Cesare Viel, Condividere frasi in un campo allargato – Galleria Milano
Alla Galleria Milano un mare di parole da attraversare percorrendo passerelle rialzate: Cesare Viel mette in mostra l'incontro tra personale e collettivo, grazie ad un processo partecipativo
Dalla parte del drago #27: Melodramma
È il frutto proibito e l'oggetto della legge di gravitazione universale, così come l'incarnazione della metropoli più famosa al mondo: la mela nella storia dell'arte non ha confini né di secoli, né di genere!
Otto poster d’artista per 150mila parole: il progetto UTOPIA di Treccani...
Treccani Arte presenta UTOPIA, otto poster realizzati da altrettanti artisti in edizione di 100, per illustrare i 150mila e più lemmi del Vocabolario. E per ampliare le definizioni
Sophie Westerlind, Yes, I used to be a great dancer –...
Tra le bacheche di NEUTRO a Reggio Emilia un viaggio introspettivo nei ricordi dell’artista Sophie Westerlind che ci parla di corpi, movimenti e luoghi
Vincenzo Agnetti – videoteca GAM
Vincenzo Agnetti alla videoteca della Gam, a Torino, parte di un ciclo di esposizioni sulla videoarte italiana degli anni 60 e 70, realizzate in collaborazione con l'Archivio della Biennale di Venezia
Adrian Tranquilli: supereroi e immaginario collettivo
Luci del cinema e atmosfere fantasy, in un racconto che lo spettatore è chiamato a vivere e ad attraversare, incontrando i supereroi e i loro problemi con il presente: Adrian Tranquilli a Roma
Artiste e radicali, nelle due nuove mostre della Fondazione Dalle Nogare
La Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano presenta le due mostre del 2022, dedicate a Etel Adnan, Simone Fattal e Mirella Bentivoglio, con Vincenzo De Bellis che lascia il testimone ad Andrea Viliani
Biennale di Venezia: un giardino distopico per il Padiglione Georgia
A due mesi dall'apertura della 59ma Biennale d'Arte Contemporanea di Venezia, continuano gli annunci dei progetti dei Padiglioni: questa volta tocca alla Georgia e al suo spazio distopico
Giorgio Griffa – Galleria Lorcan O’Neill
Sempre sfuggito all’etichetta di una corrente, anche la pittura di Giorgio Griffa predilige la costante del non finito, in linea con le pieghe dei suoi supporti












