15 ottobre 2021

L’artista e curatore afghano Rahraw Omarzad trova asilo in Italia

di

Artista, docente, curatore e direttore del Centro per l’Arte Contemporanea in Afghanistan, Rahraw Omarzad ha chiesto e ottenuto asilo in Italia: lavorerà con il Castello di Rivoli

Rahraw Omarzad italia

Artista, docente, curatore e protagonista della scena creativa afghana, Rahraw Omarzad è arrivato oggi in Italia, dopo aver chiesto asilo politico al nostro Paese, a seguito della crisi che sta attraversando l’Afghanistan. Atterrato oggi a Roma, si stabilirà a Torino per collaborare con il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e insegnare alla Accademia Albertina.

«Con l’accoglienza di Rahraw Omarzad, che qui avrà una casa per la sua famiglia, un lavoro e una cattedra accademica, prosegue l’azione di solidarietà culturale dell’Italia nei confronti dei creativi e degli artisti afghani», ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini. «Si tratta di un gesto concreto nei confronti di un uomo di cultura e della sua famiglia, che ha anche un valore simbolico a difesa delle libertà creative in tutto il mondo. È un altro passo intrapreso dal mondo della cultura italiano in una lunga pratica di vicinanza al popolo afghano», ha continuato il Ministro. «Quest’anno la presidenza italiana G20, anche nell’incontro dei leader presieduto dal Presidente Draghi questa settimana, ha ribadito l’importanza e la necessità di salvaguardare il patrimonio culturale afghano. Lo stesso spirito era contenuto nella dichiarazione dei Ministri della Cultura G20 approvata a Roma il 30 luglio», ha ricordato Franceschini.

L’arrivo in Italia di Rahraw Omarzad e della sua famiglia è stato possibile grazie al lavoro congiunto del MAECI – Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, anche attraverso la rete diplomatica, del MiC -Ministero della Cultura e degli sponsor nel sistema museale italiano. Grazie alla sua attività, Omarzad ha intessuto negli anni numerose collaborazioni con il mondo della cultura italiano, che lo apprezza e desidera sostenerlo assieme alla sua famiglia. Capofila di questo sforzo il Castello di Rivoli – Museo d’arte Contemporanea, che ha coordinato istituzioni italiane e internazionali, come l’Accademia Albertina di Torino, il MAXXI di Roma, TBA21 e Community Jameel. Grazie a questa rete di sostegno, Omarzad si stabilirà a Torino per una collaborazione con il Castello di Rivoli e gli enti affiliati, insegnando all’Accademia Albertina.

Rahwar Omarzad è stato, sin dalla sua fondazione nel 2004, il direttore del Centro per l’arte contemporanea in Afghanistan. Fra le sue iniziative, questa istituzione vanta la creazione del Centro artistico femminile, impegnato nella rimozione dei numerosi ostacoli che hanno impedito alle donne afghane di avvicinarsi al mondo della creazione artistica. Omarzad è stato fino a oggi professore della Facoltà di Belle Arti di Kabul. Omarzad ha anche fondato, nel 2000 e assieme ai suoi studenti, Gahnama-e-Hunar, l’unica rivista d’arte nel Paese. Ha intrattenuto numerosi rapporti culturali internazionali nel corso degli ultimi 20 anni ed è membro attivo di IKT International Association of Curators of Contemporary Art. In Italia ha esposto in occasione di “Piccoli giochi lungo la via della seta (un viaggio nell’arte da Istanbul alla Cina)”, nel 2008, alla Fortezza da Basso di Firenze, e per la personale “The Third One, nel 2009, alla Galleria Overfoto di Napoli.

Come artista lavora con i linguaggi della video art e della fotografia, incentrando la sua ricerca sui temi quali quelli dell’evoluzione, del cambiamento e del rinnovamento. Nel video Gaining and Losing (2012), un breve racconto in quattro episodi sovrappone passato, presente e futuro. Riferendosi alla massiccia distruzione di manufatti archeologici del Museo Nazionale dell’Afghanistan di Kabul durante l’ultimo decennio, e alla ricostruzione delle infrastrutture culturali afgane nel corso degli anni duemila, Omarzad ci immerge in uno spazio travagliato di paura e desiderio, delusione e attesa, sottolineando l’incongrua tensione di sospensione e calma della condizione precaria che si viveva nel 2012 in Afghanistan.

Rahraw Omarzad, Gaining and Losing, 2012. Courtesy the artist and Castello di Rivoli

«Ho avuto il piacere di lavorare con il Prof. Omarzad nel 2010-2012 – ha affermato il Direttore del Castello di Rivoli, Carolyn Christov-Bakargiev – in occasione di dOCUMENTA (13) a Kabul, la prima mostra internazionale d’arte nel paese dopo la caduta del primo regime Taliban (1996-2001), visitata da 27.000 persone; sempre nel 2012 ho esposto la sua opera Gaining and Losing a Kassel, che è stata vista da 905.000 visitatori. Inoltre Omarzad ha proposto molti giovani artiste e artisti provenienti dal suo CCAA ai workshop che abbiamo organizzato a Kabul. Pertanto, se fosse rimasto in Afghanistan dopo l’arrivo dei Taliban a fine agosto 2021, Omarzad sarebbe stata una persona particolarmente esposta per vari motivi tra cui il fatto di avere creato un centro artistico per lo sviluppo della cultura artistica contemporanea, una scuola di formazione per artiste donne e per le numerose collaborazioni internazionali. Dopo anni di impegno volto allo sviluppo della comunità artistica locale, ritengo fosse importante poter aiutare lui e la sua famiglia a venire in Italia. L’arte contemporanea è fatta da persone che raccontano il nostro mondo ed elaborano i traumi nel momento stesso in cui accadono; è quindi importante occuparsi degli artisti presenti in zone di conflitto – è una nostra responsabilità. Con l’arrivo di Omarzad e della sua famiglia in Italia si darà il via a nuovi arricchimenti culturali», ha concluso la direttrice, ringraziando le istituzioni coinvolte nell’operazione.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui