17 dicembre 2020

L’astrofisica Ersilia Vaudo all’Esposizione Internazionale della Triennale 2022

di

Astrofisica e Chief Diversity Officer dell’ESA - Agenzia Spaziale Europea, Ersilia Vaudo curerà la 23ma Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, che si terrà nel 2022 e sarà dedicata a ciò che non si conosce, ancora

Red Bubble, NASA

La 23ma Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, che si terrà dal 20 maggio al 20 novembre 2022, sarà curata da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer dell’ESA – Agenzia Spaziale Europea. A progettare l’allestimento sarà l’architetto Francis Kéré, fondatore di Kéré Architecture. Le nomine sono state annunciate questa mattina, nel corso di una conferenza stampa online, durante la quale è stato presentato anche il titolo dell’Esposizione, “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, “Quello che non sappiamo di non sapere. Introduzione ai misteri”. Prosegue così il percorso che Triennale ha intrapreso all’incrocio tra arte, design, architettura e varie branche della scienza, al quale erano stati dedicati già vari incontri e approfondimenti nel corso del 2020 e che aveva contraddistinto anche la precedente edizione, “Broken Nature”, svoltasi nel 2019 e curata da Paola Antonelli.

Il lavoro curatoriale sarà supportato da un Advisory Board composto da Hervé Chandès, Emanuele Coccia, Joseph Grima, Sarah Ichioka, Mariana Siracusa, Weng Ling. Inoltre, verranno coinvolti nella manifestazione Giovanni Agosti, Francesco Bianconi, Romeo Castellucci, Ingrid Paoletti.

All’Agenzia Spaziale Europea dal 1991, Vaudo ha ricoperto vari ruoli strategici: ha lavorato alla formulazione della Strategia Spaziale Europea e del programma di Esplorazione Spaziale dell’ESA, oltre che alla creazione dell’European Space Policy Institute a Vienna, ed è stata Segretario Esecutivo del Gruppo consultivo scientifico tecnologico della missione ExoMars per la ricerca di tracce di vita passata e presente su Marte.

«La 23ma Esposizione Internazionale “Unknown Unknowns” sarà un’occasione per portare avanti una riflessione collettiva sul futuro prossimo. Con Broken Nature abbiamo raccontato come i legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale nel corso degli anni siano stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti», ha affermato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano.

Facciata bandiere – © Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia

Come accaduto anche nelle precedenti edizioni, l’Esposizione Internazionale 2022 prevedrà non solo una mostra tematica, curata appunto da Ersilia Vaudo e prodotta da Triennale Milano, ma anche una serie di partecipazioni internazionali, con l’invito a interpretare il tema della manifestazione, sotto l’egida del Bureau International des Expositions, organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali. Tra le collaborazioni già ufficiali, quella con la Fondation Cartier pour l’art contemporain, con cui Triennale ha avviato un partenariato di otto anni, e di UN SDG Action Campaign, l’iniziativa delle Nazioni Unite dedicata allo sviluppo sostenibile.

«La realtà è fatta di misteri: conosciamo solo un piccolo 5% dell’universo, del fondo degli oceani, della nostra coscienza e di molti altri ambiti», così Vaudo ha introdotto il tema dell’Esposizione Internazionale 2022, che si configurerà come una esplorazione per confrontarsi con «l’emozione del cercare, del sorprendersi, del sentirsi fragili davanti alla vastità di ciò che ci sfugge, questo simbolico 95% di mondi sconosciuti con cui ci misuriamo. Il tutto mettendo a sistema competenze, culture e punti di vista diversi – designer, architetti, artisti, drammaturghi e musicisti – per confrontarsi con gli “Unknown Unknowns”, e partecipare a una esperienza profonda che offra la possibilità di uscire dalla zona di conforto di ciò che controlliamo e rovesciare la nostra idea di mondo».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui