10 ottobre 2020

Biella contemporary: nuove gallerie e crowdfunding

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La sede pop-up di Mendes Wood DM, la nuova Woolbridge Gallery, i danni causati dal maltempo alla Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e il crowdfunding: ve li raccontiamo tra reportage e interviste ai protagonisti

Villa Era, courtesy Mendes Wood DM

A Biella l’arte contemporanea è in fermento: nelle scorse settimana a Villa Era, a Vigliano Biellese, è stata aperta la sede pop-up della galleria Mendes Wood DM, di cui vi raccontiamo, mentre oggi, 10 ottobre, si inaugura la Woolbridge Gallery, fondata da Patrick Saletta e Jean Le Guyader, che ci racconta il nuovo progetto in un’intervista qui sotto.
Situazione grave, invece, quella che si trova ad affrontare la Cittadellarte – Fondazione Pistoletto a causa degli ingenti danni provocati dal maltempo nei giorni scorsi, di cui ci racconta il Direttore Paolo Naldini. Vista l’urgenza di mettere in sicurezza parte delle strutture rimanenti, è stata istituita una campagna di crowdfunding #proteggicittadellarte.

Mendes Wood DM, la sede pop-up a Villa Era

Vigliano Biellese è un piccolo paese alle porte del capoluogo. Qui, in una cornice mozzafiato – la splendida Villa Era – ha trovato posto la galleria brasiliana Mendes Wood DM che, nata da São Paulo nel 2010, ha aperto una sede anche a New York a a Bruxelles in tempi più recenti. E una sede avrebbe dovuto aprire anche a Milano, ma poi è arrivato il Covid e la storia, ormai, la conosciamo bene. Così ci si è dirottati su Biella per una questione famigliare che, alla luce dei fatti quotidiani, non poteva che essere la scelta migliore.

Fino al 15 novembre, infatti, nella splendida dimora neoclassica, tra ambienti originali perfettamente conservati, trovano spazio le pitture dell’artista brasiliana Cristina Canale (1961) e quelle del giovanissimo Vojtech Kovarích e del suo immaginario legato alla cultura pop e alla mitologia greca, con la tradizione brutalista dei Paesi dell’Est Europa (non è un caso che l’artista, classe 1993, sia di origine cecoslovacca). E Kovarích, senza mancare di rispetto agli altri protagonisti della collettiva (che in realtà, negli spazi, somigliano a quattro piccole personali) è il lavoro che più colpisce. Per freschezza e potenza. E mentre Brice Guilbert è presente con una serie di pitture più piccole, quasi monocromi dedicati alle figure dei vulcani, Paulo Nazareth (brasiliano, 1973) a Villa Era ha trovato spazio con un intervento site specific (nelle scale di servizio della dimora) in cui viene riproposto un progetto dedicato alla diversità del linguaggio: l’artista, in alcune remote zone del Brasile, ha avvicinato una serie di piccoli nativi indigeni facendosi raccontare le loro parole e tentando di insegnare loro l’idioma ufficiale del Paese, il portoghese. Uno scambio fatto di “Lost in translation” che racconta sia della necessità di comunicare sia di una bellezza intrinseca che sta alla base della lingua misteriosa dell’altro, patrimonio da conservare al di là di ogni desiderio di “unificazione globalizzante”. Un appuntamento a pochi chilometri da Torino e Milano assolutamente da non perdere!

Villa Era, courtesy Mendes Wood DM
Cristina Canale, Lady 2020, photo Sara Villa, courtesy l’artista e Mendes Wood DM
Opere di Brice Guilbert a Villa Era, photo Sara Villa, courtesy l’artista e Mendes Wood DM,

Woolbrige Gallery: la nuova galleria a Biella

Jean Le Guyader, co-fondatore della Woolbridge Gallery negli spazi della galleria, courtesy Woolbridge Gallery

Inaugura oggi Woolbridge Gallery, negli spazi industriali della Fabbrica Prima, storico edificio del XVIII secolo, affacciata sul torrente Cervo. Fondatori del Patrick Saletta e Jean Le Guyader, Direttore con alle spalle esperienze internazionali a Parigi, Shanghai, Beirut. Entro l’autunno si avvieranno anche Woolbridge Labs, in cui giovani curatori, artisti e designers, selezionati da un comitato esterno, potranno usufruire degli spazi per progetti site-specific, ha spiegato la galleria.

La sede della Woolbridge Gallery, courtesy Wooldbridge Gallery

Abbiamo posto alcune domande a Jean Guyader, uno dei due fondatori di Woolbrige Gallery.

Come è nata l’idea di creare una nuova galleria, soprattutto in un momento incerto come quello presente? 

«Il covid-19 ha cambiato tutto. Abbiamo pensato che gli spazi che si trovano nelle grandi città e delle megalopoli, fossero troppo ridotti e, in questo momento, inadeguati. Per questo stavamo cercando un posto dove poter avere più spazio non solo all’arte, ma alle persone. Anche in virtù del famigerato “distanziamento”, ma non solo. L’idea di vivere un luogo come questo si rafforza per un fatto molto semplice: un progetto di tale magnitudo è sempre il risultato dell’incontro tra spazio e uomo.
Siamo interessati all’architettura industriale; quando siamo venuti a Biella abbiamo esplorato questa struttura e l’idea è nata da sola, un’evidenza. Ogni tanto è necessario seguire il proprio intuito e avere dei colpi di testa. Siamo molto felici di questo nuovo percorso».

Perchè avete scelto Biella? Che tipo di ambiente c’è in questa città rispetto all’arte contemporanea?

«Biella è stata appena eletta Città Crafts and Folk Art ed è veramente legata all’arte. E quando si parla di arte si parte della favolosa avventura di Pistoletto con la Fondazione ma anche di tutta l’arte dei tessuti creati dai biellesi che hanno girato il mondo. Se uno ha memoria e l’opportunità di visitare le grandi case di moda, è impossibile non trovare traccia di questo enorme patrimonio artistico, risultato di secoli di lavoro che ha avuto origine anche da qui.
Scoprendo la Fabbrica Pria ci siamo innamorati del suo magnifico edificio della fine dell’Ottocento (ma che sorgeva già sul sito dell’ex convento Maria Maddalena della fine del Settecento), della meravigliosa posizione lungo il fiume Cervo, della sua incredibile storia. Abbiamo capito che fosse il luogo perfetto per Woolbridge Gallery.
Inoltre è una città piccola, a dimensione d’uomo, circondata da una bellissima natura». 

Che esperienze avete alle spalle? Che impostazione avrà la galleria e quali saranno i suoi nodi di interesse? 

«Woolbridge è una galleria che non nasce dal passato. È un progetto nuovo con gente nuova ma con esperienze internazionali nell’organizzazione della galleria.
I creatori della galleria sono Patrick Saletta, collezionista che vive nel biellese, e io, Jean Le Guyader, gallerista con esperienza internazionale.
Oltre alla galleria si avvieranno Woolbridge Labs, incubatori di progetti a carattere artistico, curatoriale e di ricerca a supporto dell’arte contemporanea, del design e della creatività locale e internazionale, che prenderanno vita in diverse location in centro città.
Woolbridge mira quindi a diventare un luogo di dialogo tra gli artisti, sia tra loro che con l’architettura speciale e unica del lanificio. Uno spazio da vivere.» 

Cittadellarte – Fondazione Pistoletto

La sede della Cittadellarte – Fondazione Pistoletto tra il 2 e il 3 ottobre ha subito danni molto ingenti alle strutture a causa della furia del torrente Cervo, ingrossato dal maltempo: l’acqua ha spazzato via 1300 metri quadri tra spazi espositivi, teatri e magazzini.
La Fondazione ha lanciato una campagna di crowdfunding (che potete trovare qui) per poter effettuare almeno gli urgentissimi lavori di protezione delle strutture rimaste
Qui potete trovare i riferimenti per donare: #proteggicittadellarte.

Abbiamo raggiunto Paolo Naldini, Direttore di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, per maggiori delucidazioni sull’entità dei danni e sui tempi di ricostruzione: «Abbiamo subito il crollo di alcuni edifici che ospitavano mostre e la sede della nostra associazione Better Places, luogo di incontro per giovani creativi, e ospitavano la sede delle Terme Culturali un programma di rigenerazione per le facoltà artistiche e culturali attraverso esperienze immersive d’arte, e locali accessori e magazzini.
Immediatamente dobbiamo erigere una protezione nell’alveo del fiume per mettere in sicurezza le fondazioni scoperte, e ora sguarnite, dalle prossime piogge ed eventuali altri fenomeni violenti di piena. Dunque altrettanto urgentemente dovremo consolidare gli edifici ancora rimasti in piedi, e dunque procedere alla ricostruzione dei 1300 mq perduti. Occorrerranno almeno un paio d’anni per portare a compimento l’intera opera e 2 milioni e mezzo di spese, almeno.
Speriamo nell’aiuto degli Enti Pubblici per supportare l’opera di rigenerazione urbana e urbanistica che Cittadellarte ha compiuto nel territorio biellese con un afflato internazionale. Biella diventa Città Creativa Unesco nel simbolo del Terzo Paradiso, che nasce a Cittadellarte, che qui ha la sua scuola con l’Accademia Unidee.
Il simbolo e le stesse mostre e i locali che sono stati spazzati dalla piena sono dedicati alla ricerca di un equilibrio con la natura, un’armonia tra uomo e ambiente.
Cogliamo dunque questo drammatico richiamo come il disperato tentativo di conversazione che la natura vuole tenere con noi umani, e forse averci scelto come luogo dove portare questo messaggio disperato fa parte di un inspiegabile saggezza che dobbiamo imparare ad ascoltare».

In merito al programma per i prossimi mesi in Fondazione la Fondazione ha chiarito che «Prosegue il programma di residenza internazionale UNIDEE residency program. Prosegue anche il master executive in Design, creatività e pratiche sociali, nato dalla collaborazione tra Politecnico di Milano e Accademia UNIDEE – l’Accademia di Belle Arti di Fondazione Pistoletto e partiranno in novembre i corsi 2021 dei diplomi triennali. Ad inizio 2021 (una data che stiamo decidendo in queste settimane) ci sarà l’inaugurazione della 22esima edizione della rassegna annuale di mostre “Arte al Centro di una trasformazione sociale responsabile”».

 

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