30 settembre 2022

Al via la 41ma edizione di Mercanteinfiera, alle Fiere di Parma

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Dal primo al 9 ottobre alle Fiere di Parma torna Mercanteinfiera, l'appuntamento di riferimento per il collezionismo legato ad antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo vintage, che quest'anno raddoppia le mostre collaterali. Ne abbiamo parlato con Ilaria Dazzi, brand manager

Corinne, Dune / Relief. Courtesy l'artista e Marcanteinfiera. Opera esposta nella mostra “Number 8: collezione Fiere di Parma – Otto opere per una nuova Collezione d’Arte”

Dal primo al 9 Ottobre alle Fiere di Parma torna Mercanteinfiera, l’appuntamento di riferimento per il collezionismo legato ad antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo vintage, che quest’anno raddoppia le mostre collaterali.

«In mostra – hanno anticipato gli organizzatori – mille espositori distribuiti in quattro padiglioni su una superficie espositiva di 40mila mq. In arrivo 5mila buyer provenienti da Stati Uniti, Francia, Cina e ovviamente Italia segno che il salone è a pieno titolo ormai una tappa imprescindibile nelle agende mondiali. Risultati non casuali quelli di Mercanteinfiera, frutto di una strategia di lungo respiro che ha saputo rinnovarsi, rispondere alle nuove tendenze del gusto, rendendo oggi il salone attrattivo per diversi pubblici, giovani inclusi».

Ne abbiamo parlato con Ilaria Dazzi, brand manager nell’intervista qui sotto.

Poltrona di Anacleto Spazzapan. Courtesy Fiere di Parma

Mercanteinfiera è un appuntamento di riferimento per il collezionismo legato ad antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo vintage e giunge ora alle sua 41ma edizione. Può ricordarci come è nata questa fiera, come è cambiata, a grandi linee, nella sua lunga storia e che cosa rappresenta oggi, a livello nazionale e internazionale?

«Mercanteinfiera nasce nel 1981 da un’intuizione geniale dell’artista Stefano Spagnoli e da un momento storico di grande fermento ed energia creativa. Circa 80 espositori sono progressivamente aumentati fino a diventare circa 1000. L’antiquariato è stato il cuore pulsante, ma insieme a Mercanteinfiera è nata anche la parola “modernariato” proprio per definire quella che, ad oggi, è una merceologia a tutti gli effetti e una delle maggiori fonti di interesse da parte degli operatori esteri, soprattutto americani.
È nata come una sorta di grande “caccia al tesoro” non solo per addetti ai lavori, nel tempo è diventato un evento-chiave nel panorama internazionale, con una grande famiglia social, con una serie di affezionate presenze, sia in termini di espositori che di visitatori ma anche di operatori, cioè “specializzati” del settore, che vivono di questo mestiere. Ma che sono anche guidati da una passione fortissima.
Mercante oggi è un evento imprescindibile, un unicum e una vetrina di tendenze, di stili, di opportunità: ricordiamo sempre che è un contenitore di eccellenze, sicuramente del Made in Italy (penso alle nostre manifatture e ai relativi brand) ma non solo».

Quali saranno gli aspetti di maggiore novità dell’edizione alle porte? 

«Nell’edizione autunnale ci saranno quattro collaterali anziché due: anche in questo caso abbiamo cercato di trasformare la complicità e l’attenzione che il nostro pubblico ha sempre riservato ai contenuti dandogli una maggiore apertura: il contatto con alcune realtà nazionali ha facilitato le collaborazioni e, lo confesso, anche gli spunti perché i contenuti sono sempre frutto di una riflessione e di una lettura – se così si può dire – in cui speriamo di incontrare la curiosità dei nostri utenti. Ma non dimentichiamo che stabiliamo il tutto mesi prima della messa in scena.
Avremo anche la presenza di uno spazio dedicato esclusivamente all’arte orientale, spazio che identifica anche un’esigenza, una crescita nel mercato e, infine, nuovi espositori: un’estensione dell’area nella parte nord del Padiglione 5. È un segnale importante in una fase economica e politica delicata: oserei un incoraggiamento verso una maggiore fiducia negli investimenti.
Per il pubblico più social avremo numerosi influencers: è stato molto interessante e motivante vedere con quanto entusiasmo hanno aderito al nostro invito, invito – lo sottolineo – nell’assoluta libertà di raccontare la manifestazione per come la vivranno e la sentiranno, che è la vera chiave esperienziale di Mercanteinfiera. Perché a Mercanteinfiera si vive l’emozione dell’attesa, dell’acquisto, del pezzo ricercato, di quello che ti colpisce e non puoi non acquistare…Mercanteinfiera riapre i cassetti della memoria, riaccende i ricordi e le emozioni collegate, è una passeggiata nella storia non solo nel bello e nell’effimero».

Disegno di Antonio Pascali per Sorelle Fontana. Courtesy CSAC Parma. Opera esposta nella mostra “Dal disegno all’archivio: gli originali della collezione Fontana”

Le quattro mostre collaterali

Scopriamo in anteprima i contenuti delle mostre attraverso parole di Mercanteinfiera.

“Dal disegno all’archivio: gli originali della collezione Fontana” (Pad. 7)

Questa mostra «vuole essere un tributo alle Sorelle Fontana. Nata dalla collaborazione con CSAC-Centro Studi e Archivio della Comunicazione, l’esposizione ha l’obiettivo di raccontare, attraverso una selezione di disegni tra gli oltre 6.000 figurini conservati in archivio, la creatività di queste celebri protagoniste dell’Alta Moda Italiana, svelando attraverso la loro storia anche l’evoluzione del gusto e le trasformazioni del costume. Figure esemplari dell’imprenditoria al femminile, ambasciatrici del Made in Italy, hanno contribuito, per merito anche del loro stile congeniale al mondo del cinema, a fare conoscere lo stile italiano nel mondo.
L’esposizione è ospitata nel padiglione 7, dove si svolge in contemporanea Art Parma Fair, sezione dedicata ad Arte Moderna e Contemporanea».

Oggetti esposti nella mostra dedicata ad Alessandro Volta. Crediti Francesca Bocchia opera esposta nella mostra “Lampi di genio, Alessandro Volta precursore della sostenibilità”

“Lampi di genio, Alessandro Volta precursore della sostenibilità” (Pad.4)

Racconta «come il sogno visionario e astratto del famoso cittadino comasco, che creò la pila in un’epoca in cui nulla funzionava attraverso l’elettricità, continui oggi più che mai a rivoluzionare il mondo.
In mostra alcuni pezzi rari come una rara litografia di Marcello Dudovich rappresentante l’esposizione internazionale del 1899 in occasione delle celebrazioni voltiane, la celeberrima pila a dischi in zinco e rame, solo per citare alcune delle opere presenti.
All’esposizione hanno collaborato il Museo della Seta di Como, il Setificio Paolo Carcano, la Fondazione Setificio, l’Associazione Ex Allievi del Setificio di Como, i Musei Civici di Como, il Museo Casartelli, il Liceo Classico e Scientifico Alessandro Volta, la Fondazione Alessandro Volta e le Società Palchettisti Teatro Sociale di Como». 

Fotografia esposta nella mostra “Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena”. Credit Comune di Cuneo – Archivio Museo Civico, Fondo A. Scoffone

“Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena”, a cura di Giosuè Boetto Cohen (pad.4)

«Dopo il successo di pubblico ottenuto recentemente a Mia Photo Fair, nuovo partner del polo fieristico, arriva a Parma l’esposizione fotografica presentata dalla maison di orologeria svizzera Eberhard & Co. Un percorso ad immagini tratte dall’archivio di pellicole realizzate dal fotografo piemontese Adriano Scoffone (1891-1980) che immortala la sfida automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena delle edizioni 1925, ‘26, ‘27 e 1930.
Le corse automobilistiche di novant’anni fa si svolgevano su strade completamente diverse da quelle di oggi. Protagonisti della mostra, quindi, i piloti ritratti in spettacolari controsterzi, fughe nei rettilinei e sbandate nel polverone. E poi lei, la strada».

Opera di Regina Anzenberger esposta nella mostra “Number 8: collezione Fiere di Parma – Otto opere per una nuova Collezione d’Arte”

“Number 8: collezione Fiere di Parma – Otto opere per una nuova Collezione d’Arte” (pad. 4)

La fotografia torna protagonista in questa mostra in cui «si va dagli scatti di Camilla Borghese e Laetitia Ky, di Maddalena Barletta e Regina Anzenberger passando per Santi Caleca, Gianpiero Fanuli, tutti entrati nella collezione privata di Fiere di Parma.
Le opere sono state selezionate da una commissione composta da Fabio Castelli e da esponenti dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma: Francesca Zanella, Lucia Miodini, Cristina Casero».

Laetitia Ky, Afric hair. Courtesy LIS10 Gallery. Opera esposta nella mostra “Number 8: collezione Fiere di Parma – Otto opere per una nuova Collezione d’Arte”

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