03 ottobre 2019

Scripta 2019: a Firenze, la terza edizione del Festival di libri d’arte

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L’editoria d’arte contemporanea trova la sua vetrina con la terza edizione di Scripta Festival, che si svolgerà a Firenze tra il 3 e il 6 ottobre 2019

Francesco Lauretta, Quasi euforia remix 2019, courtesy l'artista

L’editoria d’arte contemporanea trova la sua vetrina privilegiata, per il terzo anno consecutivo, in “Scripta Festival. L’arte e le parole”, manifestazione che si svolgerà a Firenze tra il 3 e il 6 ottobre 2019, diretta da Pietro Gaglianò e sostenuta da Melisa Di Nardo e Sasha Olmi Sandri, titolari della libreria Brac.

La storia parte da lontano, infatti, la libreria, immediatamente dopo la sua apertura, circa dieci anni fa, aveva dato avvio a una rassegna di frequenti e mirate presentazioni di libri di arte contemporanea. Insomma, una sorta di rodaggio, che si è sviluppato poi nell’attuale festival, ormai radicato e conosciuto sul territorio e diventato un appuntamento fisso per gli addetti ai lavori.

Il festival indipendente si avvale della collaborazione di alcuni spazi cittadini come il Museo Marino Marini che apre le proprie porte per accogliere una parte degli eventi cui si aggiunge quest’anno Villa Romana, l’istituto culturale tedesco del capoluogo toscano.

Il titolo scelto per l’edizione 2019 di Scripta Festival è Cuore di tenebra dal romanzo di Joseph Conrad, che richiama le contraddizioni e le responsabilità del mondo europeo, delle politiche postcoloniali, della cosiddetta civilizzazione: stralci del libro diventeranno una sorta di colonna sonora di tutto il festival di Firenze e a ogni inizio di giornata saranno letti da Rosaria Lo Russo.

Rosaria Lo Russo

Scripta con i suoi libri, gli artisti, gli autori diventa un modo per osservare il tempo presente, aprendosi al pensiero critico e sollecitando il confronto e il dialogo che possono opporre alle tenebre dell’avidità e del potere l’arte e la cultura, come antidoto, come affermazione di un’altra possibile umanità.

L’artista ospite di quest’anno è l’artista Francesco Lauretta che ha realizzato una serie di lavori appositamente per la libreria di via de’ Vagellai mentre altre saranno ospitate per tutto il corso del festival al Museo Marino Marini. Lauretta reinterpreta una serie di famose opere della storia dell’arte che hanno per soggetto la donna lettrice.

L’attenzione alle donne è un po’ il filo conduttore di tutto lo Scripta Festival 2019. Tra i tanti libri che vengono proposti e di cui si parlerà ampiamente nelle differenti sedi guidati da critici, artisti e curatori emergono in particolare Francesca Alinovi – figura di spicco del panorama post-punk vittima di un femminicidio nel 1983 – e Valerie Solanas – icona del femminismo maggiormente nota per aver tentato di uccidere Andy Wahrol nel 1968: di ambedue queste donne vengono presentate le raccolte dei loro scritti (Francesca Alinovi, Scritti, a cura di Matteo Bergamini e Veronica Santi; Valerie Solanas, Trilogia Scum. Tutti gli scritti, a cura di Deborah Ardilli e Stefania Arcara). Un particolare sguardo alla figura di Valerie Solanas ci verrà dato anche da Chiara Fumai legge Valerie Solanas, un video realizzato nel 2013 dall’artista scomparsa nel 2017.

Oltre alla presentazione di libri classici due saranno i libri d’artista che saranno proposti in quest’edizione di Scripta Festival: Marco Mazzoni con One look is worth ten thousand words, diario fotografico di un soggiorno a New York, e Francesco Carone con il suo  “meno”. Il libro è una traduzione “visiva” de La Biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges mediante passaggi progressivi tra le 104 lingue codificate dal servizio di traduzione automatica online di Google, partendo dalla prima traduzione italiana del 1955 di Franco Lucentini, per i tipi di Einaudi nella collana “I gettoni” diretta da Elio Vittorini, per tornare di nuovo alla lingua italiana.

Tra le tante altre iniziative, anche due eventi serali: venerdì ci sarà John De Leo con Musiche dell’Errore e altri fonosimbolismi antiregime, una conversazione tra la musica e le parole introdotta da Edoardo Semmola; mentre sabato Stefano Bartezzaghi con Le parole e l’arte, una conversazione con il pubblico del festival.

Una scelta coraggiosa quella della Libreria Brac e del direttore Pietro Gaglianò che con tenacia e determinazione sono riusciti a far crescere questo Festival che oggi, a distanza di tre anni dalla prima edizione, basandosi esclusivamente sul passa parola, si è ritagliato uno spazio nel panorama dell’arte e delle parole d’arte contemporanea. L’augurio è che prosegua a crescere, libero e indipendente!

Per tutte le informazioni sul programma di Scripta Festival 2019, potete dare un’occhiata qui.

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