06 maggio 2023

Giovani danzatori di Equilibrio Dinamico e Verve, tra Puglia e Inghilterra

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Al Teatro Abeliano di Bari, 34 giovani danzatori di diverse nazionalità e uno spettacolo firmato da sette coreografi internazionali, per una esplosione di energia tutta contemporanea

‘The Garden’ by KOR’SIA

Nei suoi dieci anni di attività ha sempre avuto al centro la cura per i giovani. Si direbbe una mission, che predilige un programma per danzatori in formazione, inclusivo di pratiche con artisti internazionali dai diversi linguaggi coreografici, finalizzato a far sperimentare e a mettere in atto capacità espressive e tecniche, approfondire conoscenze ed esperienze sul campo. Parliamo della compagnia pugliese Equilbrio Dinamico e della sua derivazione Ensemble, progetto ideato dalla coreografa e direttrice artistica Roberta Ferrara. Ora, insieme a Verve, compagnia del corso di laurea specialistica della Northern School of Contemporary Dance di Leeds (UK) diretta da Matteo Marfoglia, si è giunti, unendo i giovani selezionati delle due compagini, alla realizzazione di “We are now” (al Teatro Abeliano di Bari), spettacolo che porta la firma di sette diversi coreografi internazionali: Imre van Opstal, Kor’sia, Lior Tavori, Faye Tan, Guy Shomroni, Jamaal Burkmaar, Pablo Girolami.

The Garden by KOR’SIA ph Stefano Sasso

In scena 34 danzatori di diversa nazionalità: un’esplosione di energia, di entusiasmo danzante, di condivisione creativa nel loro cimentarsi con differenti stili di matrice contemporanea. Tutti in scena nel graduale ingresso, e poi turbinosa dilatazione, di “The garden” firmato dai Kor’sia, il duo italiano ma residenti a Madrid, formato da Mattia Russo e Antonio De Rosa. La loro creazione trasporta dentro una sorta di trance collettiva attivata da stimoli sensoriali-percettivi. A sollecitarli sono delle partiture sonore tese a far “vedere” un suono o “sentire” un colore. È verde quello delle magliette indossate dai danzatori nel giardino evocato dalla gremita coreografia ora frenetica ora placida, dove, nei movimenti ripartiti del gruppo e in quelli all’unisono, nel formarsi di coppie e di gruppi dalle plastiche figurazioni, tra urti, scontri, atterramenti e abbracci, i sensi si fondono e le distinzioni tra di loro si sfumano.

PINK MOON di Imre van Opstal, ph Stefano Sasso

“Pink Moon” dell’olandese Imre van Opstal punta sulla fisicità attraverso una serie di unisoni frammentati da un duetto che illumina la parte più tenera e fragile dell’innamoramento. “Già lo sai” di Guy Shomroni, prende avvio da un assolo scatenato e improvvisamente inibito, seguito da rovinose cadute a terra e girotondi del gruppo, stacchi e riconnessioni, in cui il coreografo israeliano, già danzatore della Batsheva di Ohad Naharin, evidenzia l’esercizio sull’ascolto reciproco, sulla capacità di prendere scelte singole e collettive. Trasformando il palco in una scatenata pista da ballo inondata da una playlist di canzoni e musiche degli anni ’70, “An Evening With…” del pluripremiato coreografo inglese Jamaal Burkmaar omaggia il soul di quel decennio iconico inglobando e mescolando i diversi stili di danza ravvivandoli di suoni, colori e trame tra il vintage e il moderno, nei costumi, nelle luci e nel ritmo dal funk al pop al disco al rap.

An Evening With…by Jamaal Burkmar, ph Stefano Sasso

Di Singapore è la coreografa e danzatrice della National Dance Company Wales Faye Tan, autrice di “No endings and no beginnings”, il cui linguaggio ricorda vagamente quello di Hofesh Schecter, ricco di ondate gestuali e di movimenti sciolti. Il brano, dal climax esplosivo, è caratterizzato da affondi a terra, strattonamenti, salti e passerelle avanti e indietro, tra sonorità vocali, suoni ipnotici e ritmi che amplificano i gesti taglienti, i corpi piegati, in cerca di continue sensazioni liberatorie.

Anche l’israeliano Lior Tavori, già danzatore della Kibbutz Contemporary Dance Company e direttore della compagnia che porta il suo nome con sede a Tel-aviv, in “This is not over yet”, con al centro del gruppo una donna vestita di rosso, imprime un andamento cadenzato continuamente aperto al generarsi di sequenze ondivaghe, al ralenti, in diagonali che favoriscono composizioni simmetriche, dando voce, coi corpi, alla rivolta dei giovani per superare i conformismi e sentirsi liberi.

THIS IS NOT OVER YET di Lior Tavori, ph Stefano Sasso

Chiude la serata “E=ItR” dell’italo-spagnolo Pablo Girolami, alla guida della compagnia Ivona, la cui cifra coreografica tende all’esplorazione della natura. Nello specifico muove l’ensemble simulando movimenti di fenicotteri con i performer che, sotto un fascio di luce, con le braccia svolazzanti e sui fianchi, di spalle o frontali e le teste rivolte in alto, tra i circoli di un movimento modulato e tenace siglato da suoni techno e percussivi, li vedrà coesi e determinati, come mossi da un comune respiro, sottolineando così il valore del lavoro di gruppo come mezzo di ascolto. Chiusura perfetta che rimarca l’arricchente esperienza artistica e umana tra Equilibrio Dinamico Ensemble e Verve.

E=ItR di Pablo Girolami ph Stefano Sasso

Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Abeliano di Bari nell’ambito della programmazione di Porta d’Oriente – Centro Nazionale di Produzione per la Danza della compagnia ResExtensa, ed ha avuto una replica a Leeds (UK) all’interno della programmazione del Riley Theatre, Teatro con sede presso la Northern School of Contemporary Dance il 29 aprile.

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