05 marzo 2010

didattica_interviste Spazio alla didattica!

 
Di nuovo a Torino per testimoniare il continuo evolversi di una delle sezioni didattiche storiche, ma che solo oggi è finalmente è diventata “grande”. Siamo alla Gam, a colloquio con la responsabile, Flavia Barbaro...

di

L’arrivo del nuovo direttore e
il riallestimento non sono le uniche novità sostanziali della Gam torinese…
Che mi dici dei servizi educativi di cui sei responsabile?

I servizi educativi hanno
raddoppiato gli spazi assegnati, con un’ampia e bell’area al pianterreno, delle
dimensioni di 500 mq, con invidiabili vetrate aperte sul giardino. In primavera
sarà inaugurata e messa in uso la zona verde attrezzata per attività all’aria
aperta e il relax dei gruppi. Le sale prima erano dedicata alle mostre e ora
sono destinate a un’articolata varietà di laboratori rivolti alle scuole d’ogni
ordine e grado, alle famiglie, alle persone diversamente abili e ad altri
gruppi. Al piano interrato, invece, è stata attrezzata una sala polivalente dove
il pubblico adulto può partecipare a conferenze, incontri, concerti e workshop.

Insomma, i servizi educativi si
sono “guadagnati” la loro area. Come ci siete riusciti?

Basti ricordare che la Gam è stata
– già alla fine degli anni ’70 – tra i primi musei italiani ad avviare
esperienze di didattica dell’arte moderna e che tale impegno, giudicato molto
positivamente per la qualità delle proposte, ha contribuito in modo concreto,
anche se poco sbandierato, allo sviluppo di un nuovo modo di concepire e vivere
il museo. Dal 1994 a oggi il servizio educativo ha costruito un’esperienza in
grado di rispondere in modo diversificato alla domanda formativa espressa dalla
scuola e dalla società. L’arte moderna e contemporanea ha ispirato una
progettazione sistematica, diversificata per età dei visitatori, che si è
sostanziata in un ricco ventaglio di attività. Un lavoro che ha fatto
registrare 557.042 partecipanti alle varie iniziative.Inoltre, accanto a una
crescente capacità di coinvolgimento di classi e gruppi, sono state sviluppate
competenze nella verifica degli obiettivi previsti negli impianti progettuali,
nella ricerca e nell’aggiornamento dei propri metodi di comunicazione culturale
e d’interazione pedagogica.
Educational Area. Spazio per espressioni pittoriche dopo l’attività
Riconsiderando la storia del
servizio educativo, invece di “spazi guadagnati” preferirei parlare di “spazi
conquistati
”,
perché alla parola guadagno io associo il trarre benefici – di qualsiasi tipo –
ricavando più di quanto si è speso, mentre in questi anni si sono spese molte
energie nel rapporto fra arte e pubblici diversi. Si è profuso un impegno
costante senza risparmi, al quale è stata riservata scarsa attenzione e
visibilità, anche se i risultati ottenuti hanno confermato il valore dei
progetti. In realtà tale sviluppo aveva motivato la richiesta e la
progettazione di nuovi spazi ancor prima della scelta della direzione di
attuare radicali cambiamenti.

Che idea di museo sta dietro
alla vostra politica educativa?

L’idea di museo che vorrei si
diffondesse è paragonabile a un dispositivo sociale, in grado di trasmettere
una molteplicità stratificata di stili, opere, messaggi culturali,
sperimentando diverse prassi creative. In questo clima di cambiamento ho
pensato molto all’organizzazione degli spazi per un uso sociale del museo da un
punto di vista comunicativo e pedagogico. L’intento è stato quello di
considerare la struttura architettonica come una “costruzione organica” nella
quale si potesse ipotizzare l’uso dell’intero museo come medium complesso in
grado di trasmettere messaggi e favorire esperienze di coinvolgimento attivo
dei fruitori. Finora, però, i mezzi di comunicazione hanno un po’ trascurato
questo aspetto della trasformazione Gam. Forse non è stato compreso l’impegno
nell’elaborazione teorica del progetto e la grande cura dedicata dallo staff
educativo per allestire e organizzare attività e spazi, definiti da chi li ha
visti e praticati “i più belli del territorio nazionale”.
Educational Area. Lo spazio dedicato ai giochi narrativi durante l’attività
Quali le nuove proposte che tali spazi hanno reso
possibili?

Gli attuali cambiamenti hanno
migliorato di molto lo spazio e permesso la programmazione di nuovi progetti
per avvicinare in modo “attivo” il pubblico ai fenomeni artistici
contemporanei, favorendo le attività di laboratorio volte alla condivisione di
esperienze estetiche nel museo. Quando parliamo di estetica intendiamo non
tanto l’educazione al senso del bello, ma la conoscenza dell’oggetto artistico
che attira l’attenzione perché diverso dagli altri, e che avviene nei
laboratori con l’intento di coinvolgere a livello fisico, emotivo, cognitivo ed
espressivo.
Uno degli obiettivi del servizio
educativo, in questi anni, è stato conquistare spazi che permettessero di
svolgere diverse iniziative rivolte principalmente al pubblico giovane, senza
escludere adulti di ogni nazionalità e persone diversamente abili e che
rispondessero a esigenze diverse, tra cui la costante volontà di sperimentare
nuovi progetti, volti al superamento di una fruizione passiva del museo o
limitata alla spiegazione univoca e astratta dell’opera d’arte.
Lo scopo è quello di
caratterizzare i luoghi e di renderli fruibili, in quanto spazi destinati a
svolgere un processo di reale comprensione delle categorie riconoscibili e
condivisibili dell’opera, ma anche a “connettere l’arte con la realtà di
tutti i giorni
”.
La scelta di tale approccio estetico è motivata dalla convinzione che l’arte
contemporanea può aiutare ad armonizzare azioni e sentimenti e favorire la
crescita culturale e civile di tutti.
Educational Area. Lo spazio dedicato all’immagine e vetrata sul giardino
Naturalmente, anche in
quest’occasione non ci siamo dimenticati di lavorare per il miglioramento
dell’accessibilità del patrimonio alle persone diversamente abili. Per questo
stiamo avviando progetti ispirati al nuovo allestimento per gruppi di individui
con problemi psichici. È necessario sottolineare, inoltre, che la
riorganizzazione degli spazi laboratoriali è stata pensata proprio per favorire
lo sviluppo di esperienze plurisensoriali e quindi offrirà nuove opportunità
operative per compensare anche gravi difficoltà di percezione visiva.

Nel panorama dell’arte
contemporanea torinese, ricco di esperienze storiche quanto vivacizzato dalle
fondazioni, è ipotizzabile un collaborazione a breve?

ZonArt-e. Lo spazio
dell’incontro tra pubblico e arte contemporanea
: questo è il titolo del progetto
al quale stiamo lavorando come rete collaborativa piemontese, che coinvolge –
oltre alla Gam – il Castello di Rivoli, la Fondazione Pistoletto, la Fondazione
Merz, la Fondazione Sandretto e il Pav. Questa inedita prospettiva sinergica,
che si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di un programma condiviso,
si è sviluppata grazie a una sollecitazione della Fondazione CRT immediatamente
raccolta dai sei dipartimenti del territorio piemontese impegnati
nell’avvicinamento del pubblico all’arte contemporanea.
I sei firmatari
coinvolti nell’accordo di rete si stanno impegnando per la buona riuscita del
primo progetto collettivo ZonArt-e, che si svolgerà presso la Fondazione Merz e che dovrà
servire a consolidare la collaborazione e a permettere di ampliare la
programmazione di ogni singola istituzione con progetti condivisi da
realizzarsi in varie sedi museali e in spazi pubblici.
Educational Area. Spazio giardino mutevole per relax dei gruppi e attività all’aria aperta
La collaborazione tra
i firmatari del presente accordo si propone in particolare di: 1. attivare un
gruppo di progetto per la concertazione e sperimentazione di buone prassi educative
nell’ambito dell’arte contemporanea; 2. operare congiuntamente per perseguire
obiettivi comuni di apertura alla collettività e al territorio, proponendo
progetti che valorizzino la funzione educativa dei musei e diffondano
conoscenze e saperi correlati all’arte e alla cultura del tempo presente utili
per la crescita degli individui e della società; 3. sviluppare momenti di
confronto per organizzare le azioni più efficaci per favorire l’accoglienza e
la costruzione di relazioni con pubblici diversi.
Appuntamento dunque
dal 26 aprile al 2 maggio per riconnotare lo spazio della Fondazione Merz come
luogo dell’incontro e del confronto oltre che della conoscenza!

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a cura di annalisa trasatti


GAM – Galleria d’Arte Moderna e
contemporanea
Via Magenta 31 (zona Politecnico) – 10128 Torino
Responsabile servizio educativo: Flavia Barbaro
Info: tel. +39 0114429546; gamdidattica@fondazionetorinomusei.it;
www.gamtorino.it

[exibart]


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