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Giudicesse2030: l’open call per residenza artistica in Sardegna, tra storia e giustizia sociale
Bandi e concorsi
di redazione
Ultimi giorni per rispondere alla open call lanciata dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, in collaborazione con U-BOOT Lab e Ottovolante Sulcis, per la selezione di un collettivo interdisciplinare di artiste e artisti e ricercatrici e ricercatori che prenderanno parte all’edizione 2025 di Giudicesse2030. La residenza artistica si svolgerà dal 28 settembre al 10 ottobre a Carloforte, sull’Isola di San Pietro, Sardegna, e avrà come fulcro la tonnara e il suo paesaggio culturale, in dialogo con la memoria del lavoro femminile e le sfide della sostenibilità contemporanea. La scadenza per presentare la candidatura è fissata al 31 agosto 2025.

Dalle Giudicesse agli obiettivi dell’Agenda 2030: il tema della open call
Giudicesse2030 rilegge in chiave contemporanea la singolare figura delle Giudicesse sarde, sovrane che ressero i Giudicati della Sardegna medievale, una forma di regno indipendente sviluppatasi tra il IX e il XV secolo. La più celebre fu Eleonora d’Arborea, ricordata per aver promulgato la Carta de Logu, un complesso di leggi di grande modernità, rimasto in vigore anche dopo la fine del Giudicato di Arborea. Il progetto vuole istituire una relazione tra quelle pratiche di governo e i principi dell’Agenda 2030, del New Green Deal e del New European Bauhaus. Arte e ricerca scientifica si incontrano per stimolare nuove visioni collettive del territorio, promuovendo inclusione, parità di genere e giustizia sociale.

L’edizione 2025 sposta il baricentro sul Sulcis e su Carloforte, comunità fondata nel XVIII secolo da liguri provenienti da Tabarca. Qui, la storia della tonnara si intreccia con rituali collettivi, economie locali e forme di gestione del mare inteso come territorio comune. Ma anche con il ruolo dimenticato delle donne, spesso invisibile dietro la figura del Rais: custodi di saperi, protagoniste nella gestione economica e nella trasmissione culturale.
Giudicesse 2030: le modalità di partecipazione
La residenza invita il collettivo selezionato a riflettere sull’equità di genere, sulla sostenibilità delle comunità costiere e sulla tutela degli ecosistemi marini, in linea con gli Obiettivi 5, 11 e 14 dell’Agenda 2030. L’obiettivo è la realizzazione di un’opera audiovisiva che intrecci memoria storica e vissuto contemporaneo, capace di restituire in forma critica e inclusiva il rapporto tra ecologia, diritti e autodeterminazione.
La call è aperta a collettivi già costituiti o formati ad hoc per la candidatura, composti da almeno due persone. Sono richieste competenze interdisciplinari e un approccio di ricerca che si avvalga del linguaggio sonoro e visivo. Il compenso previsto è di 6mila euro, con un rimborso spese fino a 800 euro per i viaggi e 800 euro per l’alloggio (per l’intero collettivo).
Gli interessati devono candidarsi tramite il form online, allegando bio, portfolio e proposta progettuale.

Scadenze e selezione
Le candidature saranno valutate dallo staff organizzativo e da un commissario esterno: tre collettivi finalisti sosterranno un colloquio online il 4 e 5 settembre. L’annuncio del collettivo vincitore avverrà entro l’8 settembre 2025. L’output finale della residenza, che consisterà in un’opera audiovisiva sottotitolata in italiano e inglese, dovrà essere consegnato entro il 28 febbraio 2026.













