05 maggio 2022

Emilio Isgrò torna a Brescia con una grande mostra diffusa

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Un nuovo progetto espositivo, diffuso tra i siti archeologici più suggestivi di Brescia, per mettere in dialogo antico e contemporaneo: Emilio Isgrò cancella Brixia

Emilio Isgrò, La pigrizia del discobolo, acrilico su tela. Foto Andrea Valentini. Courtesy Archivio Emilio Isgrò

Un nuovo progetto di Emilio Isgrò a Brescia: dopo l’Incancellabile Vittoria, installazione realizzata nell’ottobre 2020 per la fermata Stazione FS della Metropolitana, l’artista siciliano, maestro delle cancellature, presenterà una grande mostra diffusa che, dal 23 giugno 2022 all’8 gennaio 2023, coinvolgerà alcuni tra i luoghi più suggestivi del Parco archeologico di Brescia Romana e del Museo di Santa Giulia, dal Capitolium al Teatro Romano, dal Chiostro rinascimentale ai giardini del Viridarium.

Emilio Isgrò per Brescia Capitale della Cultura

Con il titolo “Isgrò cancella Brixia”, il progetto, curato da Marco Bazzini e prodotto da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia, mette in dialogo l’archeologia e l’arte contemporanea, la storia e il presente, la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo. A scandire il percorso, una serie di installazioni monumentali sia fisiche che digitali. Nel Teatro Romano di Brescia verrà poi messo in scena un dramma autografo di Emilio Isgrò, al quale sarà dedicata anche una mostra di 14 lavori originali, in esposizione negli spazi del Museo di Santa Giulia.

Emilio Isgrò, Le colonne di Afrodite, acrilico su tela. Foto Andrea Valentini. Courtesy Archivio Emilio Isgrò

Le opere d’arte, tutte di dimensioni ambientali, saranno appositamente ideate e realizzate dall’artista per quest’occasione, in stretta relazione con i suggestivi spazi che le ospiteranno. Insieme alla mostra e allo spettacolo teatrale dimostreranno quanto nella produzione di Isgrò siano vive e profonde le radici della grande cultura mediterranea che, con l’antica Roma, fu protagonista anche in territorio bresciano.

«Il progetto “Isgrò cancella Brixia” traghetta verso il traguardo del 2023, anno in cui Brescia sarà Capitale della Cultura, e corona il percorso che la Fondazione Brescia Musei ha intrapreso, ormai due anni fa, intorno al ritorno in città della Vittoria Alata, da cui è scaturito un vasto e vario palinsesto culturale, ed investe il nuovo grande “cantiere” del Teatro Romano, battezzato lo scorso 4 aprile da un significativo convegno sul futuro del teatro romano di Brescia e che vedrà impegnata la Fondazione nei prossimi anni», ha dichiarato Francesca Bazoli, Presidente di Fondazione Brescia Musei.  «Non solo: il coinvolgimento da parte di Fondazione Brescia Musei di un grande maestro del calibro di Emilio Isgrò, dopo quello di Francesco Vezzoli, protagonista del percorso espositivo da poco concluso Palcoscenici Archeologici, conferma la volontà della Fondazione di leggere la ricchezza del patrimonio bresciano artistico attraverso tutti i linguaggi dell’arte, fino a quella contemporanea».

 La mostra diffusa e il dramma teatrale

Il percorso espositivo coprirà idealmente lo spazio monumentale interessato dal Corridoio Unesco. La rassegna prenderà avvio dalla sala centrale del Capitolium, che ospiterà l’opera Le api di Virgilio, realizzata con l’ausilio delle tecnologie digitali. Una moltitudine di api in volo cancelleranno le iscrizioni presenti sulle epigrafi romane collocate sulla parete.

Il complesso del Museo di Santa Giulia ospiterà altri tre episodi del progetto espositivo. Nell’incanto del Chiostro rinascimentale s’incontrerà, disposto sul prato, L’armonium delle allodole impazzite, un enigmatico e monumentale strumento musicale. Le sale espositive del Museo di Santa Giulia ospiteranno inoltre un inedito ciclo di dipinti dal titolo “Roma come Atene”. Tredici grandi tele dove le pagine illustrate di un libro sulla vita quotidiana di un’antica polis greca sono state cancellate in bianco.

Emilio Isgrò, La luce dell’agora, acrilico su tela. Foto Andrea Valentini. Courtesy Archivio Emilio Isgrò

Il percorso si concluderà nei giardini del Viridarium, parco pubblico interno all’area di Santa Giulia e prossimo alle Domus dell’Ortaglia, dove un grande mappamondo del diametro di 4 metri si presenterà come caduto sul prato. Tutti i toponimi del globo risulteranno cancellati da Isgrò a esclusione di quello di Brixia (Brescia). Questa grande opera pubblica, che resterà in permanenza alla città arricchendo le collezioni civiche cittadine, sarà realizzata su acciaio inox con una tecnologia di stampa digitale all’avanguardia.

«“Isgrò cancella Brixia è per la Fondazione Brescia Musei un progetto estremamente ambizioso e complesso, che si sviluppa su tre livelli, includendo diversi linguaggi, dalla dimensione installativa materica e digitale, a quella espositiva tradizionale che si sviluppa negli spazi del Museo di Santa Giulia, fino alla parte performativa con lo spettacolo teatrale per la regia di Giorgio Sangati», ha spiegato Stefano Karadjov, Direttore di Fondazione Brescia Musei (che avevamo raggiunto anche in questa intervista). «Un progetto tanto più importante perché non effimero, dal momento che consentirà alla città di includere nel proprio patrimonio culturale delle nuove opere di arte contemporanea. Un percorso importante che permetterà inoltre, grazie alla collaborazione con Arte Sella, di far vivere e parlare il progetto e la città di Brescia oltre i confini spazio-temporali della mostra».

Infine, il 23 giugno 2022, il Teatro Romano ospiterà la prima di “Didone Adonais Domine”, uno dei drammi scritti da Isgrò, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, con protagonista l’attrice Sandra Toffolatti e la regia di Giorgio Sangati. Il testo, scritto nel 1983 è stato messo in scena una sola volta nell’agosto 1986 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nel Teatro Mandanici.

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