizia?. Autore di discorsi alla Camera ascoltatissimi, fu eletto al senato con i DS nel 2001, quindi nell’Ulivo nel 2006, infine con il Partito Democratico nel 2008 e nel 2013. Dal 2007 è stato presidente della Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno e dal 2009 presidente della Commissione di Vigilanza Rai.

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