-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- Mibact
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La distanza imposta dalle misure di sicurezza del lockdown non impedisce le scintille che, in questi giorni, stanno volando tra Francesco Italia, sindaco di Siracusa, e Vittorio Sgarbi, che in Sicilia è un volto molto noto, avendo ricoperto le cariche di sindaco di Salemi e di assessore ai Beni Culturali della Regione. Oggetto della contesa, il Seppellimento di santa Lucia, dipinto di Caravaggio databile al 1608, probabilmente il più antico realizzato dal grande artista nell’Isola e anche il più rovinato. Il sindaco e diverse associazione del territorio, infatti, si oppongono al trasferimento dell’opera al MART di Rovereto, fortemente voluto da Sgarbi, contestato presidente del museo trentino, dove verrà esposta in seguito a un importante restauro.
Caravaggio e Alberto Burri in dialogo con Pasolini
L’opera sarà infatti il pezzo forte della mostra “Caravaggio, Burri”, in apertura dopo l’estate e in dialogo, appunto, con le opere di Alberto Burri, oltre che con le immagini cinematografiche di Pier Paolo Pasolini. Insomma, un sogno di grandeur per Sgarbi che, per questa occasione, evidentemente, vuole ricalcare le orme della storica mostra del 1978 al Museo di Capodimonte, curata da Raffaello Causa e Lucio Amelio, in cui le opere di Caravaggio furono esposte al fianco del Grande Cretto Nero. Ma Italia, supportato dall’assessore alla cultura di Siracusa, Benedetto Fabio Granata, non è affatto d’accordo, anche se, sul piatto, il MART ha messo 350mila euro per effettuare i lavoro di restauro, dei quali il capolavoro ha obiettivamente bisogno.
Fuggito dal carcere di Malta e con un condanna capitale sulle spalle, Caravaggio realizzò il quadro come pala d’altare per la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, nel quartiere Borgata, nel sito dove, secondo la tradizione, la santa patrona di Siracusa fu martirizzata e sepolta. Secondo diversi studiosi, la scena potrebbe essere ambientata negli spazi sotterranei e bui delle catacombe sottostanti la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro ed è caratterizzata dalla presenza dei due becchini in primo piano, mentre la santa, drammaticamente illuminata, è sdraiata al centro, già morta, con una ferita da taglio sul collo. Dal 2009, l’opera è stata trasferita nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, nel quartiere Ortigia dove peraltro, secondo Sgarbi, non avrebbe la giusta visibilità.
La posizione del Sindaco di Siracusa e della città
«Il Seppellimento di Santa Lucia rappresenta uno dei tasselli fondamentali del nostro patrimonio artistico e una delle attrazioni più importanti della nostra città per viaggiatori e turisti. Non possiamo che esprimere la nostra contrarietà allo spostamento della preziosissima e fragile tela», hanno dichiarato Italia e Granata. «Se qualcuno vuole trovare sponsor per un eventuale restauro saremo felici di questa opportunità ma non crediamo sia pensabile e neanche proponibile un prestito solo per la promessa di una teca e di un restauro non meglio specificato. L’identità culturale della Sicilia si difende non con i proclami ma attraendo viaggiatori e non certo prestando le nostre opere più preziose e delicate», continuano sindaco e assessore.
Contrari al trasferimento, anche diverse associazioni attive sul territorio, come BCsicilia e Archeclub. «Considerato che l’opera versava in così grave stato di conservazione e da diverso tempo, perché non si trovavano i fondi da parte del FEC – Fondo Edifici di Culto, proprietario dell’opera o da parte della Regione? Quando finirà questa stagione in cui dobbiamo vedere in “viaggio” i nostri capolavori, parte straordinaria della nostra identità collettiva, per essere restaurati con l’immancabile esposizione in altre parti? Quanti capolavori assoluti dell’arte italiana del Seicento il FEC ha spostato per essere restaurati in altre regioni? Questa situazione è diventata intollerabile», si legge in una nota diffusa da BCsicilia.
Più che dubbioso anche lo storico dell’arte e docente dell’Università di Catania, Paolo Giansiracusa: «C’è preoccupazione per la fragilissima tela. Analizzando i dati statistici riguardanti i trasferimenti, per mostre e fiere, dei dipinti del Merisi, risulta che le grandi tele maltesi non sono mai state esposte fuori dalla Valletta, le opere romane di San Luigi dei Francesi non sono mai state staccate dalle loro pareti e così quelle di Santa Maria del Popolo e di Sant’Agostino, se non per questioni di manutenzione e restauro. Lo stesso dicasi per molte altre tele conservate nei musei presso istituzioni statali o private. Per farla breve, le opere del Caravaggio che vengono concesse con maggiore facilità sono quelle siciliane, nonostante la loro inamovibilità».
La colorita risposta di Vittorio Sgarbi
Da parte sua, Sgarbi non le ha mandate a dire e ha calorosamente risposto in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, ripreso direttamente dal MART, dove pochi giorni fa ha presentato il programma della nuova stagione: «Sicilia irredimibile. A Siracusa si espone un Caravaggio falso e si rinuncia a 350mila euro per restaurarne uno autentico». Il riferimento è alla copia della Crocifissione di S. Andrea, opera attribuita a Caravaggio e conservata al Museo di Cleveland in Ohio, esposta per una mostra del 2019, curata dalla Soprintendenza di Siracusa e dall’assessorato regionale ai Beni Culturali. «L’intervento presuppone che l’opera abbia una manutenzione in un altro luogo», continua Sgarbi. «Se sei in grado di trovare il finanziamento di 350mila euro, allora siamo tutti tranquilli», incalza il presidente del MART, rivolgendosi direttamente al sindaco Italia.
Ma sulla questione sembra si stia rivoltando tutta la Regione. A schierarsi anche Giovanni Cafeo, deputato regionale di Italia Viva: «Con tutta probabilità il delicatissimo Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio non si allontanerà neppure di un centimetro dalla sua Siracusa». Di certo, per avere un panorama più preciso della situazione mancano alcuni particolari importanti, per esempio il progetto preciso dei restauri da 350mila euro ventilati da Sgarbi. Vedremo chi la spunterà, sperando che non si trasformi nell’ennesima e sconfortante battaglia tra nord e sud.
mostre ed eventi

Uros Gorgone
Federico Pazzagli
Direttore Responsabile:
Matteo Bergamini
Direttore Editoriale:
Cesare Biasini Selvaggi
Direttore Commerciale:
Federico Pazzagli
f.pazzagli@exibart.com
Fax: 06/89280543
Pietro Guglielmino
Adriana Proietti
Art Director:
Uros Gorgone
Progetti speciali:
Daniele Perra
Redazione:
Mario Francesco Simeone
Nicoletta Graziano
Silvia Conta
Yasmin Riyahi
Erica Roccella
Collaboratori

P.IVA: 11600801002


Si è verificato un errore durante la registrazione. Ricarica la pagina e riprova.
Grazie per la tua iscrizione.
Riceverai ogni giorno le ultime notizie nel mondo dell'arte, del cinema, della moda e della cultura.
scopri ogni giorno le ultime notizie
nel mondo dell'arte, del cinema,
della moda e della cultura.
Inserisci la tua email e premi iscriviti.
Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nelle impostazioni.

Panoramica privacy
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
Cookie strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie Policy
Ulteriori informazioni sulla nostra Cookie Policy
Il solito penoso Sgarbi
Al solito Sgarbi cerca visibilità:la sua arroganza non mi è mai piaciuta,non mi piace;cultura è anche e soprattutto equilibrio,misura e … Bene la scelta a non spostare l’opera del Caravaggio;il dialogo tra opere può aversi anche a distanza.Le opere vanno fruite la’ dove sono conservate.