03 marzo 2022

Porte aperte a Palazzo Fortuny, che diventa museo permanente

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Terminati i lavori di ripristino dopo la disastrosa “acqua granda” del 2019, Palazzo Fortuny di Venezia è pronto a riaprire le porte, con un allestimento permanente e una mostra d’arte americana

La facciata di Palazzo Fortuny su Campo San Beneto. Ph. Didier Descouens

Dopo la disastrosa ed eccezionale Acqua Granda del novembre 2019 – 187 centimetri, come non accadeva dal novembre del 1966 –, Palazzo Pesaro degli Orfei, oggi conosciuto come Palazzo Fortuny, uno dei gioielli più splendenti della corona di Venezia, riapre finalmente le sue porte e non poteva che farlo in grande stile. Trasformandosi da sede di mostre temporanee – comunque di alto livello – in museo permanente delle eclettiche sperimentazioni del genio creativo di Mariano Fortuny y Madrazo e della moglie, la musa, sodale e stilista Henriette Nigrin, oltre che della loro collezione d’arte e oggetti curiosi e rari. E sarà una tappa obbligata durante i frenetici giorni della Biennale d’Arte, in apertura ad aprile.

La presentazione ufficiale dei lavori di restauro e ripristino, dopo i necessari interventi conservativi al piano terra fortemente danneggiato dagli eventi del 2019, si terrà l’8 marzo 2022, con due giorni di apertura straordinaria sabato 12 e domenica 13 marzo, a ingresso gratuito, previa prenotazione obbligatoria. In esposizione temporanea, per questa occasione, la donazione ricevuta dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia: un nucleo di opere di artisti americani della raccolta Panza di Biumo, per un omaggio a uno dei più importanti collezionisti del Novecento.

Si presenterà quindi anche il nuovo allestimento, ideato da Pier Luigi Pizzi con Gabriella Belli e Chiara Squarcina, a rievocare le atmosfere di uno dei luoghi più iconici della città lagunare, punto di riferimento agli inizi del Novecento della élite intellettuale europea e centro produttivo nella cosmopolita e industriosa Venezia.

Nel 1898, Mariano Fortuny occupò l’enorme stanza del sottotetto, stabilendovi uno studio per le sue sperimentazioni artistiche e scenotecniche. Quindi, nel 1907, assieme alla compagna Henriette Nigrin, vi installò il primo laboratorio per la stampa su tessuto. Dopo pochi anni, due interi piani del palazzo furono occupati dallo straordinario atelier per la creazione di abiti e tessuti in seta e velluto stampati. Nel 1956, dopo la morte di Fortuny, avvenuta nel 1949, l’edificio fu donato al Comune di Venezia per essere utilizzato perpetuamente come centro di cultura in rapporto con l’arte. L’amministrazione cittadina entrò in pieno possesso del palazzo nel 1965, data della morte di Henriette e, nel 1975, aprì al pubblico le porte della singolare casa-museo.

I consistenti lavori di ripristino e messa in sicurezza, seguiti dal Comune di Venezia e dall’Ufficio tecnico e Manutenzioni della Fondazione Musei Civici di Venezia e finanziati tramite Art Bonus grazie all’importate contributo del marchio leader PAM Panorama, hanno permesso il restauro del portego cui si accede da Campo San Beneto, con la riorganizzazione completa dei servizi di accoglienza. Una nuova facciata dunque sarà di nuovo “visibile”, oltr a quella verso il rio di Ca’ Michiel.

Nel contempo si è potuto ripensare l’allestimento degli ambienti in senso filologico, con la restituzione delle sale alla memoria e alla geniale e talentuosa vita dell’artista spagnolo, di cui si sono celebrati i 150 anni dalla nascita nel 2021. Ai piani nobili sono state riaperte le meravigliose finestre polifore, punto focale dell’architettura del Palazzo, ora pienamente valorizzata, e fonte di luce naturale modulata in base alle necessità.

Il percorso espositivo proporrà un’autentica immersione nell’atmosfera di un luogo attraversato dalla cultura, così come testimoniato da tante fotografie d’epoca, a partire dalle quali sono stati rivisti alcuni di questi ambienti, permettendo di cogliere gusti, presenze, accostamenti, rimandi e relazioni tra personaggi, oggetti, creazioni, arti e saperi. «Il retroterra moresco, la cultura classica, le influenze orientali, il mito e il mondo wagneriano, i suoi molteplici interessi e passioni», spiegano da Palazzo Fortuny. «E poi dipinti suoi e del padre, scenografie teatrali e invenzioni illuminotecniche, meravigliosi abiti e incredibili tessuti frutto del genio di Mariano e Henriette, archivi fotografici, opere della collezione personale, documenti e brevetti, testimonianze degli artisti e degli amici che al tempo giungevano a Venezia, convivono e trovano nuova luce nel Palazzo veneziano, visitabile tutto l’anno con il nuovo percorso permanente e sede espositiva di mostre temporanee dedicate alla contemporaneità».

Ma non sarà solo storia: in programma per il futuro, per i prossimi cinque anni, la collaborazione con Tessuti Artistici Fortuny SRL, la storica ditta della famiglia.

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