21 aprile 2004

design_resoconto Street dining design

 
Presi per la gola. In uno degli eventi che ha riscosso maggior successo di pubblico nella Design Week. Chioschi d’autore (da Cibic alla Urquiola a Future Systems), video e… degustazioni gratuite per il popolo del Fuorisalone. Noi ve lo raccontiamo. Con un occhio al design e uno all’inaugurazione…

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Con il passare degli anni il Salone Internazionale del Mobile si trasforma sempre più in un evento massmediatico, in cui il pubblico –anche e soprattutto quello dei non addetti ai lavori- deve essere ammaliato, invogliato, preso per la gola. Nel vero senso della parola. Ed è forse per questo che, tra gli eventi correlati all’esposizione fieristica, nell’edizione 2004 un grandissimo successo lo ha riscontrato la mostra Street dining design, dove il design si fonde alla dimensione del food&beverage(Collegato a Dining design (padiglione 9, Ente Fiera), l’evento – ideato e organizzato dalla rivista Interni (mezzo secolo quest’anno…) propone all’interno degli spazi della Triennale dieci microarchitetture progettate da architetti e designers per brand appartenenti al mondo della degustazione (dalla cioccolata griffata Godiva al più mite gelato Sammontana…). L’idea sottesa all’intera esposizione ruota attorno al rapporto tra architettura/design ed ambiente urbano: tutto da costruire ma, soprattutto, necessario per riqualificare urbanisticamente e qualitativamente zone degradate o, semplicemente, poco vissute, della città.
Là dove l’intervento architettonico su larga scala diventa difficoltoso, è la microarchitettura, associata indissolubilmente al design, ad avere la meglio. Ed ecco l’idea di progettare dei veri e propri chioschi, ovviamente caratterizzati da sperimentazione ed alta visibilità, dove la vendita del prodotto sia associata a creatività ed immagine. L’allestimento generale si basava sul progetto video 10000 foglie vaganti realizzato da Studio Azzurro, proiettato sulla parete circolare dello spazio, e sul progetto green bamboo bambolo di Anna Scaravella, allestito lungo il lato esterno dei due corridoi.
Durante la manifestazione i prodotti – dal caffè al gelato, dalla pizza ai risotti – sono stati proposti sotto forma di degustazione gratui ta: l’animo umano, si sa, è incontenibilmente attratto da sfizi e prelibatezze, per non parlare della possibilità di avere tutto e gratis. Lo scenario della serata inaugurale è stato dunque in linea con i consueti panorami degli opening parties: code tortuose ed insostenibili, ressa e spintoni per un calice di spumante..
Tra giapponesi e coreani impazziti, televisioni e giornalisti da ogni angolo del globo, si è assistito addirittura alla distribuzione di coppette gelato personalmente servite da Aldo Cibic
Squisita metafora del design al completo servizio del food, o forse segnale d’allarme dell’invasione della pratica aziendale nel mondo dell’arte e della cultura?

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saramicol viscardi
mostra vista il 14 aprile 2004

[exibart]

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