Lichtenstein le Parisien
Chi è Roy Lichtenstein? Star della Pop Art, riconosciuto come uno fra i primi artisti postmoderni. E considerato poi un classico. La retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi presenta 124 opere che raccontano l'inesauribile inventiva dell'artista newyorchese. Attraverso un corpus inedito di pitture, sculture e stampe, ma anche smalti e ceramiche. Mettendo in luce i diversi modi di elaborare lo stesso soggetto. Come spesso accade nella grande arte
L’artista e il Grande Fratello
Nell’arte riaffiora, periodicamente, l’ossessione da Big Brother. Dove è l’artista che decide di farsi scrutare da un occhio meccanico. E magari mette anche in vendita la sua vita in video, 24 ore su 24. L’ultimo caso è a Berlino, con Wolfgang Ploeger. Perché un anno e mezzo fa ha messo in livestreaming il suo studio? Forse si capirà con l’apertura della sua mostra il prossimo 20 settembre. Nel frattempo tutte le ipotesi sono aperte
Cartoline da Los Angeles, la città lontana all’arte
Attraverso una serie di mostre e opere site specific, è possibile tratteggiare l'immagine abbacinante di una metropoli che non solo ha “dispersione” come parola chiave, ma anche una particolarissima identità? Una serie di mostre fatte di luce, di una “mansuetudine” europea, e un'indagine sui veri monumenti di Los Angeles possono riannodare i fili tra l'arte e un percorso teorico sull'urbanità? Ecco una breve ipotesi
Mario Schifano e i suoi primi dieci anni
Fino al 6 ottobre, i primi dieci anni dell’attività di Mario Schifano sono in mostra a Castiglioncello. C’è già l’intuizione del video, come nuovo mezzo espressivo e l’occhio puntato sulla pubblicità. Ma soprattutto la tv, finestra spalancata sul mondo e filtro attraverso il quale riguardare il mondo. È quanto raccontano le ottanta opere provenienti dalla Fondazione Marconi di Milano. Sullo sfondo del boom economico italiano e dell’avvento della Pop Art
Rivalutare Steve McQueen
Steve McQueen ha inaugurato la nuova sede dello Schaulager a Basilea, riaperto dopo due anni di restauri. Qui, in quello che si vuole definire un “non museo” ma uno spazio per le arti, si apre allo spettatore una mostra inquieta e densa di fascino. Che trascina in un labirinto cupo in grado di farci riemergere dalle tenebre più consapevoli. E con un fortissimo amore per il mondo
Trappole della visione
All'Accademia di Francia, a Roma, Victor Man ci conduce in un nuovo viaggio, sentimentale e melanconico, in bilico tra visivo, letteratura e poesia. Una mostra decisamente riuscita dove lo schivo artista, attraverso una serie di selezionatissime opere, apre un universo sospeso tra esperienza personale e storia dell'arte, dove anche gli antichi Maestri e le loro opere diventano parte di una serie di trappole per lo sguardo
Boetti über alles! |
La sede della Dia:Becon sul fiume Hudson compie dieci anni. E li festeggia con una mostra su Boetti, il nostro artista più amato all'estero e collezionato da anni dalla Fondazione. Ma l'apprezzamento per il made in Italy culturale si conferma anche con il progetto dedicato ad Antonio Gramsci nella casa del Bronx della Dia. Sarà l'ora di imparare dagli altri a valorizzare la nostra cultura?
Mudam, piccolo è bello. E virtuoso
Dal 2006, nel centro finanziario di Lussemburgo sorge il museo d’arte contemporanea progettato dall’architetto sino-americano Pei. Un modello museale che si sta affermando come virtuoso per la sua capacità di unire offerta culturale a intrattenimento di qualità. Ora, fino a gennaio, propone due buone mostre. Le abbiamo visitate per voi. E per parlarvi di “altritudine”
Meno male che Emilio c’è
Con un lavoro ironico e intelligente, Emilio Isgrò riporta all’attenzione i mali dell’Italia. L’idea di cambiare la Costituzione, il debito pubblico, fino alla strage di Bologna. Il tutto attraverso decise cancellazioni di carte e documenti che ridicolizzano i maldestri tentativi di nascondere e camuffare una storia che, se non fosse grottesca, risulterebbe solo tragica. Ora in mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna












