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Covid-19: slitta ancora l’apertura della Bourse di Pinault a Parigi
Arte contemporanea
di redazione
Le vicende riferite alla Bourse de Commerce, la nuova, a dir poco muscolare sede espositiva della Pinault Collection di Parigi, seguono l’andamento di una serie tv, tra colpi di scena e svolte improvvise. Questa volta sembrava tutto pronto per l’inaugurazione ufficiale, calendarizzata per il 23 gennaio 2021 ma il Covid-19, ancora una volta, ha voluto dire la sua: le escalation dei contagi degli ultimissimi giorni e il timore per la diffusione della nuova variante britannica del virus hanno costretto il primo ministro francese, Jean Castex, a prendere decisioni drastiche. Tra le altre, anticipo del coprifuoco alle 18 e chiusura dei luoghi della cultura, come cinema, teatri e musei.
E così anche la Bourse de Commerce, che probabilmente diventerà uno dei musei privati d’arte contemporanea più attivi d’Europa, per il momento rimarrà ancora chiusa. E questa attesa non fa che aumentare la curiosità di vedere il progetto di Tadao Ando, già autore della sede di Venezia della Fondation Pinault, a Punta della Dogana. I avori hanno infatti dovuto tenere conto della natura storica dell’edificio, che risale al 1767, usato come Mercato del Grano.
La caratteristica cupola in ferro risale invece al 1813 e il progetto di Ando si è sviluppato intorno a questo elemento, conservando la struttura circolare e creando, nella parte sottostante, una sorta cilindro in cemento di nove metri di altezza e di un diametro di 29 metri, che vede in cima un corridoio percorribile di ben 91 metri. Con una superficie totale di 13mila metri quadrati, sono 7700 quelli dislocati in sette spazi che, dal pianterreno al secondo piano, accoglieranno gli ambienti espositivi e pedagogici, un auditorium di 288 posti, un ristorante e altri servizi.

La concessione per 50 anni del Comune di Parigi alla Fondation Pinault, quando fu annunciata, nel 2017, fece storcere il naso a qualcuno ma stiamo pur sempre parlando di Francois Pinault, uno dei notabili di Francia, tra gli uomini più ricchi al mondo e proprietario del gruppo del lusso Kering PPR, che comprende marchi come Samsonite, Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato e anche la casa d’asta Christie’s. La sua collezione, messa insieme in ben quarant’anni di attività comprende oltre 3mila opere d’arte moderna e contemporanea, di artisti come Marcel Broodthaers, Tatiana Trouvé, Zeng Fanzhi, Thomas Schütte e Thomas Houseago, tra i molti altri.

Ora, dopo diversi stop & go, anche l’allestimento della mostra inaugurale è stato completato e la Bourse de Commerce è pronta ad accogliere i visitatori. In accordo con le decisioni del governo, aprirà i battenti non appena le misure sanitarie lo consentiranno.
Supervisionato dal braccio destro di Pinault, Jean-Jacques Aillagon, e diretto da Martin Bethenod, il museo è stato fortemente voluto dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, e la sua apertura è considerata il momento clou nel calendario culturale di Parigi che, negli ultimi tempi, nonostante il Covid-19, si è mostrata piuttosto vivace, in preparazione di una ripresa delle attività.
Tra le ultime notizie, l’apertura di una nuova sede dell’italiana Galleria Continua, che andrà ad aggiungersi a quelle italiane di Roma e della storica di San Gimignano oltre che a quelle di Beijing, La Havana, Sao Paulo e di Les Moulines, sempre in Francia, nelle campagne di Parigi. Il nuovo spazio si trova invece proprio nel cuore della capitale, nel quartiere del Marais, a poca distanza del Centre Pompidou, in uno spazio da ristrutturare di circa 800 metri quadrati.
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