21 marzo 2020

Integrazione, formazione e lavoro, attraverso l’arte: il caso di Sama for All

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In un periodo in cui più che mai è importante sentirsi parte di una comunità, scopriamo Sama for All, organizzazione che favorisce l'integrazione degli immigrati nel mondo del lavoro dell'arte

Sama for All è un’organizzazione no profit che accoglie e istruisce i rifugiati per indirizzarli a una professione nell’ambito delle arti. L’idea è nata da Souad Nanaa, una rifugiata di origine siriana trasferitasi a Parigi nel 2016.

Dopo un decennio trascorso nel settore della ristorazione, la donna ha deciso di intraprendere un’esperienza di volontariato con SINGA, organizzazione che si occupa di favorire lo scambio culturale tra migranti e cittadini parigini. Le attività previste comprendono visite gratuite a musei come il Louvre che, da sempre, apre le porte ai rifugiati o richiedenti asilo. Ed è così che Nanaa ha maturato l’idea e la determinazione di fondare una propria organizzazione no profit che potesse sfruttare le numerose offerte culturali della Francia.

Lezioni e lavoro nei musei: le attività di Sama for All

Sama for All è il nome dell’organizzazione che ha lo scopo di integrare a livello sociale, economico e culturale i rifugiati in Francia. Il metodo è accurato e vincente, si prevede una formazione di sei mesi per ciascun iscritto. Le lezioni sono tenute da studenti d’arte o personale impiegato nei musei che istruiscono su temi come la conservazione e la sicurezza. I tirocinanti mettono alla prova quanto imparato grazie a brevi periodi di collaborazione con i dipartimenti delle risorse umane dei musei al fine di una possibile assunzione.

Anche la difficoltà di interagire in lingua francese non viene lasciata al caso. Dato che la maggior parte degli aderenti al programma è madrelingua araba, Sama for All offre una formazione linguistica tecnico-specialistica nell’ambito delle arti che i migranti dovranno integrare con lezioni di lingua gratuite offerte dal governo francese.

Nanaa offre così alle persone che, come lei, si sono rifugiate in Francia, non solo la possibilità di essere incluse nell’ambiente lavorativo francese ma anche di vivere un’esperienza di formazione culturale e arricchimento personale. È la cultura che abbatte le barriere, è la cultura il linguaggio universale che può spingersi oltre i confini per dar vita ad una comunità multietnica ma sempre più forte e compatta. E anche in questo periodo di chiusura forzata – anzi, forse, mai come adesso – è importante sentirsi parte di una comunità più ampia, rispetto alla propria casa. Soprattutto per chi una casa non l’ha più.

Sama for All ha ricevuto un riconoscimento e un incentivo alla sua opera con un premio in denaro di oltre 200mila dollari versato nel dicembre 2019 da BridgeBuilder, programma di finanziamento della Fondazione GHR.

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