22 novembre 2022

Visioni da Arte in Nuvola 2022: intervista ad Alessandro Nicosia

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Tutti contenti? Ne parliamo con Alessandro Nicosia, direttore di Arte in Nuvola, la fiera di Roma che va oltre le attese e segna un appuntamento importante nell’agenda dell’arte italiana

Tutti contenti, dunque? Pubblico, organizzatori e gallerie. Ne parliamo con Alessandro Nicosia, ideatore della fiera Arte in Nuvola, la cui seconda edizione è andata in scena a Roma, dal 17 al 20 novembre 2022, negli spazi del Nuovo Centro Congressi all’EUR, conosciuto anche come La Nuvola, progettato dallo Studio Fuksas.

Abbiamo assistito a un week end in cui la fiera è stata presa d’assalto dai visitatori. Tutti quelli che temevano che il blocco dell’auto potesse fiaccare le presenze si sono dovuti ricredere, perché proprio di domenica ci sono stati i dati migliori. Lo può confermare?

«Da giovedi a domenica abbiamo registrato oltre 35.000 visitatori di cui 15.000 solo l’ultimo giorno. Sapevo che sarebbe andata bene ma questi numeri associati ad una domenica di sole e di blocco del traffico sono andati oltre le mie attese. Il pubblico romano e la città tutta aveva fame di arte e ha definitivamente eletto Arte in Nuvola come la sua nuova casa! Tanto questa città mi ha dato e tanto io spero di averle restituito in cultura, amore e progettualità».

Da un primo giro di interviste con i galleristi i risultati delle vendite sembrano essere ottimi. Abbiamo sentito di galleristi che hanno fatto sold out e di altri che hanno venduto bene. Insomma, nessuno è rimasto a bocca asciutta.

«Le vendite sono state superiori a quelle della passata edizione sia in termini di quantità che di qualità. Sono andati via pezzi importanti come Christo e Atchugarry a prezzi considerevoli! La riprova di questo successo l’abbiamo avuta sulla riconferma immediata per l’anno prossimo della maggior parte delle gallerie presenti».

La sezione dedicata al contemporaneo è di certo quella che ha visto il miglioramento più evidente. Il percorso espositivo è stato perfezionato e tutte le proposte presenti avevano una loro dignità progettuale. Quali sono i programmi per il contemporaneo del prossimo anno?

«Siamo consapevoli che, a parte l’evidente miglioramento, possiamo ancora sviluppare la nostra offerta di contemporaneo sia in termini di numeri che di qualità complessiva. Ed è proprio con questo proposito che ci metteremo sin da subito a lavorare per il prossimo anno».

Quest’anno avete inaugurato un programma speciale dedicato ai collezionisti. Era una cosa di cui si era sentita la mancanza l’anno passato e che è stata quest’anno uno dei valori aggiunti più evidenti.

«È stata un attività non di facile realizzazione i cui risultati sono stati assolutamente positivi sia come numero di collezionisti coinvolti sia come riscontro sui dati delle acquisizioni. Ci tengo a precisare che tutto il programma è stato reso possibile grazie alla cura di Maria Cristina Bettini».

Qualcuno ha lamentato una bassa presenza di gallerie estere. Cosa gli risponde?

«Il gioco alla lamentela lo conosco per forza! Intanto, dopo questo successo stiamo già ricevendo moltissime richieste da gallerie estere, ma io voglio sottolineare come questa fiera è e vuole essere prima di tutto una fiera italiana. Una fiera che vuole rappresentare il centro, sud italia e che soprattutto ambisce a diventare l’hub artistico dell’area mediterranea».

Come accade nelle città che ospitano le grandi fiere d’arte italiane, noi di exibart auspichiamo che nel periodo dedicato ad Arte in Nuvola si possa sviluppare anche un’offerta di eventi collaterali in tutta la città. Sa di qualche iniziativa?

«Io me lo auguro e sono qui, pronto a sostenere iniziative meritorie che possano rendere Roma un polo imprescindibile dell’arte moderna e contemporanea».

Un successo di queste dimensioni non si ottiene da solo. Abbiamo avuto modo di conoscere uno staff attento e professionale.

«La prima persona che voglio ringraziare è mia figlia Federica che come responsabile dei progetti speciali si è dimostrata essere una professionista seria e una donna culturalmente libera. Il mio pensionamento si avvicina e lei mi ha dimostrato di essere già pronta a sostituirmi. Un grazie poi alla garbata eleganza di Adriana Polveroni e alla sua preziosa curatela, alla fantastica Mariangela Scaramella alla segreteria generale, al paziente e indispensabile Mirco Marzano come capo della segreteria e non per ultima alla puntuale Emy Giletti all’Economia e Finanza. Sicuramente avrò dimenticato qualcuno e già fin da ora me ne scuso».

Ci vediamo dunque l’anno prossimo alla Nuvola di Roma per la terza edizione?

«Assolutamente si. E aspettatevi tutti nuovi progetti e nuove sorprese».

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