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La Fondazione Merz arriva alla ZAC di Palermo: nasce il polo d’arte contemporanea
Arte contemporanea
di redazione
È stato presentato questa mattina, durante una conferenza stampa tenutasi presso la ZAC – Zona Arti Contemporanee ai Cantieri culturali della Zisa, il protocollo di intesa siglato dal Comune di Palermo e dalla Fondazione Merz di Torino, che gestirà per tre anni gli spazi di via Paolo Gili, con l’obiettivo di farne un Polo per le Arti Contemporanee. Il progetto rientra nell’ambito di “ZACentrale 2021 – 2023”, piano che prevede una serie di interventi culturali e multidisciplinari, che partiranno dalla sede dei Cantieri Culturali, nello storico quartiere palermitano che prende il nome dall’iconico Palazzo normanno, e si diffonderanno in tutta la città. Istituita nel 2012, la ZAC dei Cantieri Culturali alla Zisa si trova nell’hangar delle ex Officine Ducrot ed è stata concepita come spazio dedicato all’arte contemporanea di Palermo che, nell’ambito specifico, può già annoverare gli spazi di Palazzo Riso, che però è della Regione.
«Riprende dopo la lunga sospensione della il cammino di crescita culturale della Città che ha trovato nel 2018 e 2019 una stagione di grande qualità e attrattiva», ha dichiarato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. «La prestigiosa Fondazione Merz da anni condivide la vita artistica di Palermo che ha trovato passaggi qualificanti nel riconoscimento di Capitale della Cultura e nella presenza di Manifesta. La presenza nella Area Zac della Fondazione – con la propria esperienza artistica e sensibilità sociale – arricchirà ulteriormente la già straordinaria vivacità culturale dei Cantieri alla Zisa».
A organizzare gli eventi della ZAC, sostenendone le spese di produzione, che non saranno a carico del Comune di Palermo, sarà dunque la Fondazione Merz, individuata dall’amministrazione come operatore culturale più idoneo, al termine della procedura di selezione prevista dal bando pubblico. Il progetto “ZACentrale” si svolgerà in tre anni presso lo spazio ZAC e sarà scandito da mostre, concerti, spettacoli teatrali e di danza, attività formative rivolte a target diversi, incontri, dibattiti, conferenze. Verrà inoltre istituita una biblioteca specialistica dedicata all’arte contemporanea per la quale è prevista una donazione di 300 volumi da parte della Fondazione.
«La riflessione dalla quale sono scaturiti e sulla quale si sono organizzate le varie parti del progetto generale, originano da un tema straordinariamente contemporaneo e urgente quale l’ambiente e il ruolo che, in questo, gioca l’uomo quale agente di trasformazione (non necessariamente distruttivo)», ha commentato Beatrice Merz, Presidente Fondazione Merz. «Etimologicamente i termini di coltura e cultura, condividono ben più di una comune origine semantica. Ci diciamo convinti del fatto che pratiche ispirate a criteri di responsabilità e sostenibilità debbano informare non soltanto il rapporto con l’ambiente “naturale” ma anche innervare tutta la produzione culturale, la sua filiera di “distribuzione” e che nessuno debba, rispetto a questa parte importante del welfare state, essere lasciato indietro. Non è immaginabile considerare il lavoro culturale e degli artisti disgiunto dalle urgenze sociali d’intere comunità», ha continuato Merz, lasciando presagire quindi una serie di attività espressamente aperte al territorio e alla cittadinanza.