12 dicembre 2019

Ricordando sette anni di Madre, con Andrea Viliani

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Dopo sette anni, Andrea Viliani lascia il Madre di Napoli e torna al Castello di Rivoli, chiudendo un cerchio. Che ripercorriamo in cinque tappe, dai nostri archivi

Andrea Viliani al Madre

«12.12.2012, direi che una data più topica di questa non potevi averla, doveva finire il mondo e invece siamo qui a parlare di un inizio», iniziava così l’intervista che Adriana Polveroni rivolgeva ad Andrea Viliani, la prima “chiacchierata” pubblica all’indomani della sua nomina a Direttore del Madre – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli. Sono passati esattamente sette anni da quel giorno, alcune cose sono cambiate – nel mondo come nel museo di via Settembrini – altre sono rimaste uguali. Viliani, dopo un mandato e un rinnovo, è stato chiamato a Rivoli, come Curatore del CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli, dove dal 1999 al 2005, già ricoprì l’incarico di Assistente Curatore.

Ma prima di chiudere il cerchio, l’ultimo atto: la mostra dedicata ai sei velocissimi, sfavillanti anni, dal 1965 al 1970, di Marcello Rumma, promotore di progetti espositivi e editoriali, connoisseur e appassionato collezionista, intellettuale e amico degli artisti. Aprirà il 14 dicembre e sarà l’ultima mostra curata da Andrea Viliani come direttore del Madre.

Ripercorriamo questo lungo viaggio, in cinque tappe dai nostri archivi.

Vettor Pisani, Eroica / Antieroica: una retrospettiva
Dal 21.12.2013 al 24.03.2014. A cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola

Il Museo MADRE di Napoli dedica un doveroso omaggio ad uno dei più interessanti e controversi protagonisti dell’arte contemporanea italiana: Vettor Pisani (omonimo di un condottiero del trecento) nato a Bari nel 1934 e deceduto a Roma nel 2011 […] si evince come tutto il percorso creativo di Pisani si sviluppa sul doppio registro di tragico-comico e sacro-profano con una ironia di fondo che ben si esplicita nel giavellotto presentato orizzontalmente e posizionato su delle rotelle, un giavellotto adatto ad un eroe “da camera” che può solo colpire un bersaglio dipinto metà sul muro e metà per terra. Questa stanza è presentata filologicamente al MADRE in apertura della mostra, al secondo piano del museo, ed è una perfetta introduzione ad un percorso che non è freddamente cronologico ma, piuttosto, sorprendentemente immersivo. Nel senso che lo spettatore viene trascinato dentro il complesso e visionario mondo di un artista che, precorrendo la pratica oggi tanto attuale dell’ibridazione dei linguaggi, ingloba nel suo lavoro arte, letteratura, teatro, musica, architettura, filosofia, poesia, scienza ed esoterismo […]

Lucio Amelio. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982). Documenti, opere, una storia…
Dal 22.11.2014 al 06.04.2015. A cura di Andrea Viliani e Paola Santamaria

[…] Allestire una mostra dedicata alle azioni di Lucio Amelio, ovvero a un passato mitico, tuttavia non sedimentato e attivo nell’attualità, è un’operazione problematica, nella metropoli che, forse più di ogni altra, vive di continue frizioni con la cronologia e nella quale la concezione del presente riesce a mettere in crisi ogni filosofia della storia. Il MADRE ha raccolto la sfida, che serpeggiava come un’ipotesi latente nel tessuto culturale della città, un’emergenza non solo localmente identitaria ma ramificata oltre confine, da affrontare con coraggio e competenza. Dunque, “Lucio Amelio. Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus (1965-1982). Documenti, opere, una storia”, a cura di Andrea Viliani e Paola Santamaria, assume strutture molto diverse, a seconda delle stanze e delle distanze, del punto di vista e dell’angolazione […]

Elaine Sturtevant, Sturtevant Sturtevant
Dal 01.05 2015 al 21.09.2015. A cura di Stéphanie Moisdon
Daniel Buren, Come un gioco da bambini,
dal 25.04.2015 al 29.02.2016. A cura di Andrea Viliani, Eugenio Viola

[…] Non più didascalica, gerarchica, la metodologia diventa didattica dinamica per mettere in dialogo la proposta culturale e il fruitore. Non istruire ma mostrare, invitando a riflettere, partendo da un contesto percettivo immediato. I dati sull’affluenza sembrano premiare tale impianto, considerando l’aumento del 40 per cento del flusso dei visitatori nel primo quadrimestre del 2015.

Le due temporanee attualmente visitabili, seguono con coerenza tali presupposti e, in modi visivamente opposti, trasformano gli spazi del MADRE in zona di intervento radicale. Tra Daniel Buren (1938) ed Elaine Sturtevant (1924-2014) sembrerebbero non esserci molti punti di contatto. Un minimalista della suggestione, che crea dispositivi ambientali di pura forma, e una iconoclasta della materia dell’arte, implacabile archeologa dei processi estetici […]

Fabio Mauri, Retrospettiva a luce solida
Dal 26.11.2016 al 06.03.2017. A cura di Laura Cherubini, Andrea Viliani

[…] Esaustiva e completa, pensata come piena immersione in una concezione del mondo, «Retrospettiva a Luce Solida si concentra sul metodo di lavoro di Fabio Mauri, per mettere in evidenza il significato pioneristico della sua attività», spiega Viliani. Mauri ricercava la dimensione e l’attimo nei quali il pensiero individuale entra in contatto con le idee collettive, una misura tutt’altro che astratta e in grado di incidere sugli eventi, orientandone i processi, creando la sensazione della storia. E, alla base di questa analisi, aveva riconosciuto la presenza parossistica dello schermo, televisione, cinema o palco teatrale, superficie di tensioni tra pubblico e privato, uno spazio in cui la rappresentazione non era neutrale e, per questo, incredibilmente affascinante, con le sue implicazioni sociali, politiche, tecnologiche, estetiche. In anni in cui ci si concentrava sull’azzeramento della visione, sull’istituzione di un universo di colori ideali, tendenti all’infinito e al vuoto, Mauri apriva strade orientate alla pienezza, al peso, alla responsabilità sociale, quotidiana, dell’osservare e del fare. […]

Ph. Michele Alberto Sereni

Pier Paolo Calzolari, Painting as a Butterfly
Dal 08.06 2019 al 30.09.2019. A cura di Achille Bonito Oliva e Andrea Viliani

Uno dei compiti dei nostri musei d’arte contemporanea dovrebbe essere quello di proporre antologiche o retrospettive di artisti italiani con un taglio curatoriale scientifico, ma purtroppo questo compito è troppo spesso disatteso in favore di artisti stranieri, quasi che occuparsi degli italiani costituisca una diminutio culturale.

A maggior ragione merita attenzione la mostra di Pier Paolo Calzolari “Painting as a butterfly”, aperta fino al 30 settembre al Madre di Napoli. Curata da Andrea Viliani e Achille Bonito Oliva, riunisce circa 70 opere, eseguite da Calzolari dal 1965 ad oggi, seguendo il filo rosso della pittura, una pratica che ha accompagnato l’intera carriera dell’artista. «La pittura è sempre stata per me soprattutto un’amante: con essa ho un legame che nasce da una fascinazione dei sensi e, allo stesso tempo, dalla perdita dei sensi» dichiara Calzolari […]

 

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