10 maggio 2001

Biennale: anteprima sul padiglione sloveno

 
Un occasione straordinaria per i lettori di Exibart: Aurora Fonda, commissario del padiglione sloveno alla Biennale in un’intervista esclusiva presenta in anteprima il suo progetto...

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Puoi illustrare il progetto spiegandoci il significato del titolo Absolute one?
Ci siamo ispirati a Kelvin ed al suo Zero assoluto, o meglio al momento quando si raggiunge una temperatura dove lo scambiodi energia tra le molecole è inesistente. Noi gli abbiamo contrapposto l’Uno Assoluto, dunque il movimento. Con ciò, intendiamo dimostrare che l’arte è ancora quel motore che possiede l’energia e la forza per muovere il mondo, nonostante il demonio della omologazione globale che sembra incombere su di noi.

Chi saranno gli artisti invitati e con quali criteri sono stati scelti?
Gli artisti sono tre, 01.ORG, Tadej Pogacar e Vuk Cosic. Vuk Cosic è l’artista globale, colui che usa il sistema e ne diventa quasi parte. 01.ORG invece non accettandolo, in maniera estremamente acuta e con grande ironia, ne Vuk Cosic rivelano i punti deboli. Tadej Pogacar, direttore del Museo d’arte contemporanea P.A.R.A.S.I.T.E si interessa di economie parallele, situazioni che si trovano ai margini della società, dunque prostitute, vagabondi, senza casa. Gli artisti sono stati scelti perché incarnnano diversi aspetti di quella che può essere una visione del mondo globale.

La globalizzazione rende obsoleto il concetto di confine geografico. Una sottile strategia della tensione, nutrita dalle nuove tecnologie, mette a confronto centro e margine. Possiamo definire queste due nuove forze in lotta?
In realtà questa è una vecchia storia. Si parla sempre di nuovo, ma pensandoci bene di nuovo non c’è assolutamente nulla, a parte i mezzi tecnologici che si evolvono ed apportano delle agevolazione alla nostra esistenza. Ma i margini, quelli ci sono sempre stati e forse diventeranno anche molto più grandi, solo che assumeranno una forma diversa. All’interno delle nostre stesse società, il divario tra ricco e povero diventerà sempre più enorme, e la ricchezza ovviamente sta dalla parte di chi detiene nelle mani la ricerca tecnologica. Perciò, magari un tipo di confine potrà anche scomparire, ma ne verranno creati degli altri e forse anche più severi ed invalicabili. Mentre il confronto non ci potrà essere poiché centro e margine non sono due tratti nettamente distinti, perciò nell’ambiguità della loro posizione non potranno mai arrivare a questo punto…

Parassitismo e colonizzazione rimandano ad una sorta di virus. Il concetto di uomo come virus è contenuto anche nel film Matrix, il cui sito di presentazione è stato, tra l’altro, copiato e trascritto in ASCII da Vuk Cosic. Dalla finzione alla realtà: qual è il vero uomo-virus di oggi?
L’artista, forse? Finché l’uomo sarà un essere irrazionale rimarrà sempre un virus. Il mondo della tecnica vuole un uomo perfetto, senza sbalzi di umore e reazioni di carattere folle, finché questi episodi continueranno a verificarsi nella nostra società, per quanto sconvolgenti siano a volte, l’uomo sarà salvo.
Absolute one sembra dovrà manifestarsi soprattutto sulla rete. Cosa vedranno i visitatori che entreranno al Padiglione Sloveno che sarà ospitato nella galleria veneziana A+A?
Chi l’ha detto che sarà solo in rete?! La rete è una parte, è il sito con i testi che sono stati scritti dai vari studiosi proprio su questo argomento. E’ il forum che si apre e che lascia spazio a tutti di esprimersi. Ma, poi c’è anche il libro/catalogo con i vari testi raccolti e che verrà pubblicato in questa occasione. Poi ci sono le installazioni con documentazioni video degli interventi in loco sia di Tadej Pogacar che di 00101. E poi il nostro Vuk Cosic, che con la sua serie di ‘arte per gli aeroporti’ esce dalla rete, e darà vita ad un ambiente con immagini video e diapositive.
Vuk Cosic
Puoi sintetizzare il concetto di “furto tecnologico” spiegando il significato della presenza degli 01.org?
No, perché io non identifico l’operato di 01 con il furto tecnologico, a me interessa il loro gesto, che possiede un valore fondamentale, che molta arte oggi sembra aver perso: rivela!!!

In molti si chiedono quando la tecnologia diventi arte. Secondo Mario Costa, nella moderna estetica della comunicazione il messaggio artistico è secondario rispetto al medium da cui è generato e al sistema di scambio in cui è inserito. Come se ne esce?
Che cosa vuol dire la tecnologia diventa arte? La tecnologia non può diventare arte, sono due poli opposti o è tecnologia oppure è arte. Che l’arte usi un computer piuttosto che uno scalpello per esprimersi, non vuol dire che poi le due cose si identifichino.

L’ultima edizione di Manifesta svoltasi a Lubiana si intitolava “Borderline Sindrome. Energies of Defence”. Un punto di partenza per Absolute one?
No, potrebbe avere qualche piccolo punto in comune, ma il nostro progetto è qualche cosa di fondamentalmente diverso!
01.ORG
L’arte che proviene dai paesi dell’ex blocco comunista suscita interesse e ottiene riconoscimenti quando si presenta in occidente e tuttavia la conoscenza di quell’area culturale rimane molto scarsa o errata. Alla luce anche del dibattito svoltosi sul forum di Exibart dedicato a questo argomento, quali sono le ragioni di questo?
L’ignoranza ed il voler restare ignoranti. Il forum su Exibart è stato indicativo. Prima di tutto, anziché informarsi molti hanno preferito deviare il discorso su argomenti a loro cari, confermando questa attitudine dell’occidente, nei confronti di tutto ciò che non l’è. E poi c’è questo atteggiamento del tipico turista idiota, che va a fare un viaggio in un paese straniero, dove tutto è folkloristico e carino, ma della cultura con il quale si confronta non capisce niente, e non gli interessa di capire, poiché questa deve rimanere così, altrimenti lui dove va farsi le vacanze?!

Un tuo parere sulla vexata quaestio del Padiglione Italiano.
Ma io non la vedo questa grande tragedia, visto che gli artisti italiani ci sono e anche numerosi e ben rappresentati nell’ambito della mostra di Szeemann, probabilmente l’ego dei curatori italiani, visto che erano gli unici a non partecipare in questa veste, si è sentito penalizzato!


49esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Absolute one. Curatrice: Aurora Fonda. Artisti invitati: Vuk Cosic e Tadj Pogacar. Ospiti stranieri: 0100101110101101.ORG. Dal 10.VI.2001 al 4.IX.2001. Vernice per la stampa: 6, 7, 8 giugno 2001. Inaugurazione 9 giugno 2001. Padiglione della Repubblica di Slovenia, Galleria A+A, San Marco 3073, Venezia; tel/fax 041/2770466; e-mail spignotti@iol.it; press office: Roberta Lombardo (wurstel.roberta@wanadoo.fr). Orari: 10.00-18.00 (sabato 10.00-22.00; chiusura il lunedì). Attività collaterali: è stato attivato un forum su exibart dal titolo Absolute one (l’indirizzo è in calce); saranno attivati siti con forum specifici ai seguenti indirizzi: http://absoluteone.exibart.com [in preparazione]; http://www.absoluteone.ljudmila.org [in preparazione].
La sperimentazione prodotta dal progetto produrrà un catalogo che conterrà i risultati ottenuti, con i contributi di economisti, sociologi, filosofi, curatori ed artisti.


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Alfredo Sigolo

[exibart]

4 Commenti

  1. Ci sarà anche Miha Strukeij?
    Lo chiedo perché per me è difficile leggere la net art: ho visitato i siti indicati, ma, per il mio modo di vedere le cose,(purtroppo limitato da molte lacune) mi è sembrata una questione di anarchia e, sull’attuazione, di “divertissement” tecnologico: con tutto che questi esperimenti hanno un presupposto non effimero, come quelli prodotti in altri contesti, ma indagatore, senza quel fastidioso modo d’intervento a stupire e scioccare per forza, dunque finto, che ci propina l’establishement artistico americano. Però, per mio limite, trovo che lo spazio, circoscritto e fermo, di una tela possa esprimere anche più movimento.
    Grazie per il suo lavoro, condotto con la vera e bella determinazione e il coraggio di chi vuole portare conoscenza e far riflettere.
    un caro saluto.

  2. Bella la risposta alla domanda “quando la tecnologia diventa arte”. Infatti tecnologia e arte sono due poli opposti,l’artista usa il computer perchè oggi è il modo di collaborare, di far conoscere, ma l’arte resta arte. Il forum di Exibart lo testimonia. Complimenti ad Aurora Fonda e cari saluti. Maria Pezzica.

  3. Aurora ha giustamente tenuto un po’ di suspance intorno al progetto. Ancora non sappiamo nel concreto cosa accadrà (per la verità credo che neppure lei lo sappia fino in fondo, dato che si tratta di un progetto che, stabilita l’idea trainante e creato un canovaccio, darà spazio a sviluppi non ancora del tutto pronosticabili). Per quanto concerne la net-art sono anch’io uno di quelli che sta cercando di capire ed imparare. Un’occasione sono gli articoli di Valentina Tanni, ma anche questo padiglione sloveno sarà una buona palestra. Sarà bene seguire il dibattito che nascerà dal progetto Absolute One. Tale dibattito coinvolgerà anche Exibart, ovviamente, dove saranno pubblicati testi, immagini e sarà attivato un forum. Ah, colgo l’occasione per segnalare una cosa, in anteprima, a chi si interessa di net art. Ecco qua: http://www.tecnoarte.org/.

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