18 gennaio 2020

Bologna Art Week: il ritorno di SetUp in Autostazione. Grazie agli artisti

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SetUp, la fiera collaterale della Bologna Art Week, ritorna all’Autostazione, grazie alla generosità degli artisti e alla caparbietà di una visione

Bologna, 16 gennaio 2013, tre giovani creativi usciti dall’Accademia di Belle Arti presentano le linee guida dell’edizione numero uno della prima fiera collaterale della città, SetUp. Sede Autostazione, modello la torinese The Others. Sono Simona Gavioli, Marco Aion Mangani, Alice Zannoni. Son trascorsi sette anni, è il 17 gennaio 2020, Alice Zannoni, senza Gavioli e Mangani, presenta in Autostazione una “Exhibition and Sale” dal titolo Sono ancora qua. SetUp to be continued.

Cos’è successo a SetUp? Le tappe della storia

Cos’ è successo, nel frattempo? Spesso le Società, si sa, hanno vita difficile e, infatti, il primo a sparire dallo scenario operativo di SetUP fu Marco Aion Mangani, nonostante questa fiera dedicata agli artisti delle ultime generazioni abbia avuto successo da subito, con l’alleanza, eccome, degli spazi dell’Autostazione di Bologna: aspetto dimesso, un labirinto di piccole stanze, perfetto per il tipo d’impresa. Eppure, nel 2018, SetUp l’abbandona e si trasferisce nel nobiliare bolognese Palazzo Pallavicini: affreschi, stucchi, sale, altezze enormi, scale. Costi, di conseguenza. Alice Zannoni non è d’accordo, attenta com’è al senso dello spazio e alla sua relazione con il suo contenuto: artisti giovani, artisti emergenti, presentati da gallerie benemerite, con grande coraggio e risorse economiche spesso inversamente proporzionali. Così i percorsi di Gavioli e Zannoni si separano: l’una rimane fino al 2019 in palazzo Pallavicini, l’altra non molla l’Autostazione, tanto che nel 2019 nella hall d’ingresso vi organizza una significativa mostra di Simone Marini.

Il ritorno in Autostazione

Intanto a chiarire i contorni della situazione è anche David Pierinelli, presidente di Autostazione, alle prese con un grande progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’edificio che fu progettato dall’architetto Vignali nel 1967. Pierinelli ha deciso di dedicare 500 mq all’arte e alla cultura nei nuovi spazi, sostiene che l’Autostazione, postazione con milioni di transiti e convergenza delle più diverse etnie, debba essere anche luogo di elaborazione culturale e mentre racconta di SetUp dice che «Quando la gente chiede dove sia l’Autostazione spesso si sente rispondere, ah, sì, dove si fa SetUp…». Ovvio che gli faccia davvero piacere che SetUp vi ritorni e, del resto, la sua partecipazione alla conferenza stampa di Alice Zannoni, ora Amministratore unico che tutela il brand e il marchio della Società, è chiara al riguardo.

Conferenza stampa Sono ancora qua. A Zannoni, D. Pierinelli

Come nasca questo ritorno, questa mostra SetUp to be continued, è presto detto: per mezzo di donazioni. L’ego degli artisti cede spesso e volentieri alle richieste nate da una forza costruttiva. Alice Zannoni sa di non potercela fare da sola, anche se da sola, ora, dovrà risanare i debiti della Società. Chiede aiuto ad alcuni artisti che avevano partecipato e sostenuto con la propria presenza alcune edizioni di SetUp. Le rispondono certo, sono disponibili a donare una propria opera. Così, in 24, eccoli nelle stanze di Autostazione, da Giuseppe Ciracì a Simone Pellegrini, da Stefano Pasquini a Zino.

Bentornato SetUp.

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