09 maggio 2005

design_resoconti Design en plein air

 
Metti un palazzo che diventerà il Museo del design italiano. Metti un parco e una fontana misteriosa, disegnata nientemeno che dal papà della Metafisica. E poi dieci designer di fama internazionale alle prese con panche sculture e arredi da giardino. È successo a Milano, durante la Design week…

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Mancavano la ciliegina e i rivoli di panna per servire la torta più buona. Ed ecco che durante la Design Week 2005 la Triennale si offre al suo pubblico in tutto il suo splendore.
Dopo gli interventi di Gae Aulenti e Michele De Lucchi, e dopo l’approvazione del futuro museo che ospiterà la collezione permanente del design italiano, la storica istituzione di Milano si struttura dotandosi di una biblioteca e si abbellisce riaprendo il suo giardino.
La Biblioteca del Progetto -archivio storico e centro di documentazione- raccoglie un patrimonio di volumi, riviste, fotografie, disegni originali, stampe e registrazioni audio e filmati, disponibili e consultabili in sede. Inoltre ha stabilito due importanti relazioni: la raccolta dei disegni di Alessandro Mendini e la biblioteca del Novecento di Italo Rota. I 2500 disegni donati da Mendini saranno consultabili digitalmente. Mentre la grande raccolta di Rota sarà nei prossimi anni a disposizione per le politiche culturali della Triennale in attesa del suo inserimento all’interno della biblioteca. Tuttavia una delle ragioni per cui si ricorderà questa edizione del Salone del Mobile è la tanto attesa riapertura del giardino.
Ai tempi di Giovanni Muzio, architetto al quale si deve il progetto del Palazzo dell’Arte, l’ingresso principale era sul lato del Parco Sempione e non dove si trova oggi, in via Alemagna. Ora, pur mantenendo l’ingresso consolidato, il giardino, e quindi il lato parco, sotto la regia di Michele De Lucchi e per il volere del presidente Davide Rampello, è tornato a duettare con il Palazzo.
Il primo piacere è quello di riammirare da vicino la pittoresca fontana I Bagni Misteriosi di Giorgio de Chirico. Sebbene in attesa di un attento restauro, e ancora senza acqua, la fontana cattura lo sguardo ed esercita il suo fascino. Il giardino, nei giorni del salone, è stato animato dall’inaugurazione del FiatCafè, creatura del poliedrico Lapo Elkann e da una mostra, Openair Design, a cura di Interni.
In questo contesto la mostra, forte della collaborazione di importanti aziende, e coinvolgendo noti designer internazionali, ha costruito un percorso architettonico: una serie di sculture di design che qualificavano l’immagine e l’uso del giardino. Dieci i progettisti invitati a partecipare ad un’iniziativa pensata a favore di una città, Milano, che si fregia di un titolo, capitale di moda e design, ma che spesso della cultura del progetto ne fa carne da cannone.
Ron Arad, Aldo Cibic, Toyo Ito, Toshiyuki Kita, Piero Lissoni, Jean Marie Massaud, Alessandro e Francesco Mendini, Fabio Novembre, Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, questi i designer, tutti appartenenti a diverse generazioni progettuali, ma accomunati da un forte spessore di sperimentazione chiamati a realizzare oggetti-sculture che, nelle loro diversità di forme e materiali, hanno interpretato il tema del relax e del lavoro all’aria aperta.
Tra i lavori più interessanti la panca Ebdomero, dei fratelli Mendini. L’animale preistorico, ritratto secondo l’estetica tipica dei due progettisti milanesi è a loro detta “un simbolo del bisogno che ricompaia nel nostro mondo qualcosa di davvero altro:l’idea della purezza”.
La scultur-panca è anche un omaggio a De Chirico, che più di trent’anni fa pose la storica fontana; anche il pittore cercava allora mondi incontaminati. Fino a ieri quella fontana era una rovina sul prato, oggi una fioca speranza.
I lavori di sistemazione del piano parco hanno coinvolto non solo la ristrutturazione della biblioteca-archivio, ma anche quella dei locali che andranno ad accogliere la collezione permanente del design italiano, il nucleo centrale del futuro museo del design, riportata così nel palazzo della Triennale.

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Openair design – Triennale Viale Alemagna, 6; tel. +39 02.72.43.41; www.triennale.it

[exibart]

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