04 marzo 2023

L’eredità di Luigi Vanvitelli: la Reggia di Caserta apre le nuove sale

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La Reggia di Caserta, capolavoro del grande architetto Luigi Vanvitelli, celebra il suo creatore per i 250 dalla morte e presenta un nuovo allestimento permanente e tecnologico in quattro sale, da oggi aperte al pubblico

In occasione delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli, la Reggia di Caserta – capolavoro dell’architettura mondiale, costruita dal 1752 al 1845 proprio su progetto del grande architetto – ha presentato un nuovo percorso espositivo nelle Sale Vanvitelli, aperte al pubblico a partire dal primo marzo 2023. La mostra permanente rientra nel progetto “1773 -2023 Luigi Vanvitelli il Maestro e la sua eredità”, promosso e sostenuto dal Museo Reggia di Caserta, in collaborazione con il Comune di Caserta.

Diramandosi nelle restrostanze della Sala delle Guardie del Corpo del Palazzo reale, che da oggi saranno dunque sempre visitabili, la mostra celebra l’eredità materiale e immateriale del Maestro, tra le personalità più influenti del Settecento italiano ed europeo, valorizzando alcuni pezzi della collezione della Reggia anche attraverso strumenti digitali, che consentiranno di fruire di contenuti e approfondimenti.

«Omaggiare Luigi Vanvitelli in occasione dei 250 anni della sua morte è doveroso», ha dichiarato la direttrice, Tiziana Maffei. «Il programma annuale delle celebrazioni sostiene tre linee di azione: conoscenza, divulgazione e cura condivisa della sua eredità. Con l’apertura delle nuove sale consentiamo al grande pubblico del museo d’intraprendere il viaggio di emozione della Reggia avendo gli strumenti per comprendere meglio l’artefice della sua realizzazione e vivere con maggiore consapevolezza le suggestioni del più grande lascito del Maestro».

Il percorso museale si snoderà lungo quattro sale. Nella prima, “La chiamata del Re”, Luigi Vanvitelli si presenta e accoglie il visitatore. La scultura dell’architetto – modello preparatorio di quella posta nella omonima piazza del centro di Caserta – apre l’esposizione mentre alla sua destra, su un player multimediale, si materializzano i suoi ricordi: dalla formazione, alle committenze, passando per le sue vicende biografiche. Sono esposti in questi spazi “Ritratto di Luigi Vanvitelli”, olio su tela di Giacinto Diano, il modello in gesso di Onofrio Buccini raffigurante Vanvitelli, il modello ligneo della facciata della Reggia di Caserta.

Dipinto Joli e Modellino

Nella seconda sala, “La Dichiarazione dei Disegni”, la narrazione prosegue con il progetto della Reggia di Caserta, dalla presentazione dei disegni alla posa della prima pietra. Un allestimento riconducibile a quello con cui il Maestro mostrò il suo piano originario per la Reggia di Caserta ai Sovrani nel 1751. Sono qui esposte le prime tavole e disponibili approfondimenti su un supporto tattile: dalla rielaborazione del progetto nella Dichiarazione dei Disegni del 1756, ad alcuni passi delle lettere, alle celebrazioni della posa della prima pietra.

Nella terza sala prende vita il cantiere vanvitelliano. Restituendo al visitatore le espressioni dell’architetto sulla scelta delle maestranze, dei macchinari e delle materie prime, sull’intenzione di rendere la Reggia il centro di un nuovo piano regolatore per la città, sulle invenzioni realizzate, si può rivivere l’esperienza brulicante e il fermento della sua opera. Il racconto sulla grande parete interattiva è accompagnato anche qui da opere appartenenti al patrimonio museale.

Nell’ultima stanza, “L’eredità del Maestro Luigi Vanvitelli: la Reggia di Caserta”, in uno spazio interamente video-proiettato, il visitatore assisterà alla nascita del Complesso architettonico costituito da Piazza, Palazzo, Parco e Acquedotto. Nel grande schermo l’evoluzione costruttiva dell’opera è raccontata attraverso la successione degli elementi chiave che caratterizzano il Complesso Vanvitelliano. Il percorso espositivo – dall’idea al progetto, dall’esecuzione alle suggestioni attuali anche di luoghi non accessibili normalmente al pubblico – sintetizza il senso profondo di vent’anni di lavoro dell’architetto e la sempre incredibile Meraviglia della Reggia di Caserta.

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