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La storia del Padiglione Venezuela
biennale 2003
Tra i padiglioni dei Giardini di Castello si aggira lo spettro della censura. Ma non ferma il popolo del web. Un artista ha voluto portare a Venezia la realtà (virtuale?) dei sogni e dei conflitti che agitano il suo Paese. Qualcuno ha tentato di impedirglielo. Senza fare i conti con internet...
Ai giardini della Biennale il padiglione del Venezuela è chiuso! L’edificio progettato da Carlo Scarpa è in stato di abbandono, foglie secche, un nastro di stoffa a sbarrare l’ingresso… Stremati dal caldo e dalla disorganizzazione (durante il vernissage) non ci stupiamo più di nulla: saranno in ritardo con l’allestimento, o forse l’opera è il padiglione stesso, sbarrato e inaccessibile, riflessione tautologica e autoreferenziale sullo stato dell’arte (?!). Per fortuna ci sbagliamo. È lo stesso Pedro Morales (Maracaibo, 1958), l’artista scelto dal Venezuela per rappresentare il proprio Paese alla 50esima Biennale di Venezia, a spiegarci come stanno le cose: “Il mio lavoro è stato censurato dalle autorità venezuelane“. E lui è lì, armato di sdegno e volantini, per protestare.
Incredibile! A questo non eravamo preparati, non qui almeno, non nel gran bazar del politically correct dove c’è tutto e il contrario di tutto, diligentemente squadernato davanti ai nostri occhi. Ma censurare un’opera di net art appare quantomeno ingenuo e il lavoro di Morales (City rooms, 2003) è visibile in rete, accessibile a chiunque voglia “attraversare” questa città-casa in VRML (uno degli alfabeti di realtà virtuale) e visitare con un click le sue molte stanze. Un’intimità domestica da videogioco che l’artista ci invita ad esplorare liberamente: come cyber-voyeur apriamo porte e finestre, scostiamo tende, osserviamo persone e cose, creando percorsi dettati dal caso o dalla
curiosità. Il testo in catalogo ci ricorda che la realtà urbana dell’America Latina “è compromessa dalla violenza politica e sociale, da atteggiamenti marginali, dalla miseria crescente“, e che il lavoro di Morales vuole essere una risposta a tutto questo, un’alternativa possibile.
Forse non è molto per i nostri gusti blasé ma è stato abbastanza per il Viceministro della Cultura del Venezuela, tanto da scatenare il suo anacronistico furore censorio.
link correlati
www.cityrooms.net
www.pedromorales.com
matilde marzotto
mostra visitata il 13 giugno 2003
Padiglione Venezuela
50. Espososizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Fino al 2.XI.2003
Giardini
A cura di Maria Luz Càrdenas
Informazioni:
Call Center 199.199.100.
Informazioni Didattica/Gruppi/Arte&dal vivo:
Ufficio Gruppi
tel. 041-2728397
fax 041- 5218825,
e-mail: infogruppi@labiennae.org ,
Web site: www.labiennale.org
Sedi espositive Giardini/Arsenale/Museo Correr: intero, tre sedi EUR 18, due sedi EUR 13, una sede EUR 10; ridotto tre sedi EUR 15, due sedi EUR 11, una sede EUR 9; ridotto giovani,tre sedi EUR 12, due sedi EUR 9, una sede EUR 8;
gratuito fino a 6 anni e accompagnatori invalidi.
Permanent Pass (personale) EUR 50, dà diritto, oltre ad un numero illimitato di accessi alle tre sedi dell’Esposizione, al biglietto ridotto per gli spettacoli dei Festival di Danza, Musica, Teatro. Formula “family”(2 adulti e 2 ragazzi under 14) tre sedi EUR 46, due sedi EUR 34, una sede EUR 22. Gruppi: gruppi adulti tre sedi EUR 15, due sedi EUR 11, una sede EUR 7; gruppi studenti, tre sedi EUR 11, due sedi EUR 8, una sede EUR 5 minimo 10
persone / prenotazione obbligatoria.
Prenotazioni telefoniche e informazioni biglietteria:
Call Center 199.199.100, prenotazione con bonifico bancario, vaglia postale e carta di credito, (diritto di prevendita EUR 1), prenotazioni dall’estero +39 041 5221317, prenotazioni con carta di credito, (diritto di prevendita EUR 1)
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