23 settembre 2022

Fare Acqua – Traffic Festival

di

Abitare le aree interne e gli spazi rurali in quanto luoghi di creazione, rifiutando una visione che li riduce a territori isolati: "Fare Acqua" Festival

Confluenze, Repeating Eutrophia, performance, 2022. Foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia

“Fare Acqua” è il titolo della quarta edizione di Traffic Festival che ha preso luogo dal 26 al 28 agosto 2022 tra San Lorenzo in Campo e Pergola. L’intenzione del festival è da sempre quella di abitare le aree interne e gli spazi rurali in quanto luoghi di creazione, rifiutando una visione che li riduce a territori isolati e inerti, condannandoli a divenire esclusivamente spazi altri rispetto alle città.
Il titolo è ispirato dalla siccità vissuta dai partecipanti durante la scorsa edizione e che si è ripresentata in tutta la sua urgenza durante l’estate torrida appena trascorsa. “Fare acqua” può sembrare un’azione impossibile, un gesto utopico da compiere, ma nasconde la necessità di pensare con l’acqua e imparare da essa. Dai monti ai colli, dal mare agli animali, dal cielo al centro del nostro pianeta, è infatti impossibile immaginare un essere vivente disconnesso dal ciclo dell’acqua.
L’anteprima del festival ha visto la restituzione della residenza d’artista di Alice Visentin, realizzata con la collaborazione del Comune di Pergola. In Sogni, l’artista ha creato una performance sonora con la partecipazione della sezione femminile del Coro G.B. Pergolesi. Ispirandosi ai canti a carburo dei minatori di Cabernardi e della raffineria di zolfo di Bellisio Solfare, Visentin ha evocato una dimensione onirica e composto un ambiente sonoro nel quale undici voci femminili cantavano all’interno di un fiume.
Il centro storico di San Lorenzo in Campo è stato invece capillarmente inondato dalla mostra collettiva. L’installazione video di Eliza Goldox, nell’antica cisterna del museo archeologico, affronta il tema dell’idrofemminismo. I quadri di Pietro Librizzi esplorano la possibilità di trattenere l’acqua piovana nel sottosuolo, grazie all’aiuto di piante e radici. Nella fontana è invece allestito il lavoro site-specific Fiori della Pieve di Oliviero Fiorenzi. Agnese Spolverini ha realizzato, nei lavatoi di San Lorenzo, un’installazione composta da una treccia in canapa e un audio legato all’acqua e alla comunità femminile. Ricardo Aleodor Venturi ha impiegato oggetti trovati e materiali di recupero provenienti dalle spiagge per dare vita a un’installazione che riflette sul mondo naturale e sul rischio della sua scomparsa. In Untitled [elephant ear], Andrea Nacciarriti utilizza un nebulizzatore per sostenere e bagnare una foglia appena recisa e per non farne appassire forma e colore, al fine di evidenziare l’alterazione della percezione umana riguardo il concetto di naturale. Infine, Eagles 2035 è il video di Benedetta Fioravanti composto da found footage e che si concentra sull’azione del tuffo come segno di disobbedienza e libertà.

Andrea Nacciarriti, Untitled [elephant ear], installazione, 2022. Foto Alisia Cruciani
Durante il talk tra Matteo Binci e Diletta Bellotti, ricercatrice, autrice e attivista, sono state affrontate alcune problematiche ambientali presenti nell’attuale sistema capitalista. A seguire Il Drago della Svolta, performance partecipativa di Bianca Zueneli che ha trasportato e liberato i desideri dei partecipanti tra le colline marchigiane. Repeating Eutrophia è invece la performance del collettivo Confluenze svolta all’interno della Piscina Comunale di Pergola. La sezione musicale ha accolto il dj set notturno di Kosmonaut, alias di Andrea Cameli e il live set di Furtherset, progetto musicale di Tommaso Pandolfi, con il suggestivo live Auras, recente singolo dell’artista pubblicato dall’etichetta svizzera OUS, accolto nella Chiesa di Santa Maria delle Tinte a Pergola. Ha concluso il festival l’esperienza conviviale a cura di Andrea D’Amore, una cena dal sapore giocoso dove tutti i partecipanti, armati di micro pistole d’acqua, si sfidano a vicenda.

Giorgia Agnese Cereda, Acqua che Sale, Stampa serigrafica su cotone, 21 stendardi. Foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia

Nel corso del festival, l’acqua ha assunto svariate sembianze, incarnandosi nei desideri e nelle intenzioni dei partecipanti e lasciando la coscienza di chi vi ha partecipato, o almeno la mia, più umida e ricettiva nei confronti di una tematica ambientale che è ormai un’urgenza da affrontare.
Traffic Festival é organizzato dall’associazione culturale MarcheArteViva. Curato da Matteo Binci, Bianca R. Schröder, Pietro Consolandi, Giacomo Pigliapoco e Giulia Angeloni, con la collaborazione per la produzione e la strategia social di Anna Mostardi.

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