25 ottobre 2019

La storia di Palazzo Grassi, tra moda e arte, raccontata dai protagonisti

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Palazzo Grassi racconta la storia delle proprie vicende e presenta due giornate di incontri in cui esperti e critici parleranno di arte e moda tra gli anni ’70 e ‘80

Come si ricorda la storia di un edificio? Attraverso i momenti che l’hanno attraversato, le relazioni e le esperienze che vi si sono stratificate. Così, Palazzo Grassi prosegue lungo la strada del racconto delle proprie vicende espositive e presenta “Una linea eccentrica dell’arte italiana”, due giornate di incontri, giovedì e venerdì, 24 e 25 ottobre, al Teatrino, cura di Stefano Collicelli Cagol, in cui esperti, critici d’arte e ricercatori parleranno di cosa è successo, in particolare, tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, nel campo della moda e dell’arte.

Dunque, un passo avanti nel tempo, dopo “Palazzo Grassi e la storia delle sue mostre”, il primo convegno, tenutosi a novembre 2018, interamente dedicato all’analisi dell’attività di Palazzo Grassi negli anni Cinquanta.

Le due giornate al Teatrino di Palazzo Grassi

Si inizia giovedì, 24 ottobre, alle 18, con Elisabetta Da Lio, Comune di Venezia, e Maria Luisa Frisa, Università IUAV di Venezia, che animeranno “La Moda, Venezia e Palazzo Grassi”, incontro in cui interventi dal taglio storico verranno incrociati con lo storytelling performativo di Luca Scarlini. Documenti d’archivio e immagini rare delineeranno i profili di un momento ancora poco analizzato della storia della moda nella Penisola, in cui artisti, musicisti e personalità del mondo del teatro partecipavano all’organizzazione di spettacoli di moda.

Appuntamento dalle 10 di venerdì, 25 ottobre, per la giornata di studi durante la quale si discuterà di “Arte a Palazzo Grassi e dintorni tra anni ’60 e primi anni ’80”. Stefano Chiodi, Università Roma Tre, Stefano Collicelli Cagol, La Quadriennale di Roma, Lara Conte, Università Roma Tre, Vittoria Martini, Storica dell’arte indipendente, Paola Nicolin, Università Bocconi di Milano, Elisa Prete, Università Ca’ Foscari di Venezia e Francesco Ventrella, University of Sussex di Brighton, parleranno delle attività istituzionali che hanno preceduto la gestione Fiat dello spazio espositivo veneziano, avviata nella metà degli anni Ottanta.

A partire dal 1967, quando Paolo Marinotti, segretario generale del Centro di Cultura di Palazzo Grassi organizzò “Campo Vitale”, l’ultima grande mostra dedicata all’arte contemporanea internazionale, nell’ambito dell’attività del Centro Internazionale delle Arti e del Costume, presentando, insieme, le due correnti artistiche più aggiornate del periodo: l’Informale europeo e la Pop Art americana. Successivamente, a partire dal 1970, le attività espositive si concentrarono sulla presentazione di artisti italiani selezionati dal critico e poeta Roberto Sanesi, come Enrico Baj, Emilio Scanavino e Rodolfo Aricò, arrivando fino al 1976, con la monografica di Michelangelo Pistoletto e proseguendo con le altre storiche mostre, come quella dedicata a Filippo De Pisis.

L’accordo con l’Archivio Storico della Biennale

Chi volesse approfondire il discorso, può consultare i preziosissimi documenti del Fondo Palazzo Grassi 1984-2005 che, come avevamo già riportato, è stato ceduto in comodato d’uso gratuito all’Archivio Storico della Biennale, nell’ambito di un accordo tra le due istituzioni. A distanza di anni, Palazzo Grassi – Punta della Dogana rimane una piattaforma di incontro e di scambio per la comunità internazionale di artisti e protagonisti della cultura contemporanea.

Per il calendario completo della stagione di Palazzo Grassi, potete dare un’occhiata qui.

 

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